MANUEL
- Dante buongiorno, è un problema se questa sera vengono a cena i ragazzi della 3c? Ognuno porta qualcosa, come ai vecchi tempi..
- Ci mancherebbe! Mi fa piacere che rinnovi le tradizioni. Io e Anita siamo a cena a casa di Montanari, vedi se Simone resta.Manuel negli anni aveva scoperto che un professore può amare particolarmente alcuni alunni o una classe .
Per Dante era stata la 3b, per Manuel la 3c.- Simo stasera hai da fare ?
- Non lo so, perché ?
- Vengono a cena i ragazzi della 3c, se ti fa piacere resta con noi.
- È la classe dell'altro giorno?
- Si
- Va bene, ci sono
- Dobbiamo preparare qualcosa ?
- Che sai fare Simo'?
- Tramezzini?Per fortuna ci pensarono ragazzi a salvare la cena...
Alle 21 arrivarono puntuali e si accomodarono nel salone dove la 3b aveva fatto feste memorabili.Manuel era raggiante trai suoi ragazzi che lo adoravano.
Amava il suo lavoro, aveva trovato la sua dimensione.- prof, ma il suo compagno ?
- è in tournée
- Vabbè, ce sta Balestra peròManuel rise alla battuta di Cristiano. Un tempo avrebbe risposto dicendo che Simone era come un fratello, ma non era vero.Simone era molto di più ..
- Ti sta simpatico eh?
- Avoja prof, è un giusto. Ma non è che ce sta a ripensa' ? Secondo me lui ci starebbe, se lei ci provasse.
- Non ti sembra di esagerare ?
- Prof ma lo vede come la guarda ? Glie brillano gli occhi!
- M'ha sempre guardato così
- E appunto ! Se faccia na domanda prof!SIMONE
I ragazzi andarono via , Simone e Manuele misero in ordine il salotto.
- i tuoi ragazzi sono in gamba
- Si lo so, ho un debole per loro. Sono svegli e divertenti, molto meglio di tanti colleghi
- Tu sei pazzo di quel Cristiano. Di' la verità .. ti ci rivedi
- È vero. Lo sai che mi ha detto di te?
- Di me?
- Si.. mi ha detto che ti brillavano gli occhi mentre mi guardavi
- Ha detto proprio così ?
- Si, mi ha anche velatamente suggerito di provarci con te.
- Cioè?
- Mi dice : se lei ci prova, lui ci sta, gli brillano gli occhi quando le parlaSimone abbassò la testa e sorrise imbarazzato. Dove voleva arrivare Manuel ?
- perché me lo racconti ?
- Mi ha fatto riflettere.
- Cioè ?
- Io di getto gli ho detto: guarda che mi ha sempre guardato così e lui marzullianamente mi ha chiesto di farmi una domanda.Simone fingeva di mantenere il controllo ma aveva il battito accelerato, le mani sudate e temeva i risvolti di quella conversazione. Nel frattempo, non sapeva nemmeno come, era finito a un centimetro dal viso di Manuel. Lo fissava senza dire una parola, cercando un filo di voce.
- Manuel ti prego non giocare con me, non di nuovo
- Non l'ho mai fatto...MANUEL
Erano talmente vicini che sussurravano, Manuel stava annegando negli occhi di Simone, gli accarezzò il viso con entrambe le mani, e poi lo baciò dolcemente, temendo la sua reazione.
Quel bacio fu come tornare a galla, come respirare dopo anni di apnea. Simone sapeva di menta e tabacco.. e di lacrime salate.
Simone riaprì gli occhi e lo prese un po' in giro.
- ti ha fatto così schifo che piangi ?Manuel sorrise e si fece asciugare le lacrime da Simone, che gli prese le mani e lo trascinò sul divano.
- allora? Perché quelle lacrime ?
- Perché è stato come rinascere, con te. Non so come abbia fatto a rinunciare a questo, a noi.. ScusamiManuel affondò la sua testa nel petto di Simone, che lo strinse a sé.
- è il tuo cuore?
- Si..Rimasero ore sul divano,con le mani che si accarezzavano continuamente.
Simone si appoggiò con la testa sulle gambe di Manuel, che ogni tanto gli schioccava un bacio sulle labbra, come un gesto quotidiano.
Imprevedibilmente, la passione aveva lasciato il posto alla tenerezza.
Manuel non voleva correre, non voleva affrettare le cose, non voleva fare gli errori del passato. Sentiva di non avere più scampo, perso com'era negli occhi di Simone. Li scrutava, cercava di cogliere ogni ombra, ogni luce, ogni pensiero... non era facile .- Simo' a che pensi ?
- Al destino. Tu ci credi al destino?
- Non lo so, credo che ci siano tante porte dinanzi noi, ognuna ci conduce a vite completamente differenti . A seconda della porta in cui entriamo c'è una storia per noi. Ad esempio, io stavo per entrare nella porta che mi avrebbe rovinato, che mi avrebbe costretto a fare la fine di Sbarra o di Zucca, poi qualcuno mi ha tirato per i capelli, io sono entrato nella porta della Filosofia e ho percorso un'altra strada.
- Quindi mi stai dicendo che secondo te il destino ce lo creiamo da soli ?
- Più o meno, penso sia frutto delle scelte nostre e di quelli che stanno intorno a noi.
- Manu, noi che stiamo scegliendo ?SIMONE
Simone si era lasciato andare con Manuel, infondo le sue labbra erano la cosa che più aveva desiderato in tutto quel tempo.
Si stava godendo ogni attimo di quella serata, ma era anche tremendamente spaventato. Non voleva andare oltre e poi dovere rinunciare ancora una volta.
Volava capire cosa pensasse Manuel, cosa provasse, quanto fosse pronto a mettere in gioco per lui.
Non avrebbe potuto sopportare di fare di nuovo l'amore con Manuel, di toccare di nuovo la felicità e poi di vederla scivolare tra le mani.- Simò ,stiamo scegliendo l'unica cosa che abbia senso fare..
- Dimenticando che io vivo dall'altra parte del mondo e tu stai con Davide..Simone sentiva di essere tornato adolescente in balia delle onde di Manuel, non poteva permetterselo!
- Manu qualunque cosa accada o non accada tra di noi, sappi che sei la persona che ho amato di più.
- Simo' ma stai andando a dormire, non stai partendo per la guerra.
- Potrebbe andare di nuovo tutto male, volevo lo sapessi..
STAI LEGGENDO
E poi così, il tuo ritorno| Simuel (Un professore)
Teen FictionSimone era atterrato a Roma da New York per trascorrere del tempo con suo padre in occasione del Natale. Erano anni ormai che non trascorreva le feste a Roma, a casa. In realtà Roma non era più casa da tempo, da quando anni a dietro, finito il li...