Capitolo 2 - Parte I

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Onestamente Nick era l'ultima persona che Julie avrebbe immaginato di trovare sulla soglia di casa sua e per questo il suo sorriso si faceva più incerto di minuto in minuto. Pensava di essere stata chiara quando qualche giorno prima aveva educatamente rifiutato il suo invito ad uscire eppure eccolo lì a porgerle un mazzo di fiori.

"Puoi prenderli, non scottano" disse il ragazzo con tono un po' seccato vedendo che lei restava immobile.

La ragazza lo guardò perplessa prima di allungare comunque la mano per afferrare l'indesiderato omaggio floreale. Nick era un bravo ragazzo e non voleva ferirlo, ma era evidente che tra loro non era destino vista la clamorosa mancanza di tempismo con cui lui si era accorto di lei. Pensandoci bene l'atleta l'aveva notata solo dopo che lei era riuscita ad uscire dal guscio grazie alla sua nuova band. Il fatto che dovesse essere grata a Luke per essere finalmente riuscita a conquistare il ragazzo per cui aveva da sempre una cotta aveva un che di ironico considerando che nel frattempo lei aveva finito per innamorarsi del chitarrista. Pensando al ragazzo il suo sorriso divenne più spontaneo ed istintivamente sollevò lo sguardo verso il vialetto d'ingresso di casa sua per vedere se stava arrivando.

Distratta dalla sua ricerca non si accorse che Nick le aveva fatto una domanda, così quando ritornò con i piedi per terra se lo trovo davanti con un'espressione particolarmente irritata. Arrossendo non poté fare altro che chiedere. "Scusa cosa hai detto?"

Il ragazzo sembrò trattenere a stento uno sbuffo mentre ripeteva la sua domanda. "Ti stavo chiedendo se ti andava di andare al Pacific park domani sera?"

Julie lo fissò interdetta."Io... Ehm, credo di avere già un impegno. Sai con la band e la scuola ho molte cose da fare." rispose accampando una scusa improvvisata.

Forse non sono stata abbastanza chiara l'altro giorno? si domandò tra sé.

"Che peccato ci saranno diversi ragazzi della squadra e alcune ragazze del corso di ballo. Potresti chiedere anche a Flynn di venire. Giuro che non è un appuntamento." insistette Nick come se le avesse letto nel pensiero.

La ragazza emise un sospiro sollevato e ci pensò su un attimo. Sicuramente Flynn avrebbe partecipato volentieri a quella uscita e altrettanto sicuramente le avrebbe fatto pagare caro un eventuale rifiuto ad una proposta così allettante come un luna park.

"Beh... perchè no. In fondo un po' di relax potrebbe anche aiutarmi ad essere più produttiva sia con la scuola che con la band. Sento Flynn e ti faccio sapere per messaggio." si arrese Julie alla fine

"Fantastico! Sono sicuro che troveremo il modo di farti divertire moltissimo." rispose lui con fin troppo entusiasmo prima di salutarla e voltarsi per andare via.

La ragazza lo guardò allontanarsi nuovamente perplessa, in parte già pentita di aver di fatto praticamente accettato. C'era qualcosa di strano nel ragazzo, ma non riusciva a capire cosa. Il modo in cui le parlava e le sensazioni che le trasmetteva erano in qualche modo diverse dal solito.

Forse è solo per il fatto che la mia cotta per lui è scomparsa per cui non pendo più dalle sue labbra si disse tra sé. Eppure qualcosa ancora non la convinceva. In ogni caso decise di accantonare la questione mentre chiudeva la porta e si avviava verso il salotto alla ricerca del telefono per proporre all'amica quella uscita.

Invece che dirigersi verso casa sua, come avrebbe dovuto, Nick svoltò a destra e si diresse verso una strada poco frequentata. Al contempo l'espressione aperta e cordiale abbandonò rapidamente il suo volto sostituita da una smorfia sinistra.

"Dannazione è così denigrante essere costretto nel corpo di un inutile quindicenne" disse Caleb mentre si osservava disgustato nel riflesso di un finestrino di una macchina abbandonata. "A duecento anni suonati mi trovo a dover possedere un inutile corpo umano come uno stupido fantasma di bassa lega. Tutto per colpa di quella mocciosetta e della sua inutile e recalcitrante band. Se si fossero limitati ad accettare il loro destino e si fossero uniti al mio club non mi ritroverei certo in questa sgradevole situazione" continuò a voce alta sapendo di essere solo in quella strada malfamata.

Era rimasto spiacevolmente sorpreso quando aveva scoperto che i tre ragazzi erano riusciti a sfuggire al suo controllo. Non aveva idea di come avessero fatto, ma era sicuro che centrasse quell'inutile cantante da due soldi e lui aveva tutte le intenzioni di scoprire cosa fosse successo. Ci aveva messo secoli a costruire il suo impero e non poteva permettere a tre fantasmini di metterlo a rischio. Se la voce circa il suo fallimento si fosse diffusa avrebbe avuto troppo da perdere. Altri avrebbero sicuramente cercato di sfruttare l'occasione per sottrarsi al suo potere finendo per indebolirlo. Non poteva quindi fare altro che avvicinarsi a quella ragazza per scoprire cosa fosse accaduto, persino se questo richiedeva il disgustoso sacrificio di soggiornare in quel corpo.

Sicuramente qualcuno si sarebbe chiesto il perchè del suo aggirarsi in quel'involucro, ma nessuno avrebbe osato fare domande esplicite. La sua aura avrebbe comunque permesso a tutti gli altri fantasmi di riconoscerlo anche con quell'aspetto, ma sicuramente avrebbe dovuto cancellare alcune esibizioni: il club sarebbe rimasto chiuso fino al momento in cui quella storia non si fosse conclusa. Non era certo la cosa migliore per gli affari, ma sapeva per esperienza che possedere il giovane secondo la necessità avrebbe richiesto un maggior dispendio di energie e che, soprattutto, sarebbero aumentate le possibilità che l'ospite ricordasse qualcosa e si ribellasse all'occupazione. Lui non poteva correre questo rischio, per questo aveva già elaborato un piano di copertura che giustificasse le assenze anomale del ragazzo che aveva occupato: per la scuola il ragazzo sarebbe stato impegnato con dei corsi 'alternativi' che gli avrebbero lasciato libertà di movimento all'interno dell'edificio scolastico e per i genitori non sarebbe tornato a casa per alcuni giorni perchè ospite da un compagno di squadra. Era meglio essere previdenti ed evitare di attirare inutili attenzioni. Ora che tutto era pronto non restava che sistemare un paio di idee che avrebbero sicuramente movimentato la serata al molo di Santa Monica rendendola drammaticamente memorabile.

Julie and the Phantoms - Stagione 2 - Nulla sará piú come primaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora