Capitolo 4 - La Verità

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Aria

"non pensavi di dovermelo dire un po' prima?" chiedo a Trisha
"Sì hai ragione, ma non trovavo il modo! E poi sinceramente pensavo ci fossi arrivata"
"e come?"
"beh non hai visto tutto il barocco che luccica a casa mia?"
"credevo aveste buon gusto"
"e il lavoro dei miei?"
"scambio merci mi hai detto!"
"Sì ma non ti sei chiesta che merci?"
"Ma che ne so Trisha non sono mica una detective!"
"e tutti quei tipi che vanno e vengono da casa mia e gli scagnozzi di mio fratello?"
"amici?" dico ma mi rendo conto che è un'idea ridicola. Non ci sono mai arrivata.. Sono dei mafiosi doc e io non ho mai sospettato nulla..
Pure la mia amica mi guarda con aria sconfitta
"pensavo foste ricchi.." cerco di farfugliare qualcosa ma poi mi fermo.
"è per questo che non vuoi che sappiano di te e Natan?"
"è il braccio destro di Axel, non sarebbe oppurtuno ecco.. Voglio andarmene da questo mondo Aria, l'ho sempre voluto! Ma una volta che ci sei dentro non è più finita, il problema è che non posso nemmeno starci dentro con l'uomo che amo"

"lo ami davvero?"
"da morire.. Da sempre.. E lui ama me, ma andarsene sarebbe la fine per entrambi"
"Trisha mi dispiace.. Se solo potessi fare qualcosa.. Credi che Axel non capirebbe?" dico
"il problema è proprio lui.. Sarebbe il primo a fare fuori Natan"

Inizio a rendermi conto del potere che ha Axel sulle persone, come quei ragazzi che appena si sono avvicinati a me e a Trisha sono stati allontanati immediatamente, e sulla sua famiglia. Ha un peso davvero importante, le scelte che fa cambiano qualsiasi cosa.
Per non parlare del monopolio che ha sulla sorella.

Inizio a capire che nulla e nessuno può mettersi contro Axel o ne pagherebbe un caro prezzo.

***
Rispondo ai messaggi di Trisha e la sento spesso, ma non come prima. Ho bisogno di riprendermi da tutto quello che mi è successo.
Stasera farò la ragazza normale, andrò alla festa del paese con Cassandra e passerò una bellissima serata.
Almeno lo spero.

"Bryan ci raggiunge più tardi" mi annuncia
"non vedo l'ora" rispondo ironica
"guarda che begli addobbi che hanno messo!"
"Sì concordo, sono molto belli"
"la tua amichetta non poteva venire?"
"no" ho scritto a Trisha ma ha detto che preferiva rimanere a casa. Di solito uscivamo sempre insieme accidenti, ed essere a questa stupida festa senza di lei mi annoia a morte.

"Aria!" qualcuno mi chiama in mezzo alla folla così mi volto per capire chi sia
"guarda sta arrivando Tom.. Ho visto Bryan così vi lascio da soli" mi dice Cassy con fare allusivo e io di tutta risposta alzo gli occhi al cielo e le sorrido mentre Tom mi raggiunge.
"ciao, come stai?"
"bene grazie, tu?" anche se non sto bene per niente. Il mio pensiero va continuamente a Trisha e ad Axel
"benissimo. Sei.. Stupenda!" mi dice con un sorriso gentile e timido "mi stavo chiedendo se.. Ti andasse di uscire insieme sabato"
"e cosa prevede il programma?" chiedo felice
"potremmo fare una passeggiata, mangiare una cioccolata calda, andare al cinema! Quello che preferisci!"
"andata per la cioccolata e la passeggiata" rispondo
"d'accordo! Ottimo! E.. Adesso verresti nella ruota panoramica?"
"Ma certo" e così passiamo un'oretta insieme dividendoci tra giostre e zucchero filato.
La serata passa veloce, e con Tom sono stata bene, è davvero bello e non mi fa vivere con l'ansia di essere un perenne bersaglio di qualche saldo di conti.
Per non parlare della gentilezza, qualità che Axel non sa nemmeno cosa sia.

A fine serata Cassandra è in pieno litigio con Bryan per l'ennesimo tradimento mentre Tom ha dovuto lasciare la festa del paese per fare la chiusura del locale in cui lavora.

Decido così di tornare a casa, e nel tragitto penso se chiamare Trisha sia una buona idea finché non mi sento stranamente inseguita.
È solo una sensazione giusto?
Mi guardo attorno e non vedo nulla di strano.
Continuo a camminare più velocemente mentre metto una mano in tasca e mi tengo pronto lo spry al peperoncino che porto sempre con me.
Due persone apparse dall'angolo del marciapiede vengono verso di me così io, facendo finta di niente, mi volto per ripercorrere la strada appena fatta ma un ragazzo alto e incappucciato mi si para davanti, con l'oscurità della sera non vedo chi è.
"Aria" mi saluta e io riconosco la sua voce .
"Axel"
"dove vai così di fretta?"
"a casa"
"andate" ordina agli altri due mentre mi trascina per un braccio per un vietta laterale e mi mette con le spalle al muro
"sei sparita" mi dice così vicino da sentire il suo profumo
"sai com'è, una volta sono stata quasi presa d'assalto da due ubriachi, la seconda sono quasi stata ammazzata. Con la fortuna che mi ritrovo la prossima volta ci resto secca"
"non ti facevo così codarda"
"senti da che pulpito"
"che cazzo dici?"
"perché? Non è da codardi uccidere e spacciare solo per avere un po' di.. Potere?" chiedo sprezzante
"credi che io faccia tutto questo per il potere e basta?" chiede con un sorriso malefico
"e per cosa sennò? Per il bene della tua famiglia?"
"vuoi sapere perché lo faccio? Lo faccio perché mi piace vedere il terrore negli occhi degli altri prima di fargli saltare la testa, mi piace osservare come la genta si sballa e si butta via e si rovina il cervello comprando quello che spaccio e arricchendo le mie tasche, alla fine scelgono loro di rovinarsi. Adoro vedere la paura nelle ragazzine come te quando divento aggressivo mentre me le scopo. Lo faccio perché io sono così"
"complimenti, sarai fiero di ciò che sei"
"Lo sono sì.. A proposito, ti sei divertita con Tom sulla giostrina? Sembravate due ragazzini alla prima cotta"
Il cuore mi balza sul petto, deve avermi vista.. O qualcuno gli ha riferito della serata
"non sarai mica geloso Axel?" domando arrogante
"tu lo sai vero cosa faccio se qualcuno tocca qualcosa di mio?"
"io non sono tua e nemmeno voglio esserlo" dico scoppiando a ridere
"già.. Peccato che io ti abbia messo gli occhi addosso" ma quest'ultima frase ha un tono completamente diverso dal resto della conversazione. Sembrava quasi un'ammissione a sé stesso più che a me. E tremendamente sincero.
"affari tuoi"
"non giocare col fuoco Aria"
"non mi fai paura"
"ah no?"
"no e sai perché?"
"sentiamo"
"perché non me ne faccio niente di uno come te. Tu non mi terrorizzi solo perché uccidi a piacimento la gente, al massimo tutto quello che riesci a fare con il tuo atteggiamento da psicopatico è farmi stare ancora più lontano da te"
"e così ci vuole ben altro per far spalancare di paura quelle pupille giusto?" mi dice toccandomi con un dito sul viso all'altezza degli occhi.
"perché lo fai?"
"Lo faccio perché non ho un'anima mia cara, dolce e ingenua Aria"
"solo perché lo dici a voce alta non significa che sia vero" dico sfottendolo
Ma credo che queste mie parole abbiano appena acceso la miccia, il suo sguardo è indefinito. Fa un respiro profondo e poi continua
"sei così stupida Aria, mi hai appena dato il via per la caccia"
"e fammi indovinare.. La preda sono io, scommetto?"
"esatto. E non mi fermerò finché non vedrò il terrore nei tuoi occhi. Finché non ammetterai che ti faccio paura"
A queste parole tiro fuori lo spray al peperoncino dalla tasca del giubbotto e premo dritto nella direzione del suo viso, riuscendo a fargli fare due passi indietro e approfittando per scappare con le sue grida alle spalle.
Corro con tutto il fiato che ho nei polmoni fino a casa con la consapevolezza di essere stata guardata a distanza da qualche suo scagnozzo.

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