Capitolo 5 - È Abbastanza Nera La Mia Anima?

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Aria

Non so se sia stata una buona idea uscire con Tom.
Vorrei essere riuscita a parlare con Trisha ma ho paura che il suo telefono sia sotto controllo da suo fratello e non potevo andare a trovarla perché non volevo rischiare di vedere Axel.
Accidenti non posso nemmeno starmene chiusa in casa fino alla fine dei miei giorni altrimenti è come darla vinta ad Axel senza nemmeno combattere.
Io non sono sua. E il suo comportamento non fa altro che farmi allontanare. Chissà perché mi ero innamorata di lui.

"Ecco la cioccolata alla nocciola con panna montata" mi dice Tom allungandomi la tazza da passeggio che ha appena preso al chiosco.
"ti ringrazio" dico mentre iniziamo a passeggiare
"sei un po' distante o sbaglio?"
"Ma no figurati sono solo un po' stanca"
"vuoi che ci fermiamo?"
"no assolutamente! Voglio camminare e godermi questa splendida giornata"
"bella come te" sorrido alla sua genuinità. Effettivamente scopro che Tom è un ragazzo davvero in gamba, lavora, studia e ha molti progetti per il futuro.
Ma non ha grilli per la testa, anzi ha dei valori e non farebbe del male nemmeno ad una mosca.
Vorrei tanto dire che è il mio tipo. E lo sarebbe se solo non avessi conosciuto Axel che mi ha fatto provare vibrazioni irripetibili.
Mi lascio andare con Tom e una volta arrivati in un punto della spiaggia dove non ci sono altre persone, lascio che mi baci.
Un bacio puro e altruista che non ha nulla a che vedere con quelli di Axel che sono possessivi e passionali.
Gli sorrido quando si allontana appena per guardarmi.
Ci scattiamo qualche foto e poi ci sediamo sulla spiaggia a guardare il mare e le onde che si infrangono sulla riva.
Nonostante sia inverno, il sole dà un senso di calore.

"Ma che quadretto romantico"
Io e Tom balziamo in piedi di scatto
"vattene" dico ad Axel che seguito da due uomini ci guarda con una scintilla particolare negli occhi
"vediamo cosa ne pensi adesso" mi dice e poi sferra uno dei suoi destri in faccia a Tom mandandolo a terra.
Non si era nemmeno reso conto di cosa stava accadendo
Poi Axel prende per il colletto la maglia di Tom alzandolo leggermente da terra
"perdente"
"ti prego lasciami in pace!" lo implora
"Tom!" grido andando verso di lui ma un uomo di Axel mi si para davanti impedendomi di andare oltre
"Axel smettila ti prego! Che stai facendo?" dico con le lacrime agli occhi

"è abbastanza nera la mia anima per te, ora?" mi grida con occhi che non riconosco, a braccia aperte
"Ma che gli hai fatto!" grido con le lacrime che continuano a scendere
"gli ho fatto capire dov'è il suo posto. Per terra. E dovrebbe ringraziarmi di essere ancora vivo"
"sei un mostro! Dovresti stare all'inferno Axel! Non meriti nemmeno di essere chiamato uomo!" gli grido. Non mi importa delle conseguenze, ma vedo dal suo viso che è furioso, aver detto che non è un uomo davanti ai suoi scagnozzi ha decretato probabilmente la mia fine

"sali. In. Macchina" mi dice lentamente scandendo ogni parola
"giurami che lo lascerai stare"
"io non ti giuro niente ora fa quello che ti dico" nel mentre Tom si alza da terra a fatica, Axel se ne accorge e gli schiaccia una mano con la scarpa "hai capito che devi starle lontano?"
"Sì" grida Tom
"bene. Allora sparisci"
Io indietreggio lentamente ma trovo uno dei due uomini di Axel che mi apre la porta della macchina obbligandomi a salirci.
Vedo Tom lontano ormai, gli altri salgono nella loro auto e procedono per la parte opposta. Ora anche Axel sale in auto e ci avviamo per chissà quale destinazione.

Il tragitto è interminabile, silenzioso e l'aria si taglia con un coltello.
Ho il cuore a mille.
Alla fine abbiamo solo fatto il giro più grande, forse doveva schiarirsi i pensieri e decidere cosa fare di me.
Scendiamo ed entriamo in casa sua.
Io entro per prima e lui sbatte con forza la porta d'ingresso.

Lo guardo negli occhi e attendo il verdetto.
"non mi dici nulla?" mi chiede
"perché l'hai fatto Axel?"
"per farti vedere chi sono, cosa posso fare"
"so di cosa sei capace. Voglio vedere qualcosa che non so"
"che intendi?"
Mi avvicino a lui non sapendo che reazione possa suscitargli.
Allungo una mano sul suo petto "dimmi cosa provi per me, Axel."

"non hai paura di me?"
"perché dovrei?"
"i miei sono i peccati più inconfessabili. io uccido la gente Aria. Io spaccio, io faccio sparire chiunque si metta sul mio cammino."
"ti ho intralciato il cammino un paio di volte. Ma sono ancora qui. E chissà perché ma mi sento terribilmente tranquilla quando sono con te"
"io ho fatto di tutto per farti paura"
"Ma non puoi farlo Axel"
"perché no?"
"perché so che non permetteresti a nulla di farmi del male"

"è così"
"dimmi perché"
"non posso. Mi renderebbe debole. Ti renderebbe un bersaglio"
"ma ci saresti tu a proteggermi" gli dico avvicinandomi alle sue labbra e baciandolo. Lui mi prende in braccio e mi fa sedere sul tavolo della cucina mettendosi tra le mie gambe.
"dimmi di fermarmi" mi dice baciandomi il collo e toccandomi con le sue mani possenti.
"no, non lo farò"

Dopo averlo fatto sulla cucina e nella sua camera siamo stremati. Sto riprendendo fiato ancora senza vestiti coperta dal lenzuolo di seta nera del suo letto.
Lui mi guarda con uno sguardo così intenso che pare divorarmi. E mi piace. Poi si alza, prende una cosa dall'armadio e torna a letto

"voglio che tu abbia questa" mi dice porgendomi una scatoletta pesante
Apro il pacchetto e vedo che all'interno c'è una pistola ricca di decori neri e argento.
"cosa devo farne?"
"la terrai sempre con te, per proteggerti.. Hai visto com'è il mio mondo Aria. Devi avere un'arma per difenderti da chi vuole farti male.. o da me se necessario" nel dire queste parole mi guarda fisso negli occhi ma è terribilmente serio
"non potrei mai usarla contro di te Axel"
"non ne sarei così sicuro"
"non mi faresti mai del male"

Mafia Romance - King Of HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora