CAPITOLO 3 - SESSO E TRADIMENTO

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I primi giorni di lezione passarono molto tranquillamente, ma con l'avvicinarsi del fine settimana l'aria all'interno del campus si fece elettrica.

Quel sabato sera la confraternita più importante la AKT apriva le sue porte a tutti gli studenti per la loro tradizionale festa di inizio anno. Lo scopo più o meno nascosto era quello di accaparrarsi le matricole migliori soffiandole alle altre confraternite.
Nikita era molto contento, lui adorava le feste.

Keelan invece non aveva ancora deciso se partecipare.

Da un lato voleva andarci per poter entrare nell'AKT vista la sua importanza, ma dall'altro voleva starci il più lontano possibile, visto che suo fratello maggiore Isaac ne era il presidente e lui non aveva nessuna voglia di incontrarlo.
La sua famiglia era profondamente legata a quella confraternita fondata tanti anni prima da un suo prozio.

Alla fine decise di partecipare, non poteva in alcun modo sottrarsi e non voleva incorrere nelle ire del padre.

Nikita arrivò alla festa insieme a William, aveva faticato non poco per convincerlo ad accompagnarlo.
La sede della AKT era in un palazzo storico di proprietà della famiglia Reyes. La sala al piano terra grande e interamente addobbata per l'occasione era già gremita di gente.

Dopo un'ora, la festa era in pieno svolgimento e Nikita ne era già al centro.

Aveva ballato con diverse ragazze e adesso aveva concentrato la sua attenzione su Sarah una sua ex compagna delle medie, una bella ragazza dai capelli tinti di rosa, che al biondo era sempre piaciuta. A quei tempi non l'aveva mai degnato di uno sguardo, adesso invece sembrava una gatta in calore.

Nikita era cambiato molto in quegli anni e non passava più inosservato. Il suo fisico slanciato e il suo viso magro mettevano ancora più in risalto i suoi tratti delicati, il fatto poi di essere il figlio del Ministro degli Esteri non era di poco conto.

Keelan era arrivato alla festa insieme a Jonah, ma dopo poco era stato raggiunto dai suoi amici e il rosso aveva preferito dileguarsi.

Karen gli stava antipatica a pelle.
Keelan attirò subito l'attenzione di tutti.

Non solo per il suo aspetto, ma soprattutto per il suo cognome, un altro Reyes faceva il suo ingresso nella confraternita.
La presenza di Jem che si comportava come una guardia del corpo faceva sì che tutti si tenessero alla larga. Karen vedendo gli sguardi rivolti a Keelan faceva la ruota come un pavone essendo l'unica a stargli vicino.

Anche a Nikita non sfuggì l'arrivo di Keelan, ma cercò di fare finta di niente, riportando la sua attenzione sulla ragazza che aveva fra le braccia. Non sarebbe andato a parlargli per nessuna ragione al mondo, era ancora troppo arrabbiato con lui.

In quei primi giorni fortunatamente non l'aveva incontrato così era riuscito a metabolizzare un po' l'idea di averlo nuovamente vicino.
Rivederlo era stato un vero shock e solo grazie alla presenza confortante di Jonah era riuscito a trattenersi dall'urlargli addosso tutto il suo rancore e tutto l'odio che provava per il dolore che gli aveva fatto provare.


Non gli avrebbe dato la soddisfazione di sapere quanto aveva sofferto, lui credeva veramente nella loro amicizia, gli aveva donato tutto se stesso e quel bastardo lo aveva abbandonato senza una valida ragione.
In un primo momento aveva anche cercato di capirlo per salvare la loro amicizia, ma poi Keelan non aveva mai risposto né ai suoi messaggi né alle sue mail e si era sempre fatto negare anche al telefono.

Così alla fine, complice anche la sua partenza per Berlino e la sua nuova amicizia con Jonah ci aveva rinunciato, rilegando la loro storia in un angolo del suo passato e ritenendola una grande sconfitta.

Anche se in fondo una piccolissima speranza, che un giorno si sarebbero rivisti e che Keelan gli avrebbe finalmente chiesto perdono, non si era mai spenta.
E invece lui si ripresentava come se nulla fosse.

Rivalità e sfide pericolose. Cosa sei disposto a fare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora