Capitolo 18

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Il mattino seguente, ero meno triste rispetto alle altre volte.
Papà mi mancava, ma ci stavo quasi facendo l'abitudine a non vederlo. Mancai una settimana a scuola, non ce l'avrei fatta ad andarci.
Mi vestii di fretta e mamma mi accompagno' a scuola.
Era presto.. Arrivai con un quarto d'ora in anticipo. Vidi Andrea e corsi subito da lui!
E come sempre stava fumando, volli provare anche io una sigaretta, ne avevo già fumata una.
Ma aiuto! Volevo riprovare!
Misi tra le dita e ripetei per circa 8 minuti quella sensazione al quanto strana e stranamente piacevole.
Ci stavo cascando pure io?
Diciamo che non mi feci molti problemi, mi stava aiutando a calmare la mia solitudine e il periodo brutto che stavo passando.

Arriva Ciccia, e insieme a lei un ragazzo.
Pensavo si era fatto un amico, e questo mi rendeva felice!

"Ehilà Ciccia! E lui chi è?" - chiesi con aria sicura.

Pensavo rispondesse "Un mio amico" o addirittura "È il mio ragazzo." .. Invece..

"Lui è mio fratello. Si chiama Leonardo. O leo."

Non era tanto male quel ragazzo, era molto tranquillo, cappelli rossi e occhi azzurri acceso. Diciamo che era molto diverso da Francesca.

Mi guardó con un'occhiata dolce, come stupita.
Sentii il rossore che stava giungendo nel viso e chinai la testa.
Anche Andrea noto' quello sguardo di attrazione e infatti..

"Lei è mia ragazza. Si chiama Cloe. Ed è MIA." - intervenne Andrea.

Gli diedi un colpetto sullo stomaco, non mi piaceva quando mostrava quell'aria da capo.

Ad un certo punto arrivo' una ragazza. Era la stessa con la quale avevo litigato per difendere Ciccia.

"Uh lala! Ma guarda che si rivede! Tanto per informare tutti, Leo è il mio ragazzo." - disse con quell'aria da smorfiosetta.

"Si, purtroppo. Povero il mio fratellone." - aggiunse Ciccia.

Mi scappo' una risata.

Jessica, sì. Si chiamava Jessica.
La ragazza delle chee leader della scuola.

Jessica lanció uno sguardo fulminante a Francesca e mentre lo fece si porto' con sè Leo, che poverino sembrava imbarazzato.

"Ciao, ci vediamo ragazzi."- disse Leo con voce intimidita.

Si capiva a distanza di Kilometri che Andrea era pazzamente geloso di quel ragazzo. Un po' mi rendeva felice l'idea, ma dall'altra parte non volevo che dubitasse di me.

Nel frattempo la campanella suono' , e la sigaretta era già all'orlo della fine.
•••

Ho paura di me stessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora