Capitolo 19

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Alla fine della scuola Ciccia, mi invito' a casa sua.

"Ok, allora facciamo alle 4 e mezza a casa mia? Porta da mangiare."

"Ok. Non lo dimenticherò."- dissi.

Mi accompagnó Andrea con lo scooter, mamma non voleva che ci salissi, ma era bello disubbidirle.

Pensai..
"Papà , se mi stai vedendo da lassù, perdonami."

Penso che mio padre mi stesse rimproverando anche da fantasma ahaha.

Arrivai, diedi un bacio ad Andrea e bussai alla porta.
Fù il fratello di Ciccia che mi aprì, Leo.

Oddio. C'era anche quella tipetta della sua ragazza. Jennifer, che orrore. Portava un paio di pantaloncini altissimi, come mutande e poi un top molto scollato. Oscena.

Mi sentii un po' troppo a disagio.

"Cloe, sali! Sono in camera!" - grido' Francesca.

"Si Ciccia, arrivo!" - gridai.

Leo e la tipa continuavano a baciarsi in un modo disgustoso, per questo scappai via in camera.

"Ehilà, entra pure bella!"

Entrai. La camera era grandissima piena di foto e quadri.

"Wow"- dissi stupita.

"Oh. Mi dispiace, ma non ho potuto fare niente per evitare che mio fratello invitasse la sua ragazza.. Purtroppo ci tocca sopportarla pure a cena."

"Merda." - esclamai.

"Pura merda ahaha." - aggiunse.

•••

Ci sedemmo a tavola.
Io affianco a Ciccia, Leo affianco a Jennifer, i genitori a capo tavola.

Ero un po' imbarazzata , temevo che da un momento all'altro incominciassero a parlare, e quando degli adulti sconosciuti incominciano a fare domande, divento tutta rossa e sono indecisa se continuare a mangiare oppure parlare cercando di stare calma.

"Cloe, cosa ci racconti della tua vita? Parlaci un po' di te, Francesca ci ha parlato molto bene" - disse sua madre mentre ci distribuiva la cena.

Ecco, ci avrei scommesso tanti soldi che questa 'classica' domanda me l'avrebbero fatta.

"Grazie, comunque la mia vita è normale, o almeno cerco di renderla così."- risposi con intonazione.

"E i tuoi genitori lavorano?"- chiese invece il padre.

Schiarii un po' la voce.

"Bhe, mia madre lavora per i bambini all'asilo. Mio padre.. Bhe mio padre faceva il professore di università."

"Faceva? È stato licenziato?" - chiese convinto il padre.

"Oh, no no, vede.. Mio padre è morto più di un mese fa. In quell'incidente aereo."- risposi.

10 secondi di assoluto silenzio.
Guardai Francesca , come a dire 'ma non gli hai detto nulla?'
E lei rispose con una faccia, come a dire 'scusami, ma volevo evitare'.

Continuai a mangiare come se non fosse successo nulla.

"Ci dispiace tanto"- dissero i genitori.

Leo e Jennifer mi guardavano teneramente. Cosa strana soprattutto per Jennifer.

"Oh, vabbè. Non si preoccupi, mio padre é sempre qui con me."

Il silenzio fece quasi paura.

Si erano fatte già le 21:00. Tra chiacchiere varie, il tempo era volato.

"Cloe, resti a dormire quì?"- chiese Ciccia.

"Va bene." - risposi.
"Devo avvisare mia mamma, prima."- aggiunsi.

"Oh che tardi, Jennifer ti accompagno io a casa."- disse la madre.

"Oh mamma, tranquilla l'accompagno io con la moto." - aggiunse Leo.

"No tesoro, è troppo buio fuori, ho paura. Tranquillo, ci penso io."

Io guardavo la scena, forse osservavo troppo i loro movimenti. Quando sono imbarazzata faccio sempre così.

"Cloe, io vado a fare una doccia. Tra 10 minuti ci vediamo in camera ok?"- mi disse Francesca.

"Ok, fai veloce!"- esclamai.

La madre era andata via con la ragazza di Leo, il padre era già andato a dormire.. E io ?
Io ero rimasta sola in cucina con Leo, che non smetteva di fissarmi.

"Sei timida?" - mi chiese.

"Si nota così tanto?"- dissi abbassando il capo.

"Dalle tue guance, direi di sì. Si nota molto, ahah"- esclamó.

Cercai in tutti i modi di cambiare argomento.

"Ah. Bhe, come va con la tua ragazza?"- chiesi.

"Bene. E tu, con il tuo?"

"Con Andrea è tutto ok. Anzi fra un po' lo chiamo per avvisare che dormo quì."

"Ah ho capito." - disse.

Leo aveva una bella voce e gli occhi ancora di più, per questo non volevo smettere di chiacchierare.

"Strano che ti sei fidanzata con Jennifer , siete completamente opposti."

"Bhe, diciamo che è un bel tipino, ma mi piacciono le ragazze così. Forti." - ripose.

"Ti piacciono forti, ma anche stronze?"- aggiunsi con impertinenza.
"Bhe, io non sono come lei. Sono più tranquilla e meno smorfiosa, ma mai meno forte." - aggiunsi di nuovo.

"Oh. Non ti conosco, quindi non posso dire il contrario o affermare quello che hai detto." - disse.

Temevo di averlo messo troppo in imbarazzo.

"Cloe! Vieni! Io ho finito!"- gridó Ciccia.

La chiacchierata fù interrotta.

"Sì! Arrivo!" - gridai.
"Bhe, scusami. Buonanotte Leo."- aggiunsi.

"Notte Cloe."- rispose un secondo dopo lui.

Wellà! Secondo voi tra Cloe e Leo nascerà qualcosa? Rispondete se volete. Per scoprirlo continuare a leggere la storia! Byeeee!

Ho paura di me stessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora