Eravamo appena ritornato in stanza e, i quadrati malvagi, anche se in realtà lo erano tutti, cmq, avevano l'intenzione di darci qualcosa da mangiare.
Io: ah! Finalmente
Gridai io senza rendermi conto di aver alzato la voce.199: hai ragione, emh??
Io: So-Yon Lee, lei?
199: Ali, Ali Abdul. Credo che tu abbia ragione, cmq qualcosa ce la daranno sicuramente. Ah!
So-Yon, diamoci del tu, per favore.Io: ma certo, Ali
199: ah! Mi sono dimenticato di dirti una cosa! Vuoi far parte del nostro team?
Io: Team?
199: si, composte da me, il 456, 218, 001 e la 067!
Io: o..ok
199: non avere paura, abbiamo fatto questo team per proteggerci le chiappe tutti quanti.
Io: va bene, mah-
199: so già cosa vuoi chiedermi: dove si trova? Giusto?
Io: emh...si
199: di trova alla branda del 456, quella in fondo.
Io: ok
199: se vuoi possiamo radunarci tutti insieme a "pranzo", se così si può definire
Io: appena mi daranno da mangiare, verrò lì, ok??
199: si
Dopo che Ali mi disse di si, gli feci un sorriso ma che non si vedeva tanto, ma lui lo vide.
Vidi che si erano messi tutti in file, allora da lì avevo capito che era il momento di mangiare.
Mi misi anche io in fila, davanti a me c'era il 101, dietro, il 456.Io: Hey, quello che hai fatto prima non mi è piaciuto. Pensi sia giusto picchiare le ragazze? Questa è violenza! Stronzo!
101: come ti permetti stupida ragazzina!? Le vuoi provare pure tu? Allora ti accontento!
Mi stava per tirare un pugno in faccia, ma il 456 lo vide con la coda dell'occhio e lo fermò.456: non ti permettere
101: ooh, ecco qui il pauroso! Se non ci fosse stato il pakistano nella prima prova, tu saresti morto, e sarebbe stato meglio così!
Io: ammutolisciti!!
Stavo per tiragli un pugno sulla guancia, ma lui mi precedette scaraventandomi a terra.
Da lì cominciò una rissa.
Vidi lui e un altro tizio che mi stavano dando calci. Caxxoni.
Io intanto ero rimasta a terra ferita, piena sicuramente di lividi in pancia. Subito il 456 venne correndo verso di me, muovendomi la spalla.456: 033, alzati!
Il 456 mise una mano sul mio petto, sentendo così il mio battito, ancora batteva.456: non è morta
Subito aprì gli occhi, cercai di rialzarmi da terra, ma non ce la facevo. Così il 456 mi prese in braccio e mi fece rialzare.Io: che succede?
Mi sa che avevo perso la memoria.
Io: chi siete voi?
Dissi indicando tutti nella stanza456: non ti preoccupare, adesso ti ritornerà la memoria.
Io: mah mah
456: non ti preoccupare non avere paura. Prendi il cibo e dopo sicuramente ti ricorderai tutto.
Disse mentre una guardia rossa mi dava un contenitore di metallo.456: vieni, ti accompagno dove ci siamo tutti
Io: tutti chi?
456: adesso vedi
Ma perché era stato così gentile con me?
Vabbè, detto questo prese anche lui il suo contenitore e ci dirigimmo dove c'era un gruppetto di persone.456: ti ricordi chi è lui?
Disse indicando il 199Io: lui, emh no, mai visto
199: ma come
Io: aspetta, lui è... Si lo so emh... Lui è... Ila! No credo di no... Lia.. no emh ah sì! Lui è... Ali... Ali... Abdullah... No forse il cognome era più corto... Adul si! È Adul... Anzi, no... Lui è Ali Ab... Ab... Ali Abdul!
199: siii
Io: ragazzi ma quei tavoli?
Dissi mentre guardavo i tavoli🔲: Possiamo procedere alle votazioni, ma prima, vi prego di formare 2 lati, sinistra e destra.
Detto questo ci fecero mettere nelle file.🔲: Cominceremo in ordine decrescente. Se premerete il tasto con il ⭕, vuol dire che per voi il gioco può continuare, se premerete ✖️ vuol dire che non volete continuare. La maggioranza vincerá.
Detto ciò il 456 andò a votare, voto
✖️, lo credo, chi vuole morire in un gioco mortale!?
Io no di certo, ho tutta la vita davanti. Cmq, votarono alcune persone finché non votai anche io.
Io scelsi ✖️.
Eravamo tutti in parità, ma il vecchio 001 decise di votare ✖️
Io: evvai! Siamo salvi!*Alcune persone: siii
🔲: I giochi finiscono qui
Dopo un po', ci ricefecero narcotizzare, di nuovo, e mi risvegliai a terra, per strada, quella dove mi avevano presa la prima volta.
Per fortuna mi diedero anche la borsa. Controllai e vidi che non mi avevano rubato niente.Io: io sono viva!
Avevo detto questo, ma io ero un po' dispiaciuta per gli amici che mi erano fatti, mi mancano già ora, però è maglio così, perché almeno non sarebbero morti.
Adesso sono vivi.
Pensai ciò, e mentre pensavo, vidi il 218 con il 199.Io: ciao ragazzi!
218: ciao 033.
199: wheee!
Io: ragazzi, se mi posso permettere, ma perché voi eravate nel gioco?
199: io sono povero, sono pakistano e sono venuto in Corea a cercare lavoro. Non sono stato molto fortunato.
Io: mi dispiace... E tu?
Dissi indicando il 218.218: io sono povero, ho un debito che neanche posso pagare, e inoltre sono ricercato dalla polizia per aver rubato soldi ai miei clienti.
Wow, si era aperto con me e Ali, nonostante fosse un tipo freddo.Io: spero non ti troveranno.
199: idem. Tu?
Io: io, emh... Sono povera, mia madre e mio padre hanno divorziato qualche anno fa, cerco di mantenermi con un lavoro: faccio la barista in un bar che si chiama Peperoncino.
199: cavolo...
218: mi dispiace.
Io: adesso è meglio che vado, mia mamma si starà preoccupando sicuramente. Ciao!
Dissi mentre gli voltavo le spalle e andavo a casa mia.
Ero davanti alla porta di casa mia, quando trovai il solito biglietto: c'era un cerchio, quadrato e triangolo, come l'ultima volta.
Ma perché di nuovo questo biglietto? Ho abbandonato il gioco! Pensai. Aspetta... I tizi a cui devo dei soldi, non ho quei soldi.
Cavolo, l'unica opportunità che avevo, ma... Il biglietto! Posso richiamare? Pensai mentre facevo il numero sulla tastiera del cellulare. Chiamai e mi dissero di andare al solito posto.
Arrivò il van.🔺: Parola d'ordine?
N'atra vota. PensaiIo: un due tre stella.
🔺: Entra
Entrai, stavolta ero preparata, infatti trattenni il respiro, fino a quando finì il gas ed io feci finta di dormire. Avevo aperto leggermente gli occhi per vedere dove andava. Stava andando verso un "porto" dove disse che era pronti a partire. Infatti ci trasportarono su una barca, almeno credo, anzi, una nave.
Ci portarono su un'isola, ciò significa che non eravamo più a Seoul. Sicuramente eravamo arrivati, perché ci fermammo e presero i giocatori, compresa me.
Ci misero in dei lettini, ci portarono in una stanza e ci cambiarono. Io avevo portato un coltellino che misi nella tasca di uno che mi stava cambiando. Però cavolo, che imbarazzo! Comunque, dato che mi stavano mettendo le scarpe, ripresi delicatamente il coltellino dalla tasca del tipo e lo tenevo stretto in pugno, sapevo che mi sarebbe servito.
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INTRAPPOLATA NELLO SQUID GAME
ActionUna ragazza di nome So-Yon Lee diventerà piuttosto povera tanto da non pagare i suoi debiti. Si troverà presto in un gioco chiamato squid game.