Axel
Osservo Aria trafficare con la pistola che le ho regalato.
Ho appena finito di spiegarle come funziona e come ricaricarla in velocità e ora sta facendo finta di prendere la mira contro il muro di fronte, mi perdo a guardarla e mi rendo conto di come sia appena entrata ufficialmente nel mio mondo. Ma o è tremendamente coraggiosa o tremendamente stupida perché non sembra rendersi conto della gravità della situazione mentre io mi sono appena procurato un nuovo bersaglio per i miei nemici. Dannazione.
Meglio chiamare Natan e avvisarlo in modo da dirlo anche gli altri. Ora tutti dovranno tenerla d'occhio. Più di quanto abbiano fatto fin'ora insomma.
Mi alzo e scendo in salotto mentre chiamo Natan che ci mette più del solito per rispondere, quando finalmente lo fa però la chiamata è disturbata e io oltre a sentire la sua voce ne sento anche un'altra.. Una che non dovrei proprio sentire in quel momento: Trisha.
Chiudo la chiamata e cerco di restare calmo. Ma quando si tratta della mia famiglia non so cosa voglia dire stare calmo.
"mi hai lasciata da sola in camera con una pistola" mi raggiunge Aria
"ti dirò solo tre parole e tu mi dirai tutto"
Aria mi guarda preoccupata, probabilmente il mio tono di voce non è dei più gentili
"Trisha e Natan"
Aria impallidisce all'istante e io ho la conferma di quello che sospettavo. Natan si sbatte mia sorella alle mie spalle. Lo ammazzo.
"non so nulla" mi dice con un tono deciso ma vedo dagli occhi che sta mentendo così mi avvicino a lei"ci metterei due secondi a farti saltare quella bella testolina" le dico sottovoce sfiorandole l'orecchio
"puoi essere il boss della mafia con il potere su centinaia di chilometri ma io ti conosco, so come sei e non mi toccheresti mai"
"ti toccherei eccome" le dico mordendole il lobo dell'orecchio e sento il suo respiro farsi più irregolare e la cosa mi eccita da impazzire. Sono eccitato e infuriato.
Così senza troppi complimenti la sbatto con il viso rivolto verso il muro, le abbasso i jeans ed entro dentro di lei sfogando tutta la mia rabbia.
"Axel va piano" mi dice ma sono inarrestabile. Quando finisco appoggio la mia testa sull'incavo del suo collo e riprendo fiato.
"levati stronzo" mi dice spingendomi di lato ma io la fermo per un braccio.
"ora chiamerai mia sorella"
"non le parlo da tempo"
"e le dirai di raggiungerti qui"
"no"
"Farai quello che ti ho detto"
"non se ne parla"
"lo sai.. Forse tu mi fai un certo effetto, e hai ragione quando dici che non ti farei del male. Ma non mi faccio questi problemi con la tua famiglia. Non mi faccio problemi a farla fuori anche se questo significherebbe farmi odiare da te" no non lo farei, ma lei non lo sa.
"sei un figlio di puttana" mi dice sconvolta con un filo di voce.
"io ottengo sempre ciò che voglio. Chiamala"
Aria contro la sua volontà prende il telefono e con le mani tremanti chiama Trisha e le dice di raggiungerla a casa mia con una scusa. Nel mentre io faccio lo stesso con Natan. Sei morto stronzo.Aria
"maledetto!! Da quanto va avanti questa storia?" chiede Axel mentre sferra l'ennesimo pugno a Natan
"Trisha mi dispiace tanto ma ha minacciato la mia famiglia e io non sapevo cosa fare.."
"Lo so Aria" mi dice mentre guarda la scena impotente. Axel non si ferma un secondo e si scaglia su Natan senza tregua."Axel lascialo ti prego" gridiamo disperate io e Trisha
"dobbiamo fare qualcosa!" dico
"no.. C'è una gerarchia, non possiamo fare niente, non può ribellarsi" dice tra le lacrime la mia amica
"questo lo dici tu, io non conosco le vostre leggi, per cui.." dico aprendo la mia borsetta e tirando fuori la pistola che proprio lui mi ha dato. Per difendermi. Da chiunque e da lui."Axel non te lo ripeterò, lascia andare Natan"
Nulla.
Sparo un proiettile di avvertimento in aria ed Axel si gira verso di me lasciando Natan gattonare un po' più distante da lui, soccorso subito da Trisha. I due si stanno spostando verso l'ingresso quando Axel punta la pistola verso Natan. So bene che gli sparerebbe immediatamente così lo batto sul tempo e, grazie alle lezioni di tiro con l'arco che prendevo qualche anno fa, ho una mira perfetta e lo becco esattamente sul bicipite del braccio destro obbligandolo a lasciar cadere la pistola.
"sparite per qualche giorno, ti chiamo io" dico a Trisha tenendo la pistola puntata verso Axel che ora si sta accasciando a terra.
Trisha e Natan non se lo fanno ripetere due volte e dopo un'occhiata di gratitudine e preoccupazione per me e per Axel escono di casa.Mi precipito cauta da Axel e gli prendo il telefono
"che cazzo stai facendo?"
"chiamo il dottor Fervus"
"avresti potuto ammazzarmi"
"Sì avrei potuto.. ma non l'ho fatto"
"sei una maledetta stronza" mi dice mentre lo aiuto a sdraiarsi sul divano
"lo so"
"te l'ho sempre detto che non guardo in faccia a nessuno"
"senti a me non importa cosa spacci, come gestisci i tuoi affari o chi uccidi. Ma questa volta ho evitato che morissero due persone innocenti"
"avrei ammazzato solo quel verme di Natan"
"e avresti ucciso dentro Trisha"
A quelle parole Axel mi osserva attentamente."lei lo ama davvero" dico premendo sulla ferita mentre aspetto che il dottore ci raggiunga
"tu invece cosa provi per me Aria?" mi domanda prendendomi il mento con le dita per guardarlo
"ti disprezzo"
"sei follemente innamorata di me allora" mi dice arrogante con una vena di umorismo
"come vuoi"
Poi cambia tono
"le persone come me non possono permettersi di amare qualcuno, lo sai"
"solo perché non puoi farlo non significa che sia così"Per istanti infiniti io e Axel ci guardiamo negli occhi, ci scrutiamo l'anima, sempre che lui ne abbia una.
"hai visto il peggio di me"
"e tutto ciò che sai fare?" domando arrogante
"non ti basta?"
"non mi importa, è diverso"
"bene. Se è così allora sappi che d'ora in avanti non mi fermerò davanti a nulla."
"se non a me"
"qualsiasi persona provi soltanto a guardarti, non risponderò di me stesso"
Sorrido "sappi che ho una pistola e so usarla"
"vorrei dire che non la useresti mai per farmi del male ma.." mi dice con un'occhiata al braccio
"Ma non penso che la userò mai per ucciderti" dico
"no, non lo faresti" mi dice e poi mi bacia in un modo che non ha mai fatto prima, dolce, passionale e possessivo insieme.
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Mafia Romance - King Of Hell
Short Story"preferirei marcire all'inferno" rispondo sprezzante "di cui io sono il signore mia cara"