PARTE 1: Capitolo 5 - Il ragazzo dimenticato.

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- Papà, voglio uscire...c'è freddo. -

La stanza era abbastanza buia, illuminata soltanto da delle candele che emanavano una fioca fiammella.

Il tetto era basso, e un adulto abbastanza alto avrebbe rischiato di sbattere la testa.

Le mura erano piuttosto rovinate: la carta da parati era usurata e scolorita, rendendole simili a quattro enormi rocce quadrate, che chiudeva la stanza in un oscuro silenzio.

Un uomo snello e dal fisico scarno era seduto su una sedia, attorno a un basso tavolo in legno, su cui stavano dei piatti con dei pezzi di pane e 4 bicchieri di vetro con pochi millilitri d'acqua.

Era tutt'ossa, e la barba incolta gli copriva il mento e le labbra. Tuttavia, si poteva benissimo intravedere che l'uomo non sorrideva affatto.

Guardó il bambino, seduto davanti a lui, che lo fissava con occhi tristi e imploranti. Sospirò.

- Ne abbiamo già parlato Newt...non possiamo uscire, non abbiamo un altro luogo in cui stare. Per quanto sia inospitale, non abbiamo altri posti in cui vivere. -

Newt, così si chiamava il bambino. Aveva i capelli corti, biondi, e un visetto dolce ma stanco. Gli occhi erano vuoti, lo sguardo freddo. Uno sguardo che un bambino non dovrebbe mai avere.

La donna davanti a lui tossí. Aveva un aspetto malaticcio, ed era pallida in viso. Newt tentó per prenderle la mano, ma il padre lo bloccó.

- Newt. Cosa abbiamo detto sul contatto fisico, in questo periodo? -

Newt ritirò la mano tristemente. La madre sentì gli occhi inumidirsi.

Seduta a fianco a Newt stava una ragazzina, magra quanto il padre, ma più stabile fisicamente. Aveva un volto severo, più duro di quello di Newt, più autoritaria.

Scoccó un'occhiataccia al padre. - Non stiamo mangiando lo stesso cibo, percaso? -

L'uomo, prese il suo bicchiere, e lo alzò. - È per questo che ognuno ha il proprio pezzo di pane e il proprio bicchiere. -

- Questo è assurdo. Non possiamo nemmeno toccarci fra familiari, adesso? -

- Liz, amore, sto solo tentando di proteggerci. Di proteggere la mia famiglia. -

- Ha 7 anni, papà! Non puoi vietargli di toccare la mamma! -

- Elizabeth, adesso basta! - tuonò l'uomo. La fiammella delle candele si agitó.

Il silenzio che venne dopo fu atroce.

- Stai tranquilla, Lizzie. - sussurró Newt alla sorella, maggiore di qualche anno.

Elizabeth si giró verso il fratellino, che le sorrideva debolmente. Newt alzò la mano.

- Falla combaciare. Senza toccarci. -

Elizabeth alzó lentamente la mano, ponendola parallela a quella di Newt, mantenendola distante. Il bambino fece lo stesso con sua mamma.

- Ecco - disse Newt, - così sembra che ci stiamo tenendo la mano! -

La madre dei due scoppiò a piangere.

Il padre non disse nulla, rimanendo in silenzio.

- Mamma, perchè piangi? -

La donna guardó Newt, tentando di sorridere.

Non ci riuscì.

Fu tutto velocissimo.

La porta cadde giú.

La stanza, che era buia come la notte, si illuminó improvvisamente di una luce accecante.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑳𝒐𝒗𝒆 - NEWTMASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora