Capitolo 2.

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Capitolo 2.

La mattina dopo il primo a svegliarsi fu Caliel.

Si sentì leggermente bloccato per questo motivo guardò al suo fianco trovando Victor che dormiva tenendo nascosto contro il suo corpo.

Con delicatezza immerse la mano nei suoi capelli accarezzandoglieli con dolcezza.

Si mosse lentamente senza turbare il suo sonno per poterlo coprire meglio in modo che non prendesse freddo.

Rimase qualche minuto a osservarlo, ma poi si addormentò nuovamente senza lasciare andare il corvino tenendolo stretto in un caldo abbraccio.

Alle nove della mattina, Victor, si svegliò sentendosi stranamente bene.

Si mosse lentamente ritrovandosi stretto tra le braccia dell'elfo che dormiva serenamente. Per un attimo si chiese: Quando sono venuto nella sua stanza? Si sta così bene tra le sue braccia...

Un dolcissimo calore si alzò dal suo cuore così si mosse leggermente andando a stringere tra le dita la casacca che Caliel indossava.

L'elfo aprì gli occhi sentendo quella sua presa.

Con dolcezza gli accarezzò la schiena facendolo sospirare, ma non rise di lui, anzi lo coccolò per un po' senza dire qualcosa che potesse metterlo a disagio.

Dopo alcuni minuti, Victor, disse: «Buongiorno...»

«Buongiorno a te. Hai dormito bene?» gli chiese tranquillamente Angel spostandogli una ciocca di capelli dal volto.

«Sì. Non ricordo nemmeno quando sono entrato nel tuo letto» ammise lui distogliendo lo sguardo dal suo cercando di mascherare l'imbarazzo nonostante il lieve alone rosato colorava le sue guance.

«Sono felice di saperlo» ammise tranquillamente Caliel.

Ci furono diversi minuti di silenzio tra di loro, ma poi Victor gli chiese: «Andiamo a fare colazione?»

L'elfo annuì liberandolo dalla sua presa, ma rimase sorpreso quando il corvino si accoccolò nuovamente tra le sue braccia stringendo tra le dita la sua casacca: «Cosa succede, Victor?»

La nota di tenerezza nella voce dell'elfo gli fece battere forte il cuore tanto che gli chiese: «Tu non mi lascerai, vero?»

«Non è mia intenzione andarmene prima di averti aiutato a stare meglio e forse nemmeno a quel punto andrò via» ammise lui pur sapendo che prima o poi sarebbe dovuto tornare a casa, ma a quella consapevolezza avvertì una morsa di ferro gli strinse il cuore.

Poco dopo si alzarono dal letto andando in cucina dove Victor preparò la colazione per entrambi.

Dopo qualche minuto mise dei pancakes davanti all'elfo per poi posarne un'altra parte per sé recuperando il miele e lo sciroppo d'acero dicendo: «Cosa preferisci?»

«Lo sciroppo d'acero» rispose Caliel sorridendogli.

Con cura, Victor, gliene versò una dose generosa su i pancakes per poi fare lo stesso su i suoi e solo dopo aver messo le crocchette anche ad Alaska iniziarono a mangiare tranquillamente.

Terminato di fare colazione il corvino si rivolse all'elfo: «Ti va di venire con me e Alaska a fare una passeggiata?»

«Va bene» rispose lui sorridendogli: «Prima dovremmo andare a cambiarci mettendo qualcosa di meglio che non sia il pigiama»

Victor annuì e tornati nelle rispettive camere i due si cambiarono i vestiti per poi tornare in cucina dove il corvino mise il collare e il guinzaglio al cane.

It's Christmas TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora