Capitolo 2

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Eccomi di nuovo a scuola. Stranamente, ero arrivata in anticipo, mi ero vestita più velocemente. Salutai i miei compagni, e per aspettare che la campanella suonasse giocherellavo con il cellulare, tral'altro spento perchè avevo dimenticato di caricarlo. Mi sentivo un po' strana, certi tipi, i soliti idioti che si trovano a scuola, mi fissavano come a dire "Adesso ti spacchiamo la faccia". Erano i soliti bulletti che se la prendevano con persone che neanche conoscevano. In questo caso io.

In tutti gli anni della mia esistenza la fortuna non si era mai fatta vedere, eppure, quella stronzetta era spuntata proprio nel momento in cui uno di quei tipi si stava avvicinando..ma con grande mio dispiacere..era suonataaa!

Fuggì di corsa!

Peccato, mi avrebbe fatto tanto piacere conoscere quel ragazzo poco tascio.

Quella mattina ero piena di ironia stupida. E non mi piacevo per niente.

"PROFESSORESSA DI ITALIANO IN ARRIVOOOOOOO" -urlammo.
Tutti seduti a nostro posto, entra la prof con la faccia di una che non si fidava della "calma" che regnava in noi.
Fece l'appello.. E per l'ennesima volta: "Cloe?" "La signorina Cloe è presente?"

"Per caso non mi vede?"- esclamai con voce irritata. Ero stufa di continuare a ripete per tutto l'anno "PRESENTE". E mi presi un altro rimprovero dalla professoressa.

Aveva assegnato un tema da fare. Odiavo i suoi temi, erano stupidi ed infantili, ma quella volta forse mi aveva colpito qualcosa.
Ero abbastanza brava a scrivere, ma penso che quella volta ho dato il meglio di me stessa.
Dovevo parlare di un mondo nuovo, un mondo diverso e che io avrei voluto, al posto di questo. Eccome se ne avrei voluto un altro!

Tornai a casa, pranzai con quei pochi fili di spaghetti, ed impaziente di scrivere quel tema, mi chiusi in camera.
Fino ad all'ora non avevo mai avuto tanta voglia di fare i compiti, li facevo quando mi andava a me; ed è proprio per questo che mamy, mi aveva spesse volte sequestrato il cellulare.

Misi la penna fra le dita e incominciai a pensare al mondo che avrei voluto sul serio, ad un mondo migliore.

"Dai Cloe! Ci deve essere per forza un nuovo mondo!" -ripetei a me stessa.

"Sù Cloee! Tutti i mondi che stai pensando saranno più belli di questo attuale." -riflettei.

Dalla frase "Tutti i mondi che sto pensando sono migliori di questo attuale" mi venne fuori una sorta di un capolavoro strano, un capolavoro, che io non credevo di poter fare.

Lo ammetto, ero fiera di me!

Conobbi in quel pomeriggio una parte di me, che non conoscevo. Come se man piano, durante la mia esistenza, che non mi piaceva affatto, riuscii a vedere una parte di me che fino a quel momento, ai miei occhi, era apparsa invisibile..

Ho paura di me stessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora