CAPITOLO 15 - PRELUDIO DI TEMPESTA

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Jonah arrivò davanti alla porta indicatagli da Isaac. Si fermò un attimo a riflettere. Una volta varcata quella soglia non sarebbe più potuto tornare indietro. Questa volta sicuramente il più grande avrebbe preteso di essere lui a condurre il gioco e Jonah ancora non era sicuro di volerglielo lasciar fare.

Aveva fatto tante idiozie nella sua vita e quella non sarebbe stata né la prima né l'ultima, ma di solito le faceva per seguire Nikita, questa volta invece  lo faceva per scappare da lui.
Come aprì la porta notò che la stanza era completamente al buio, pensò di aver sbagliato, fece un passo all'interno per scrutare in giro e dalla luce che entrava vide una sagoma seduta su una poltrona, non fece in tempo a registrare quell'informazione che la figura si mosse veloce.
Si ritrovò schiacciato contro la porta, che nel frattempo si era richiusa alle sue spalle, e un corpo muscoloso premuto addosso.
Sentì soffiare nel suo orecchio con voce bassa e sensuale "Finalmente sei arrivato." E poi prendergli in bocca il lobo e morderlo.

Isaac aveva temuto che Jonah avesse cambiato idea e nell’attesa, man mano che i minuti passavano,  nella sua mente il suo arrivo diventava sempre più un'illusione.
Così quando aveva visto aprirsi la porta una scarica di adrenalina lo aveva percorso e il suo corpo si era mosso da solo.
Isaac scese a baciargli e leccargli il collo lungo la giugulare fino alla clavicola, poi rifece la stessa strada all'indietro dandogli piccoli morsi.
Già prima di entrare nella stanza Jonah sapeva che il ragazzo che si sarebbe trovato davanti sarebbe stato molto diverso da quello sottomesso del vicolo.
Lo aveva attirato nella sua trappola fingendosi mansueto e adesso rivelava il suo vero io da predatore.
Ma lui non si sentiva minimamente ingannato, anzi ne era lusingato. Isaac aveva fatto di tutto per averlo anche annullare la sua natura da dominatore per poter stare almeno una volta con lui, senza nessuna certezza che ci sarebbe stato un seguito.
E ad essere sinceri era stata proprio questa consapevolezza ad attirare Jonah.
Aveva già troppe ragazze che si sottomettevano a lui, voleva qualcosa di diverso.
Per dimenticare Nikita aveva bisogno di qualcuno come lui, qualcuno con cui lottare, da dominare ed essere dominato.

Isaac si spostò sulla sua bocca, prima leccò e succhiò il labbro inferiore, Jonah le dischiuse e il moro ne approfittò per approfondire il bacio, infilare  la lingua in quell'antro caldo e andare incontro alla gemella coinvolgendola in una danza sensuale.
Senza attendere oltre il più grande portò le mani sotto la maglietta del più piccolo e andò a saggiare quel fisico magro ma ben delineato.
Si staccò dal bacio per potergli sfilare l'indumento, Jonah rabbrividì al contatto con la porta fredda.
Isaac sorrise "Presto tremerai di piacere" e si buttò sul suo torace. Leccò e succhiò un capezzolo mentre con le mani continuava l'esplorazione di quel corpo che tanto desiderava.
Quando lo sentì diventare turgido lo prese tra i denti mordendolo, poi passò all’altro riservandogli lo stesso trattamento.
Jonah si lasciò sfuggire un piccolo gemito.
Isaac era impaziente voleva di più, voleva sentirlo gemere forte, in maniera incontrollata, sentire la sua voce distorta dal desiderio. Voleva vedere la sua espressione fredda sciogliersi stravolta dal piacere.

Mentre baciava il bassoventre del rosso e seguiva con la lingua le due bellissime fossette che scendevano giù dentro il suo intimo, gli tolse i pantaloni.
Isaac si rialzò e guardandolo negli occhi capì che Jonah non era affatto sottomesso a lui ma lo lasciava fare per metterlo alla prova.
Così il più grande decise di sciogliere gli indugi e dimostrargli quanto lo desiderava, lo prese su di peso e lo depositò a sedere sulla scrivania.
Jonah stava per protestare, ma poi pensò che c'era tempo per prendere in mano la situazione. E poi voleva vedere fin dove si sarebbe spinto.

Isaac iniziò a massaggiargli il membro da sopra la stoffa dei boxer e lo fissò negli occhi. Jonah continuava a guardarlo con la sua espressione seria e impassibile.
Il moro sorrise perché nonostante la sua apparente freddezza qualcosa si era chiaramente risvegliata sotto.
Vuoi giocare? D'accordo giochiamo piccolo. Vedrai mi implorerai di scoparti.

Si inginocchiò fra le gambe di Jonah e dopo avergli sfilato l'indumento rimasto leccò la sua asta per tutta la lunghezza,  diede dei baci sulla punta e la succhiò leggermente. Si fermò e poi ripresa quel trattamento da capo.
Jonah sgranò gli occhi, che cazzo voleva fare? Quella era una vera e propria tortura lo stava facendo eccitare e incazzare allo stesso tempo.  Lo stava stimolando, ma senza dargli soddisfazione e visto che non sembrava intenzionato a smettere gli sibilò "La vuoi smettere di giocare?"
Isaac si sollevò ghignando "Solo se mi dici cosa vuoi"
Il più piccolo lo guardò furente "Prendilo in bocca e fammi godere stronzo"
Il moro sorrise "Agli ordini".

Riscese fra le sue gambe e senza attendere oltre prese il suo membro completamente in bocca e iniziò a pompare forte.
Jonah si lasciò sfuggire un gemito e buttò la testa indietro puntando le braccia sulla scrivania per sorreggersi. Finalmente, fu la sola cosa che registrò la sua mente.
Quando Isaac sentì altri gemiti gli fece piegare le gambe e puntare i piedi sul ripiano in modo da avere una perfetta visione della sua piccola apertura.
Si fermò un attimo e sentendo l'altro protestare lo rassicurò "Aspetta piccolo demone, tra poco il piacere sarà doppio."
Prese la bottiglietta di lubrificante dalle tasche e si cosparse le dita, poi tornò ad occuparsi del suo amante.

Riprese a leccare e pompare mentre con le dita lubrificate andava a stimolare la sua apertura. Jonah stava godendo come non avrebbe mai immaginato di poter fare con un uomo, si stese e con la mano andò ad artigliare i capelli del moro per fargli aumentare il movimento e il ritmo, era vicino all'orgasmo.
Isaac si staccò un attimo per guardarlo, senza smettere però il lavoro con le dita, era uno spettacolo con la luce che filtrava dalla finestra proprio dietro di lui, ne era sicuro quel bellissimo ragazzo gli avrebbe rubato l'anima.
"Vieni per me" e detto questo riprese a succhiare e a pompare sempre più forte fino a portarlo all'orgasmo. Jonah si riversò nella sua bocca e Isaac ingoiò come fosse nettare.
Jonah ansimava ancora quando Isaac lo riprese in braccio e lo depositò sul letto.

Era ancora confuso per il forte orgasmo così lo lasciò fare ma quando Isaac, dopo essersi spogliato, gli salì sopra decise che era ora di reagire.
Senza preavviso rovesciò le posizioni.
Isaac si ritrovò in un attimo disteso sul letto con un Jonah ghignante sopra il suo bacino.
Il più grande sorrise "Allora sei ancora vivo."
"Un po' presuntuoso da parte tua. Credi davvero basti così poco per mettermi al tappeto?"
Si guardarono un attimo poi Jonah vedendo l'eccitazione dell'altro sorrise "Allora mi vuoi scopare?"
"Sì sarei disposto a darti qualunque cosa in cambio ... anche la mia anima."
Jonah sorrise e per fargli capire che accettava lo scambio iniziò a strusciare il suo sedere sulla sua erezione pulsante.
Isaac si lasciò sfuggire un forte gemito.
Jonah gli arrivava direttamente al cervello, non poteva aspettare oltre se non voleva venire prima di aver iniziato.
Si alzò a sedere e coinvolse l'altro in un bacio passionale poi, dopo aver usato abbondante lubrificante, alzò Jonah per i fianchi e iniziò a penetrarlo poco alla volta.
Quando fu tutto dentro al più piccolo scappò un gemito di dolore e per resistere si morse forte il labbro. Isaac gli baciò e gli morse il collo mentre con la mano prese a masturbarlo.
Quando Jonah sentì diminuire il dolore si mosse sulla sua asta così da far capire a Isaac di poter fare altrettanto.
Non se lo fece ripetere, iniziò ad andare incontro ai movimenti dell’altro mentre con la mano continuava a dargli piacere.
I movimenti si fecero più ampi e più veloci, i due ragazzi gemevano insieme.
Jonah teneva le sue mani sulle spalle di Isaac per aiutarsi nel movimento mentre il più grande aveva portato entrambe le mani sui fianchi del più piccolo.
Quando il dolore sparì del tutto e fu sostituito da scariche di piacere Jonah lo fece distendere e prese a impalasi da solo mentre Isaac riprese a masturbarlo.
Il più grande fu il primo a venire urlando, il più piccolo incitato dall'orgasmo dell'altro venne subito dopo.

Rimasero entrambi fermi per riprendersi dall'orgasmo, poi Jonah si alzò e si rivestì sotto lo sguardo attento di Isaac. "Piccolo Demone quando ritornerai a farmi visita?"
Jonah lo guardò divertito "Quando mi darai la tua anima."
"Quella è già tua."
Jonah sorrise e quello valse più di mille parole per Isaac.


Tutti i ragazzi ritornarono alla festa e si sedettero attorno ad un tavolino ordinando da bere. Anche Sarah e Linzy furono invitate a unirsi a loro, in fondo era anche merito delle due ragazze se Keelan e Nikita avevano scoperto i loro sentimenti, erano state la miccia che aveva innescato tutto.
Alla fine avevano accettato con molta titubanza restando però in disparte.
Ronald aveva subito approfittato per riprendere la sua corte a Sarah. Chissà che non fosse la volta buona visto la delusione che aveva appena avuto e che in una volta sola erano usciti di scena entrambi i suoi rivali.

Era la prima volta che si ritrovavano tutti insieme, sembrava non fossero passati 5 lunghissimi anni.

Trinity era seduta sulle gambe di William e stava osservando Nikita che rideva e scherzava con Keelan, doveva essere felice per lui anche se sapeva quello che provava suo fratello.
Quel pomeriggio aveva parlato con Jonah e le aveva raccontato tutto, della sua decisione di rinunciare a Nikita e lasciarlo libero perché fosse finalmente felice.
Trinity prese il bicchiere per sé e per William e suggerì "Facciamo un bel brindisi per i due piccioncini."
Attese che tutti avessero il loro drink poi continuò "Reyes ti concedo Nikita e vi auguro di divertirvi e fare tanto tanto sesso, non c'è niente di meglio vero Will?"
"Trinity!"
La ragazza sorrise e continuò "Ma se per caso lo farai soffrire non avrai una seconda occasione."
Keelan si limitò a sbuffare scorgendo però nelle sue parole non solo una battuta, mentre tutti risero alzando i bicchieri.

Nikita mentre beveva il suo drink guardò i suoi amici seduti attorno al tavolo, mancava solo Jonah, non capiva dove potesse essere finito. Forse si stava annoiando e aveva rimorchiato una ragazza.
Non lo aveva ancora ringraziato per quello che aveva fatto per loro due.

Quando l'alcool iniziò a scorrere anche i pochi freni saltarono e la curiosità prese il sopravvento.
Rhys si avvicinò a Nikita "Niki io non riesco a capire, spiegami una cosa: ma con tutte le ragazze che ti girano attorno perché hai scelto proprio un ragazzo?"
Nikita sorrise, sapeva che di tutti i suoi amici sarebbe stato proprio Rhys a fargli quella domanda.
"Non l'ho deciso, è successo e basta."
Rhys era ancora perplesso così Nikita decise di divertirsi un po' "E poi dovresti provare non sai che godimento quando ti senti penetrare e spingere dentro un cazzo grosso ..."
"Basta non voglio sapere niente"
Nikita scoppiò in una fragorosa risata la faccia di Rhys era impagabile. Quest’ultimo per togliersi dall'imbarazzo si guardò in giro e vedendo Linzy da sola decise di provarci.
"Niki io vado a provarci nuovamente con Linzy, forse questa è la volta buona, adesso che ha scoperto di non avere speranze con Keelan…”
"Vai e si convincente."

Anche Keelan ebbe la sua domanda scomoda.
Nolan aveva sempre visto il moro come fumo negli occhi, era colui che gli rubava sempre il primo posto in tutto, sia a scuola che negli sport. Non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione per prenderlo in giro. Non era certo un vanto stare con un ragazzo anche se il ragazzo in questione era estremamente bello.
Gli si avvicinò con un sorriso derisorio "Chi l'avrebbe mai detto che il grande Keelan Reyes idolo di tutte le ragazze si sarebbe ridotto a stare con un ragazzo?"
Keelan lo guardò per niente intimorito "Non preoccuparti per me, pensa piuttosto a non sprecare l'occasione che ti offro."
Nolan lo guardò confuso "Cosa vorresti dire?"
Keelan sorrise "Se non riesci a conquistare Helen adesso senza più Nikita tra i piedi è meglio che ci rinunci"
"È mia sorella!"
"Sorellastra, senza legami di sangue …"
Nolan si sentì la faccia andare a fuoco "Non sono cazzi tuoi Reyes!" e detto così tornò a sedersi vicino a Helen.
La ragazza vedendolo tornare scuro in volto si preoccupò "Nolan è successo qualcosa?"
Il ragazzo cercò di sorridere "No lascia stare"
Non poteva certo dirle che Keelan aveva scoperto il suo segreto.
Dopo un po' Nolan si accorse che Helen continuava a fissare Nikita, si infuriò, possibile che ancora non aveva perso la speranza?
Così decise di indagare "Helen qualcosa non va?"

Helen si girò verso di lui in evidente imbarazzo e abbassando lo sguardo gli disse con voce molto bassa "Pensi che si baceranno di nuovo?"
Nolan rimase sorpreso, evidentemente Helen  si era sentita spiazzata vedendo un gesto del genere, così cercò di rassicurarla "Stai tranquilla non credo"

Il ragazzo rimase veramente di sasso davanti all'espressione dispiaciuta della ragazza. Possibile che fosse un'amante dello yaoi?
Lei confermò i suoi timori "Io speravo di sì, sono così belli insieme."

A Nolan iniziò a pulsare una vena quando gli ritornarono in mente gli strani tentativi di sua sorella di farlo uscire con Rhys o organizzare continuamente delle uscite a tre.
Pensava fosse innamorata del ragazzo castano e invece cercava di farlo mettere con lui.
Si sentiva un idiota per essere stato geloso di Rhys. Era veramente ora di parlare con Helen.
Fu riscosso dai suoi pensieri dalla voce della ragazza "E se glielo chiedessi tu?"
"Helen lascia stare. Tanto conoscendoli daranno spettacolo."
Helen sorrise felice, sembrava una bambina che stava attendendo l'arrivo di Babbo Natale.

Nikita decise che era ora di muoversi un po' "Vieni a ballare?"
Keelan sbuffò "Neanche morto"
Nikita pensò "lo vedremo"

Scese in pista e iniziò a muoversi a ritmo di musica in modo molto provocante. Keelan non lo perse di vista un attimo e sibilò tra i denti "Bastardo"
Alcune ragazze lo riconobbero e si misero a ballare con lui toccandolo e facendosi toccare.
Nikita continuava a guardare Keelan e quando una ragazza strusciò il suo sedere contro il suo bacino Nikita si passò la lingua sulle labbra.
Keelan a quel gesto non resistette, si alzò e come un fulmine piombò sulla pista, staccò la ragazza dal biondo e guardandolo negli occhi "Se volevi farmi incazzare ci sei riuscito."
Nikita ghignò  "Però ho ottenuto il mio scopo" e così dicendo riprese il suo ballo sensuale portando le sue mani sul corpo di Keelan.
Quest'ultimo voleva fare l'incazzato e rimanere impassibile, ma non resistette a lungo, portò anche lui le mani sull'altro e si fece prendere dalla musica e dai movimenti di Nikita che portava spesso i loro bacini a toccarsi.

Nikita appoggiò la sua schiena al petto di Keelan e buttando indietro la testa la appoggiò sulla sua spalla continuando a strusciarsi su di lui. Keelan gli diede un morso sul collo e poi in uno sprazzo di lucidità si rese conto che stavano dando spettacolo. "Penso sia meglio se torniamo a sedere, se non vuoi che ti scopi qui davanti a tutti."
Nikita si riprese "Hai ragione" e prendendolo per mano ritornarono al loro tavolo.
Helen aveva seguito tutta la scena e i suoi occhi brillavano di emozione.


Keelan si avvicinò a Nikita e fissandolo negli occhi gli disse "Ce ne andiamo? Ne ho abbastanza"
"Ma sei stronzo. Hanno voluto festeggiare con noi."
"A me sembrano un manipolo di ubriaconi che cercava solo una scusa per bere."
"Se non trovassi tanto affascinante il tuo viso ti avrei già dato un cazzotto"
"Imbecille"

Nikita cercò di alzarsi, ma sentì girare la testa "Anch'io credo di aver bevuto troppo, anche se non capisco, non ho neanche finito il primo drink."
Guardò il suo bicchiere con ancora un dito di coca e rum.
"Ho visto Rhys che continuava ad aggiungerti del rum quando eri distratto."
"Che stronzo. Quando lo prendo! Perché non hai detto niente."
Keelan sbuffò "Non è colpa mia se sei un idiota. E poi non sono la tua mammina."
Nikita gli face una boccaccia "Lo so, sei un bastardo e sicuramente avrai pensato di poterne trarre vantaggio. Ma sappi che anche da ubriaco posso metterti sotto quando voglio."
"Spera"
Nikita si girò in cerca di Rhys, lo vide in pista con Linzy, o meglio appiccicato alla ragazza mentre lei cercava di districarsi inutilmente.
Nikita sorrise, avrebbe preso l'ennesimo due di picche? Era molto probabile.
Poi si girò verso Keelan "Io vado un attimo in bagno." E senza attendere una risposta si alzò e si avviò.


Keelan stava ancora osservando Nikita che si allontanava quando arrivò Simon e gli si mise seduto davanti. "Posso stare con voi? Mi sento solo. Questa sera non ho rimediato niente."
"Simon non fare la finta vittima. Non mi incanti."
"Uffa sei ingiusto. Ti ho ceduto il mio biondino e tu non me lo fa nemmeno assaggiare."
Keelan lo guardò male "Non chiamarlo così, non è mai stato tuo."
Simon si mise a ridere " Tranquillo scherzavo. Certo che sei geloso forte."


Ross vedendo Nikita dirigersi in bagno da solo lo seguì per non perdere un'occasione così buona per attuare il suo piano.
Controllò prima di non essere visto da Keelan, fortunatamente il ragazzo vicino gli copriva la visuale.

Nikita mentre era dentro a fare pipì, sentì aprirsi la porta principale del bagno, attese e non sentendo altri rumori suppose fosse Keelan che lo aveva seguito e adesso lo stava aspettando di là per prenderlo di sorpresa.
Uscì dal bagno e disse "Non riuscivi più ad aspettare? Vuoi che ti scopi subito o ..."
Non finì la frase perché quello che si trovò davanti non era Keelan bensì Ross con uno strano sorriso.
"Puoi farmi tutto quello che vuoi bellezza."
Nikita si riprese dalla sorpresa iniziale e indurì lo sguardo "Che cazzo vuoi? Ti avevo già avvisato di starmi lontano!"
Ross allargò il sorriso "Sì, ma tu mio caro biondino mi hai mentito. E io questo non te lo posso perdonare."
"Si può sapere di cosa parli? Io non ti ho mai mentito, visto che non ti ho mai nemmeno parlato."
Ross si avvicinò "Hai la memoria corta. Lascia che te la rinfreschi. Mi avevi detto che preferivi le ragazze e poi invece te la intendi con quell'odioso Reyes."
Nikita sentì la rabbia salire in fretta "Non sono cazzi tuoi!"
Ross fece un altro passo fino ad arrivare a pochi centimetri da lui "Il tuo sì, visto che lo voglio."
Nikita lo guardò con odio "Se vuoi posso darti un altro cazzotto? Forse l'altra volta non sono stato abbastanza chiaro"

Ross si allontanò e ridendo gli disse "Calma piccolo ho una bella sorpresa."
Aprì la porta ed entrarono due ragazzi presumibilmente dell'ultimo anno ben piazzati.
Nikita li aveva già visti, forse facevano parte dell’AKT, ma non ne era sicuro.
Sapeva che doveva scappare in fretta, ma le sue reazioni erano rallentate a causa dell’alcool.
Si irrigidì quando vide uno dei due chiudere la porta a chiave e mettersela in tasca ghignando.

Ross lo guardò, aveva un sorriso sadico che non prometteva niente di buono "Ho una proposta da farti: fai il bravo e mi scopi come si deve, facendomi godere, oppure sarò costretto a provvedere io chiedendo a questi bravi ragazzi di tenerti buono. Preferirei scegliessi la prima opzione, ho sempre preferito farmi fottere piuttosto che farlo io, ma visto che mi hai fatto incavolare per te farò uno sforzo. Vuoi sapere quel è la cosa bella? Grazie al tuo spogliarello non ho faticato a trovare qualcuno disposto ad aiutarmi ed inoltre non mi costeranno niente perché come ricompensa vogliono solo te. A quanto pare sei stato molto convincente. Quindi scegli o me spontaneamente o una bella violenza di gruppo.”

I due ragazzi risero e lo guardarono con occhi famelici.
Nikita sentì la rabbia percorrerlo da testa a piedi. Non avrebbe mai ceduto ad un ricatto simile, avrebbe lottato fino in fondo. “Ross vaffanculo!”
Ross ghignò “La scelta è tua.”

Rivalità e sfide pericolose. Cosa sei disposto a fare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora