CAPITOLO 9 - RIVELAZIONI

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Nikita si svegliò con un gran mal di testa.

Si maledisse per essersi ubriacato, non era abituato, solitamente gli capitava di rado di bere così tanto e invece erano passati solo pochi giorni dalla volta precedente.

Si ricordava abbastanza bene cosa era accaduto la sera prima: l'uscita al locale, l'incontro con Trinity, la fuga di Keelan, il cambio repentino di Linzy, il ritorno al campus, la partita di poker con Jonah, Rhys e Nolan.

Poi però tutto si faceva confuso, non ricordava come e quando fosse andato a letto.

Si doveva essere addormentato di botto visto che era ancora vestito.

Inoltre quella non era la sua camera, aveva dormito nel letto di Jonah. Ma lui dov'era?

Forse si era già alzato.

Chissà se Keelan era rientrato? Poi un ricordò vago si fece strada nella sua mente, Keelan che si univa alla partita.

Si mise a sedere e si girò verso il suo letto. Gli ci volle un po' per mettere a fuoco nella sua mente ancora assonnata l'immagine che gli si presentò davanti: i suoi amici nuovamente insieme.

La sorpresa lasciò presto il posto a una gelosia crescente.

Era la seconda volta che li trovava a condividere lo stesso letto, gli stavano forse nascondendo qualcosa?

Era una loro abitudine? Lui questo non poteva saperlo visto che dormiva in un'altra stanza.

Se c'era qualcosa fra loro, perché non gli avevano mai detto niente?

Non meritava forse di saperlo?

Voleva rimettersi a dormire, ma la gelosia e la frustrazione di non sapere non gli permettevano di restare nel letto.

Così si alzò e andò in bagno a farsi una doccia per schiarirsi un po' le idee e soprattutto per tranquillizzarsi.

Aveva una gran voglia di buttare quei due bastardi giù dal letto. Almeno l'altra volta dormivano schiena contro schiena, adesso i loro visi erano a pochi centimetri e si vedeva che erano a proprio agio.

Quest'ultimo particolare l'aveva fatto letteralmente infuriare.

La doccia non servì allo scopo. Era più incavolato e confuso di prima.

Aveva fatto mille ragionamenti e congetture, anche le più assurde e fantasiose, e ormai faticava a capire quale fosse frutto della fantasia e quale realtà.

Come ad esempio un vago ricordo di un bacio fra Keelan e Jonah, era avvenuto davvero o era solo frutto della sua immaginazione?

Aveva bisogno di risposte, adesso non poteva aspettare che si svegliassero da soli i "piccioncini".

Si mise un asciugamano attorno alla vita e uscì dal bagno con ancora i capelli bagnati che gli ricadevano sulle spalle.

Si avvicinò al letto e cercò di pensare al modo migliore per svegliarli. Non voleva certo fare la mammina premurosa. Il metodo più divertente e sadico era una bella secchiata d'acqua gelida. Se la meritavano, ma dopo sicuramente lo avrebbero costretto ad asciugare tutto.

Optò per qualcosa di più soft, si rivestì poi spalancò la finestra, anche se era primavera inoltrata quella mattina l'aria era fresca perché stava piovendo a dirotto, tirò via la coperta e il lenzuolo lasciandoli al freddo.

Nikita osservò i due ragazzi, erano solo in boxer e poteva constatare che entrambi avevano un fisico magro e ben delineato, stessa carnagione lattea, ma Nikita senza volerlo si soffermò ad osservare, centimetro per centimetro, il corpo di Keelan, sentendo l'eccitazione scorrergli nelle vene vedendo la reazione della sua pelle nuda all'aria che entrava dalla finestra aperta.

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