Capitolo 12

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Stavo per alzarmi ma vidi la vedova nera precedermi, così mentre guardavo la mia ragazza essere seguita da Natasha, Yelena mise una mano sulla mia spalla e mi fece risedere.

<< Stai tranquilla c'è Nat con lei >> disse ridendo

<< Io non so nemmeno chi sia >> risposi con altrettante risate

Chiamammo un cameriere e ordinammo tutti un altro drink, la mia testa girava, girava come un tornado e ciò andava ad alterare il mio equilibrio, fortunatamente per me il mio fondoschiena era ben saldo sui divanetti che mi evitavano una miriade di figure di merda.
Nonostante ciò continuammo a giocare, le labbra di molti si toccarono per colpa di un'unica carta, la ragione era completamente andata, non ragionavamo e non eravamo neanche capaci di mettere insieme più parole per esprimere i nostri contorti pensieri. L'unica cosa che riuscivamo a fare con una facilità disarmante era ridere, tutti i muscoli della faccia erano sovraccaricati, sorrisi languidi rimanevano disegnati sui nostri volti finché uno dei presenti non dava una ragione per tramutarli in grosse risate che riecheggiavano nel gran salotto della torre. Quel liquido magico presente nei bicchieri di ognuno riusciva ad alterare completamente anche il più rigido degli uomini, convertendolo nel più simpatico della comitiva.

<< Harris a quanto sei?? >> chiese Bucky

<< Chi cazzo è Harris?!? Lei è una Frost stupido braccio di ferro >> lo riprese Clint

<< Non sono una Frost Robin Hood, mio padre è Ade ed io... io sono una cazzo di dea >>

<< Alla dea >> disse Uni alzando il suo bicchiere

Noi la seguimmo subito alzando anche i nostri e facendoli scontrare tra di loro.
Dopo aver svuotato anche quell'ultimo bicchiere dal proprio contenuto, sentii una fitta allo stomaco, come se una spada mi avesse appena trapassato il corpo, subito dopo un sussulto, su per la mia gola stava iniziando a salire un liquido che per natura non doveva essere lì. Perciò cercai di avvicinarmi il più possibile al bagno per poter sfogare tutto ciò che premeva con forza sulle mie labbra.
Arrivai al bagno più vicino e mi ci chiusi dentro con la magia, appena la porta si serrò alle mie spalle, cominciai a vomitare tutto ciò che il mio fegato rigettava, tutto quell'alcool che il mio fegato non riusciva più a sopportare.
Cercavo con una mano di tenermi i capelli indietro per evitare di sporcarli, ma era un po' difficile fare tutte e tre le cose.

<< T/n? T/n apri questa porta ti prego >> disse ad un certo punto dall'altro lato della porta

Io però non ero in grado di rispondere, continuavo a rimettere senza un attimo di sosta, poco dopo sentii la porta aprirsi e vidi Wanda entrare.

<< Va tutto bene, stai tranquilla, adesso ci sono io >>

Wanda si avvicinò a me e con le mani mi raccolse i capelli all'indietro accarezzandomi la guancia.

<< Adesso è normale, dopo tutto quello che hai bevuto il tuo fegato si è ribellato >> disse ridendo

<< Che cazzo ti ridi >> riuscii a controbattere

<< Shh non parlare, adesso pensa solamente a cacciare fuori tutto >>

Avevo già vomitato tutto, o almeno, la maggior parte, riuscivo a respirare con più costanza anche se a volte il mio respiro veniva interrotto.

<< Come sapevi che fossi qui? >>

<< Ti ho visto correre fino a qui con la mano sulla bocca >>

Quella 'classica' ragazza...? Parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora