[Chifuyu]
<<Matsuno Chifuyu, avanti prego.>> mi chiamò il dottore, da dentro il suo studio, con lo stesso tono freddo, e piatto, con cui chiamava tutti.
Istintivamente, presi la mano di Baji-San, e lo feci entrare con me.
Non appena solcai quella porta, mi si presentò davanti una grande libreria di legno marrone, con dentro vari libri di tanti colori diversi, verdi, gialli, rossi, blu, e così via.
Invece, nella parete destra, c'era appesa qualche foto, un calendario, e un poster con raffigurato un cervello, i nomi delle parti che lo compongono, e le sue funzionalità.
Infine, il dottore sedeva su una poltrona di pelle, marrone come la grande scrivania, su di essa, vari attrezzi, un telefono con il filo, e un cellulare, che mise in tasca, prima di farci accomodare, sulle due poltrone davanti ad esso.

<<Chi di voi due è Matsuno Chifuyu?>> ci chiese, accavallando le gambe.
<<Sono io>> gli risposi, mettendomi dritto con la schiena.
<<E il gentiluomo sarebbe...?>> continuò, con fare interrogativo.
<<Baji Keisuke>> disse semplicemente Baji-San, non facendo trasparire alcuna emozione.
<<Possono entrare solo parenti, o coniugi.>> ci informò il dottore, ma Baji-San, fece un sorrisetto.
<<Chifuyu non ha parenti, quantomeno, non in vita, e io sono il suo fidanzato, la persona a lui più vicina.>> lo informò Baji-San, e il dottore non fiatò.

Quasi tutto ciò che Baji-San ha riferito sono bugie, e lui, è conscio di ciò.
I miei genitori non sono morti, semplicemente, non ho un buon rapporto con loro, e viviamo in due case diverse; ma solitamente, come scusa dico che sono morti.
In oltre, io e Baji-San non siamo fidanzati... cioè no! Non potrei mai, è il mio migliore amico... è normale essere attratti dal proprio migliore amico, no?

<<Molto bene, Chifuyu-San, seguimi>> ricominciò a parlare il dottore, aprendo un cassetto nascosto nella parte interna della scrivania, e prendendo uno strano oggetto.
Dopo di ciò, una parte della libreria si aprì, mostrando che, in realtà, era una porta.
Non tutta ovviamente, ma è stata fatta così bene, che non riuscii a distinguere i libri reali, da quelli dipinti.

Oltre la porta, si rivelò quello che dovrebbe essere, il vero e proprio studio medico.
Un lettino, e tanti attrezzi.
<<Prego, distenditi>> continuò a dirmi il dottore, con lo stesso tono freddo, indicandomi il lettino. E così feci.
Il dottore, chiuse la porta, lasciando fuori Baji-San, e subito dopo, prese uno strano attrezzo che mi mise intorno alla testa.

Passarono svariati minuti, non so quanto di preciso, ma finalmente, quella visita, che mi sembrò eterna, terminò.
Il medico, aprì la porta, e tornai a sedere, affiancato da Baji-San.

<<Non ti è impossibile recuperare la memoria.>> incominciò a dire il dottore, <<Devi stimolare i tuoi ricordi, visita posti, mangia piatti, guarda foto, e così via, ma non stressarti.>> concluse infine.
Così, io e Baji-San, ci alzammo, io pagai, e poi uscimmo da quello studio.

<<Sono felice che nel tuo cervello vada tutto bene!>> Esclamò lui, abbracciandomi.
<<Anche io. Grazie di tutto, Baji-San.>> gli dissi, ricambiando quell'abbraccio.
<<Senti Chifuyu... perché non togli il suffisso dal mio cognome?>> mi domandò Baji-San, staccandosi da me.
<<Oh... va bene, come vuoi>> gli risposi semplicemente io, sorridendo leggermente.
Dopo di che, Baji, estrasse dalla tasca unica della sua felpa, un pacchetto rettangolare, con un fiocchetto, e me lo mise tra le mani.
<<Cos'è?>> gli chiesi, e lui mi guardò male.
<<Se lo apri, magari, lo scopri>> mi rispose lui, dandomi un pugnetto sulla testa.
Così, un po' riluttante, incominciai a togliere la carta, color blu chiaro. E così, sa pure il mio colore preferito eh?
Solo dopo un po', mi resi conto di ciò che quella scatola conteneva.
<<No Baji.>> dissi semplicemente, porgiandogli il pacco.
<<Ti ho già detto che decido io sui miei soldi.>> mi disse semplicemente.
<<Io non accetterò mai un telefono come regalo, non da te.>> continuai a dirgli, e lui si imbronciò.
<<E perché da me no?>> mi chiese.
<<Perché hai già fatto tanto, troppo, per me>> gli dissi, e lui scoppiò a ridere.
<<Ma stai zitto! Sei tu che hai fatto tanto per me.>> mi riferì, e la mia espressione, da titubante, diventò dubbiosa.
<<E cos'ho fatto di così speciale?>> gli chiesi, e lui sorrise.
<<Esisti>> mi disse semplicemente, e le mie guance, si tinsero di rosso.
<<Non che sia una buona motivazione... però grazie>> cedetti alla fine, lasciandogli un bacio sulla guancia, e per la prima volta, da quando ho perso la memoria, vidi Baji Keisuke diventare più rosso di me.

Adesso, io e Baji, stiamo tornando a casa.
Il cielo sembra un dipinto ad olio, eseguito con cura, senza tralasciare alcun dettaglio, dal più bravo dei pittori.
Vicino al condominio dove viviamo io e Baji, risiede un vecchio ciliegio; su di esso ci sono molte leggende, quando ero piccolo ne ero in fissa.
Si dice che, se si confessi il proprio amore davanti ad esso, l'altra metà ricambierà i sentimenti provati, e la coppia sarà destinata all'amore eterno.
Sono molto affezionato a quest'albero, mi ci fermavo spesso con i miei nonni, quando tornavo da scuola.
È davanti a quest'albero che capii di essere attratto da un ragazzo, ed è sempre davanti a quest'albero, che i ricordi, poco a poco, stanno cominciando a riaffiorare.
<<Chifuyu, devo dirti una cosa>> mi disse Baji, fermandosi, e io feci lo stesso.
<<Dimmi Baji>> gli risposi io, appoggiandomi all'albero, mentre gli ultimi petali cadevano per il freddo, e per il vento.
<<Io ti amo, l'ho sempre fatto. Amo il te che ho conosciuto in seconda media, amo il te che eri diventato, e amo anche il te attuale. Perché del resto, tu, rimani pur sempre tu, e io a te non resisto, sei il mio più grande punto debole.>> disse, guardandomi negli occhi.
È come se entrambi avessimo assunto il rosso del tramonto, e che si fosse applicato sulle nostre guance.
<<Anche tu mi piaci. E sicuramente, prima di perdere i ricordi ti amavo ancora di più.>> gli risposi, e dopo cinque secondi, sentii le labbra di Baji sopra le mie.

<<Come ti ho già detto, ti farò riprendere i tuoi ricordi, dovesse costarmi la vita!>> Esclamò infine, e, mano nella mano, tornammo nel luogo che si definisce casa... ma per me, l'unico posto, anzi, l'unica persona, che si può definire tale, è Baji Keisuke.





Ciao a tutti!💕
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💘
Scusate eventuali errori di battitura💓

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