L'apparenza inganna

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<< Sai bene che non era mia intenzione offenderti, ma tu mi hai nascosto molte cose e pretendi pure che io mi stia zitta in un angolo! Comincio a pensare che tu non hai voluto accellerare la cosa perchè io ci 'mettevo troppo tempo' ma semplicemente perchè avevi e hai ancora un tornaconto personale >>

<< Chione ma cosa dici? Credi veramente che io sarei tornato qui per egoismo? Esattamente me lo dici tu che cosa avrei in questo posto che sia più importante di te e tua madre? >> domandò sarcasticamente

<< Non conosco i tuoi affari... e non conosco te... sembri cambiato, non ti riconosco >> dissi perplessa prima di allontanarmi dal gruppo

Avevo bisogno di stare da sola, avevo scoperto molte cose che avrei preferito non sapere...
Mio padre continuava a tenermi nascoste troppe cose ed io non sopportavo le bugie. Il suo comportamento era inconcepibile per me, come aveva potuto farlo? Aveva plasmato la mia vita secondo la sua volontà, tutto ciò che conoscevo era un bugia e tutto ciò che non conoscevo lo era pure, ma soprattutto... tutto ciò che credevo di non conoscere... era solo l'inizio.
Mi allontanai pregando che nessuno mi seguisse, non come succede in alcuni di quei classici film dove la protagonista viene sempre cercata da tutti, questo non era un film, ma la mia vita. Oh quanto avrei voluto che fosse un film, così da poter saltare le parti noiose e stoppare il tempo nei momenti veramente importanti. Mio padre ci era riuscito, aveva stoppato la mia vita, - velocizzandola - mentre lui viveva la sua. Tutti i suoi enormi problemi, i suoi dissidi e turbamenti... erano stati risolti in un mese o poco meno, era felice, oh se era felice... era pieno di sè nonostante sapesse che - prima o poi - sarebbero arrivate le conseguenze.
Ed eccole, avevo dovuto aspettare ben 20 lunghi anni prima di rivedere mio padre, se qualcuno me lo avesse mai detto prima, probabilmente si sarebbe ritrovato con un pugno sul naso. Mio padre era sempre stato un argomento da evitare, quel dannato tasto dolente... beh uno fra i tanti a dirla tutta. La mia vita era sempre stata caratterizzata da pochi ma fatidici eventi che non fecero altro che portare conseguenze, conseguenze su conseguenze. Mio padre? Era una conseguenza, o almeno, dal mio punto di vista lo era.
Una conseguenza era tutto ciò in cui mi ero appena cimentata a causa di un capriccio, un solo singolo capriccio mi aveva catapultata in una cosa mille volte più grande di me, ma era quello che volevo? Cominciavano a sorgere dei dubbi dentro di me, volevo veramente affrontare tutto questo alla mia età? Dopotutto avevo ancora 27 anni e nessuno mi aveva chiesto di combattere il mio nonno paterno supercattivo. Però c'era qualcosa che mi spingeva... qualcosa che mi dava la forza di andare avanti e di scavare più affondo nella questione, quel maledetto istinto che aveva manovrato le mie scelte sin da quando ne avevo memoria.
I miei passi si fecero sempre più pesanti, schiacciavano i ciuffi d'erba tra di loro verso il terreno con non curanza, quasi a lasciare dei solchi... o meglio dire delle orme che indicassero il mio percorso.
Con me avevo solo quella spada, maledetta o meno che fosse, era il simbolo di quel luogo ed io - stranamente - me la portavo in giro come un trofeo. Magari per il modo in cui la guardavano, o come l'ammiravano mentre gesticolavo, o semplicemente la loro attenzione veniva catturata dal modo unico con cui la luce rifletteva su essa facendola splendere ancor di più.
Però se era sinonimo di quella realtà in cui ero stata trasportata, quella realtà che non mi apparteneva... un momento... mi apparteneva...?
Mi fermai, come se avessi raggiunto la meta senza effettivamente arrivare in un luogo prestabilito. La realtà in cui ero mi apparteneva o no? Oppure quella che per me prima era la normalità... era veramente ciò? Oppure ero semplicemente io - che per abitudine - mi ero convinta che la realtà che vivevo era quella per me? Io ero una dea, precisamente una semi-dea, non potevo stare insieme agli umani, i normodotati non avrebbero mai concepito la continua esistenza degli dei. Noi siamo leggende, storie che sono state modificate più e più volte a causa della trasmissione orale.... però io amavo Wanda... perchè amavo Wanda...?

Quella 'classica' ragazza...? Parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora