Maria si accorse di essere sdraiata su della sabbia, ma non di una comune spiaggia, bensì era adagiata sul fondale marino.
La prima reazione che si innescò in lei, una volta vista tutta quell'acqua che la circondava, fu quella di portarsi le mani alla gola, come se stesse affogando, e tentò di mettersi in piedi.
Ma quando guardò in basso scoprì, inorridita, che i suoi piedi adesso avevano un aspetto molto più simile a delle pinne.
La ragazza sbarrò gli occhi, il panico la stava attanagliando; fu allora che il soggetto di fronte a lei decise di avvicinarsi fino ad entrare completamente nella visuale di Maria.
L'effetto di quegli occhi color madreperla fissi nei suoi sembrò calmare momentaneamente lo stato d'ansia della ragazza: i delfinidi, come Coraline, avevano un forte potere terapeutico sullo stato d'animo degli esseri umani, e quest'ultima lo sapeva bene, in quanto sulla Terra di Melis non le davano un attimo di tregua proprio per questo motivo, tutti sentivano il bisogno di essere rassicurati da lei.
In quel momento, però, a Coraline venne spontaneo cercare di abbracciare la ragazza che si trovava in evidente stato di agitazione. Anche se dal volto di Maria si percepiva che fosse terrorizzata all'idea di ciò che sarebbe potuto accadere da lì a qualche attimo, la ragazza non si mosse di un millimetro e si fece circondare placidamente dagli arti pinnati di Coraline.
Coraline strinse così la ragazza tra le sue braccia, la quale provò subito un estremo sollievo, poi usò il biosonar delfinide, un metodo di comunicazione tipico della sua specie, un insieme di ultrasuoni attraverso cui il messaggio arriva direttamente alla mente dell'interlocutore.
"Ciao, il mio nome è Coraline. Non essere spaventata, adesso ti spiegherò tutto. Ti ho trovata svenuta su un asse di legno, lì vicino c'erano altri pezzi di una barca naufragata da poco, presumo che tu fossi a bordo di quel mezzo, anche se fatico a comprendere come tu abbia fatto ad arrivare nei pressi di Fortemare. Pochissimi esseri umani sono giunti fin qua da quando io ho memoria, e, avendo venticinque anni marini, qualcosa di questo mondo l'ho vista!"
Maria provò a rispondere, tentò di muovere la bocca, ma anche quella era cambiata e non aveva idea di come si comunicasse con essa, ma non ce ne fu bisogno perché Coraline sembrava capire tutto quello che le stava passando per la testa e le disse:" Concentrati su di me e sul messaggio che vuoi comunicarmi, vedrai che il biosonar farà il resto!"
A quel punto Maria provò a seguire il consiglio di Coraline e, con quel metodo, riuscì a domandare alla delfinide come avesse fatto a trasformarla in quel modo, con tanto di pinne e quant'altro.
Coraline sorrise e un verso di delfino si riversò nella mente di Maria: "Oh, ma non sono stata io a trasformarti, non sono una strega! Ti ho semplicemente portata nell'ascensore marino e ha fatto tutto lui, non ricordi niente perché eri ancora svenuta. Non sapevo cos'altro fare, se ti avessi lasciato su quell'asse, in attesa che un essere umano ti trovasse, saresti morta di stenti, visto che qua, come ti ho detto, non viene mai nessuno perché nessuno conosce la zona. A proposito, tu come mai ti trovavi oltre l'insenatura a forma di stella?"
Maria iniziò a raccontare a Coraline la storia del foglio caduto dal vecchio libro trovato in biblioteca e delle indicazioni in esso contenute.
"Davvero molto strano! Hai per caso il foglio con te?" domandò Coraline.
Maria provò a frugarsi in tasca, ma non fu facile con quei nuovi arti, allora intervenne Coraline, per aiutarla, ma non trovò niente.
"Deve essere andato perduto durante il naufragio, vabbè meglio così! Non è prudente che gli esseri umani sappiano di noi, nemmeno quelli della Terra di Melis, la parte di continente emersa qui vicino, sono a conoscenza della nostra vera natura, nonostante molti abitanti di Fortemare lavorino sulla terraferma.
Ah, a proposito..." disse Coraline non appena vide lo sguardo perplesso di Maria, "il posto in cui ti trovi adesso è proprio Fortemare, una città sottomarina del Continente Blu, di cui fa parte anche la Terra di Melis, e io sono una delfinide, una creatura ibrida a metà tra un essere umano e un delfino."
Maria continuava a guardare sé stessa e ciò che la circondava spaesata, al che Coraline sopraggiunse:" Penso che tu debba essere affamata, vieni ti porto in casa e ti preparo qualcosa!"
La ragazza non oppose resistenza, quella creatura aveva assolutamente ragione: era davvero affamata.
Coraline la aiutò a nuotare fino all'ingresso della sua casa-scoglio. Appena varcato l'ingresso, Polly, il suo pesce pagliaccio, le nuotò incontro per accoglierla e fece un piccolo inchino anche alla nuova arrivata.
Maria, che ormai non si stupiva più di niente, provò a ringraziare il pesce pagliaccio con l'uso del biosonar, non essendo ancora in grado di fare un inchino a sua volta con quegli arti pinnati. Vedendo che la ragazza si aspettava che il pesciolino le rispondesse, Coraline iniziò a ridere con quella sua risata cristallina: "Oh, mia cara, Polly non parla. È un pesce pagliaccio!"
La ragazza si imbarazzò un poco; al che Coraline aggiunse, captando i suoi pensieri:" Ma sì, hai ragione anche tu, d'altronde per te è strano vedere anche una donna delfino parlante!"
Se le squame che aveva in volto avessero potuto cambiare colore, in quel momento Maria avrebbe assunto un colorito rossastro non molto diverso da quello di Polly, ma per fortuna così non fu.
Coraline, abbastanza divertita, la fece sedere sul panchetto di pietra vicino al tavolo di conchiglie. Al che domandò alla sua ospite che cosa mangiasse di solito: l'unica cosa che si poteva lontanamente avvicinare al cibo dell'umana era un'insalata di alghe, così iniziò a prepararla per lei.
Maria la trovò stranamente invitante e ne mangiò ben due piatti. A quel punto, con la pancia piena, provò a sforzarsi di ricordare il momento del naufragio, ma l'ultimo suo ricordo era l'impatto con l'albero della barca e nient'altro.
"Adesso non ci pensare, cara. Anzi, ti andrebbe di dirmi come ti chiami? Non hai avuto ancora modo di presentarti. Colpa mia che sono una gran chiacchierona!" disse la delfinide.
Maria si chiese come facessero in quel posto ad avere un po' di privacy, almeno nella loro testa, non le parve però il caso di fare la maleducata e così si presentò a Coraline.
"Il mio nome è Maria; vengo dalla Sardegna, un'isola italiana, e ho ventinove anni. Quindi siamo quasi coetanee."
"Molto piacere, Maria! Comunque i miei venticinque anni marini, in realtà, corrispondono più o meno a cinquanta anni umani, infatti quando utilizzo l'ascensore marino per trasformarmi assumo l'aspetto di una cinquantenne umana e non di una venticinquenne. Qua sotto però sono considerata ancora nell'età della giovinezza!"
Se Maria avesse avuto il completo controllo della sua nuova bocca, in quel momento l'avrebbe spalancata fino all'inverosimile. Ma non avendolo ancora, si limitò ad annuire. A quel punto iniziò a spiegare a Coraline come e perché si era imbarcata in quell'avventura.
Coraline ascoltò con attenzione il racconto di Maria. Rimase assai sorpresa di quante cose loro due avessero in comune. Prima fra tutte il non sentirsi pienamente comprese e la sensazione che dovessero apportare qualcosa di diverso alle loro vite.
"Maria, ma se ti senti così incompresa, perché non resti qua a Fortemare? Oppure, se stare troppo tempo sott'acqua ti dà la claustrofobia, potresti abitare sulla Terra di Melis. Ci vedremmo comunque ogni giorno, perché io lavoro lì e tu potresti venire a trovarmi quando preferisci. Altrimenti ci sono tante altre terre da visitare nel Continente Blu!"
"Beh, la tua proposta è allettante, io di mestiere faccio l'antropologa e sarebbe straordinario poter studiare il tuo popolo e quello della Terra di Melis e limitrofi, è anche vero però che non posso sparire così di punto in bianco e lasciare la mia famiglia per sempre: avranno i loro difetti, ma voglio comunque un gran bene a quei testoni!" rispose Maria, con aria dubbiosa.
"Potresti sempre avvertirli con una telefonata, sulla Terra di Melis ci sono tanti telefoni. L'unica difficoltà è che dovrai fare un Giuramento dell'Acquario, prima di poter prendere nuovamente l'ascensore marino!" le spiegò Coraline.
"Un Giuramento dell'Acquario?" chiese Maria perplessa, "e cosa sarebbe?"
"È semplice, dovrai giurare sotto la Posidonia Reale che non parlerai mai di Fortemare, e del Continente Blu in generale, al di fuori del continente stesso. Altrimenti..."
"Altrimenti?!"
"Altrimenti verrai trasformata in una decorazione per acquario, una di quelle piccole anfore in terracotta probabilmente!"
"Bene!" rispose Maria, buttando giù il groppo di saliva che le si era formato in gola, "facciamolo!"
"Dici sul serio?!" domandò Coraline, un po' sbigottita.
"Sì, dico sul serio! Non ho bisogno di rivelare niente a nessuno, sono io che voglio scoprire nuove terre e conoscere nuove popolazioni, per la mia fame di sapere e nient'altro. Di tanto in tanto tornerò a far visita anche alla mia famiglia, dirò loro di aver trovato lavoro in Australia!"
"Fantastico!" esultò Coraline, poi si ridestò," ma cos'è l'Australia?"
Maria sorrise dentro di sé:" Non preoccuparti, presto avrò modo anche io di spiegarti tutto quello che accade al di fuori del Continente Blu!"
Coraline non si era mai sentita così emozionata all'idea di passare del tempo con qualcuno e, allo stesso modo, Maria si sentiva più viva e coraggiosa che mai.
Sarebbe stato l'inizio di una bella amicizia, se lo sentivano.
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Contest Di Scrittura degli Opposti.
DiversosUn personaggio che non si allontana da casa sua incontra un viaggiatore.