Capitolo 7 - Sangue Innocente

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Aria

Axel mi ha dato da pensare.
I suoi comportamenti, la sua prepotenza in particolare mi hanno portata ad allontanarmi da lui.
Dopo tutto, lui mi ama e io amo lui ma.. Così non funziona.
Nessuno mi deve mancare di rispetto. E lui l'ha fatto.
Dopo aver lasciato Axel nelle mani del dottor Fervus, ho telefonato a Trisha.
Mi ha detto che mi avrebbe richiamata tre giorni dopo alle 15.00 in punto al telefono del bar in cui ci siamo conosciute.

Apro la porta del bar in questione e saluto Tom che mi accenna un sorriso forzato.
Il bar è vuoto praticamente, solo una coppia di ragazzini seduti in un tavolo in fondo.
Mi siedo al bancone e guardo il menù
"solito frappè?" mi domanda Tom
"sì grazie.. Come stai?"
Lo osservo meglio e noto i chiari segni sullo zigomo lasciati dal pugno di Axel.
"sono stato meglio" mi risponde
"mi dispiace così tanto Tom.. Ho provato a chiamarti"
"sì.. Lo so.." mi dice passando i il frappè, senza ciliegie o cannella stavolta.
Guardo l'ora, sono le 14.59. Giusto due sorsi e suona il telefono del bar.
Tom risponde e poi mi lancia un'occhiata, abbassa la cornetta sul tavolo "è per te" mi dice
Mi alzo e mi avvicino al telefono
"si?"
"Aria sono io" è Trisha e sembra stare bene
"come stai?"
"magnificamente! Io e Natan abbiamo deciso di andarcene. Non credo tornerò."
"sei impazzita? E i tuoi?"
"non voglio pensarci. Non voglio più tornare a quella vita Aria"
"sta attenta"
"vieni da me quando vuoi, abbiamo trovato un posto per starcene da soli"
"d'accordo. Ti voglio bene"
"te ne voglio anch'io"
Mi dà l'indirizzo e poi ci salutiamo. O meglio, la saluto di fretta perché vedo attraverso le vetrate, Axel avvicinarsi alla porta del bar.
Torno al bancone facendo finta di niente e continuo a sorseggiare il mio frappè.
"sei qui" mi dice sedendosi sulla sedia accanto alla mia
Tom alla vista di Axel si ritira sul retro del locale.
"che occhio"
"non fare l'ironica"
"faccio quello che mi pare"
"vieni con me" si alza e prendendo il mio frappè si sposta dall'altra parte della sala su un tavolino isolato
"la devi smettere. Non sono il tuo cagnolino"
"no non lo sei" mi dice guardandomi negli occhi "Aria.. Sono tre giorni che non rispondi al telefono"
"scommetto però che sapevi ogni mia mossa"
Lui alza un sopracciglio per confermare seguito da un sorrisetto
"potrei denunciarti per stolker sai"
Ignorando il mio sarcasmo, continua "Aria io ti amo,voglio che tu stia con me"
"non me ne faccio niente di uno psicopatico e prepotente come te"
"smettila di fare così. Tu provi lo stesso per me"
"Axel non va tutto come vuoi tu. Mi hai mancata di rispetto"
"ti chiedo scusa, davvero" dice sincero
"va bene" dico guardandolo. Mi perdo nei suoi occhi. Starei a guardarlo tutto il giorno, mi fa battere il cuore e quello che provo per lui non l'ho mai provato prima.
"sei l'unica che mi tiene testa"
"ma non mi dire"
"sposami" mi dice con la voce più ferma e convinta.
Mi lascia senza parole, Axel, nonché il diavolo in persona che si innamora di me e mi chiede anche di sposarlo.
Se vorrei dirgli di sì? Assolutamente.
Ma di tutta risposta mi alzo dal tavolo e
"preferirei marcire all'inferno" gli rispondo sprezzante, girando i tacchi lasciandomelo dietro
"..di cui io sono il signore" dice ridendo e aprendo le braccia "puoi fare o pensare quello che vuoi, ma non puoi sfuggirmi Aria, il tuo cuore mi appartiene ormai" grida
Continuando a camminare e senza voltarmi, alzo il braccio mostrando il dito medio
"ahaha la prossima volta che ci rivedremo voglio un sì come risposta!"
E io esco dal bar.

***
"Axel mi ha chiamata" mi dice Trisha a cena e Natan la osserva allertato.
Abbasso la forchetta e la osservo in attesa che continui
"dice che da quando Aria è sparita non si dà pace. Mi ha chiesto se eri qui e mi ha detto che accetta la storia tra me e Natan"
"gli credi?" domando
"sì.. La sua voce era così sincera.. E sono davvero convinta che gli manchi"
"non mi importa, ha quasi ammazzato Natan, ha minacciato la mia famiglia, ha preso a pugni Tom!" le rispondo mentre Natan non dice nulla.
"e che mi dici di te?"
"che vuoi dire?"
"cosa ti ha mai fatto di così terribile?"
"mi ha mancato di rispetto."
"era arrabbiato"
"e allora?! Ogni volta che si arrabbia devo perdonarlo per qualcosa?"
"no ma.. Ti conosco.. So quanto lo ami"
"l'amore non è tutto"
"lo è invece. Guarda noi due, anzi.. Noi tre" dice prendendo per mano il suo ragazzo e poggiando l'altra sul pancione
"Natan non è come Axel per fortuna"
"Aria.. Axel è.. Pazzo a volte ma.. Io ho visto il cambiamento da quando ti ha vista la prima volta"
"le persone come lui non cambiano.. E poi, proprio tu lo difendi?"
"mi ha salvato diverse volte"
"e ha anche provato ad ucciderti"
"che poteva fare? Uscivo con sua sorella e sai quanto sia geloso e protettivo"
"sai che bella vita che mi si prospetta" rispondo ironica ma la verità è che un po' mi piace che lui sia così possessivo e la cosa mi spaventa un po'.
"dovresti parlarci"
"se gli parlassi, mi farebbe cambiare idea e finirei in una vita che non voglio"
"e che vita è senza una persona che ti ama a tal punto da farsi quasi ammazzare da te?"
E che vita è senza Axel?
Mi manca e lo odio per questo.

Cosa siete disposti a fare per amore?
Di che crimini siete disposti a macchiarvi pur di difendere ciò che amate?

Io l'ho scoperto solo questo pomeriggio.

Ho deciso di parlargli. So che Axel si trova al garage in cui solitamente smercia auto probabilmente rubate, così mi avvio per quella strada.
Lo vedo scendere dalla sua auto e avviarsi al garage. Stupendo come sempre, porta gli occhiali da sole e un lungo cappotto nero con degli scarponi e mi ritrovo a mordermi il labbro inferiore.

"Axel sei in arresto, fermo!"
Un poliziotto che probabilmente si trovava nel posto giusto al momento giusto, si è lanciato alla rincorsa di Axel e io naturalmente corro dietro di loro senza farmi notare fino ad arrivare in un vicolo ceco.
Axel con ormai le spalle al muro si volta verso il poliziotto con le mani alzate e il sorriso arrogante in viso

Dio è bello anche mentre lo arrestano.

Il poliziotto si avvicina con la pistola puntata e ordina ad Axel di girarsi lentamente e mettere le mani dietro la schiena.

il poliziotto è di spalle poiché rivolto verso Axel, sento chiudergli le manette e poi noto che con la mano schiaccia il bottoncino della radio, probabilmente per avvisare i suoi colleghi allora, l'unica cosa che mi passa per la testa è l'unica cosa che non avrei mai pensato di fare: carico la pistola e senza pensarci troppo premo il grilletto in direzione del cuore.

Il poliziotto cade a terra privo di vita, io ho la pistola ancora fumante e puntata mentre Axel si gira verso di me.
Ci guardiamo per un istante.
Poi su di lui compare ancora quel sorrisino che detesto e che amo.

Cosa sareste disposti a fare per amore? Io mi sono macchiata le mani di sangue innocente.
Quel poliziotto era solo o aveva famiglia?
Era una brava persona?
Probabilmente combatteva per l'antimafia da una vita e io ho messo fine alla sua lotta, alla sua vita.

Un furgoncino ci raggiunge nel vicolo cieco, scendono tre uomini vestiti di nero che prendono il corpo del poliziotto e lo caricano nella vettura, poi se ne vanno come sono venuti.

Axel, che ormai è riuscito a togliersi le manette, si avvicina a me
"non ti avrei mai chiesto di uccidere qualcuno per me"
"nemmeno io avrei pensato di farlo"
"ci avrebbero pensato loro a sistemarlo lo sai che ho sempre chi mi copre" riferendosi ai tizi del furgone
"aveva già il dito sulla trasmittente, saresti dovuto scappare all'infinito"
"ci stai prendendo gusto con quella pistola"
"meglio andarcene da qui"

Natan ci raggiunge e consegna il pik-up ad Axel, poi sale sull'auto dietro guidata da Trisha che sorride ad Axel e a me.
Un'ora di strada più tardi io ed Axel siamo arrivati su un punto panoramico da cui si vede tutta la vallata, siamo soli e ci sediamo sul cassone dell'auto
"ti ho pensata tutti i giorni"
"ti ho maledetto per così tanto tempo Axel che sono sbalordita di vederti ancora vivo"
Fa un sorriso "eppure mi hai appena salvato"
"Sì l'ho fatto e lo rifarei" aggiungo
"mi sei mancata. Davvero."
Faccio un respiro profondo.
Siamo ad un punto che non so decifrare.
"ti ho odiato con tutta me stessa"
"era quello che volevo, anche se mi faceva male"
"Sì capisco perché tu l'abbia fatto"
"volevo proteggerti da tutto questo"
"lo so"
"ma non ci sono riuscito"
"no infatti" dico guardando il panorama dritto davanti a me
"è stato meglio così in fondo, non saresti qui, dimmi che sei tornata per restare Aria"
A queste parole mi prende di peso e mi fa sedere a cavalcioni su di lui, poi ci baciamo annullando tutto il tempo che siamo rimasti lontanti
Lo osservo e mi perdo nei suoi lineamenti perfetti. L'ho sempre fatto, tutti i giorni ho pensato a questo.
"sposami Aria"

"Sì".







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