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MANUEL

Manuel trascorse la notte in bianco, cercò di dormire ma fu impossibile.
La storia si ripeteva, tutto dipendeva da lui ancora una volta. Ma che fare?
Quella stessa mattina Manuel sentì l'urgenza di parlarne con sua madre, che da sempre era la sua confidente. La raggiunse sul divano, mentre guardava uno dei suoi film natalizi preferiti.

- Ma' ti devo di 'na cosa.
- Hai litigato di nuovo con Simone ?
- No, anzi. Ci siamo baciati ieri sera...
- Come baciati ?
- Eh ma', vuoi il disegnino ?
- No no ! E ora?
- E ora non lo so. Il ritorno di Simone è stato come un uragano, ho cercato di resistere, di stargli alla larga, ma non ci siamo riusciti,è stato più forte di noi
- Dante lo sa? Non mi ha detto niente
- Non credo, è successo ieri.
- Come stai?
- Bene e male. Cioè, non lo so che devo fare. Non voglio sbagliare con lui, ma c'è anche Davide, è un casino.
- Che ti ha detto Simone?
- Mi ha fatto un discorso strano e poi mi ha detto che qualunque cosa accada sono la persona che ha amato di più nella vita. 'Sta cosa mi ha devastato, mi è sembrato un addio.
- Dopo tutti questi anni, non hai ancora capito come ragiona Simone? Non è un addio, affatto! Ti ha detto che ti ama ancora e non mi dire che non te ne eri accorto.. è evidente! Sei tu a dover decidere..


E Manuel tornò con la mente a quella vacanza di 7 anni prima a Pantelleria.
Il padre di Giulio aveva una meravigliosa villa con vista sul mare, che aveva ceduto al figlio e i suoi amici per festeggiare la maturità.
Il rapporto con Simone era come stare sulle montagne russe, si passava improvvisamente dall'amore all'odio, dalla simbiosi al distacco.
Manuel non riusciva a trovare un suo equilibrio e trascinava in una giostra di instabilità anche Simone, che era emotivamente esausto.
Tra di loro si era instaurato un tacito accordo, per cui quando erano soli, spesso finivano per baciarsi e fare l'amore.
Fuori dalla porta della camera da letto però, Manuel trattava Simone come il suo migliore amico e Simone cercava di frequentare nuove persone per dimenticare Manuel. Tuttavia, non si sa come, Manuel finiva sempre per attirare a sé Simone e la giostra ripartiva di nuovo. Manuel non sapeva stare né con né senza Simone, fino a che durante quella vacanza qualcosa cambiò.
A Pantelleria Simone si rese conto definitivamente che non avrebbe potuto reggere ancora quella situazione.
Avrebbe voluto viversi Manuel sempre, avrebbe voluto baciarlo, o semplicemente prendergli la mano senza temere reazioni o sguardi degli amici, che ormai non erano più in grado di decifrare quel rapporto.
Manuel Si rese conto della sofferenza enorme che stava infliggendo a Simone, ma non ebbe il coraggio di sceglierlo.

- Manu, diciamolo stasera, diciamolo a tutti. Tanto sanno che sono gay, non sarà una sorpresa per loro sapere che stiamo insieme.
- Simo' ma io non sono gay e non stiamo insieme .
- E dovremmo, dovremmo perché quando siamo lì fuori io vorrei baciarti e stringerti davanti a un tramonto e lo vorresti pure tu, solo che lo neghi a te stesso e lo neghi pure a me. Io ti ho dato tutto il tempo che avevo, ma adesso non ce la faccio più. Ho bisogno di stabilità e ho bisogno di te per me e con me. Ne ho le palle piene di nascondermi e delle tue sfuriate appena mi avvicino a qualcuno. Ti prego.
- Simo' io non ce la faccio, è più forte di me.

La vacanza proseguì e Simone riprese a comportarsi normalmente, il pericolo sembrava scampato. Si divertirono, ballarono, si ubriacarono e l'ultima notte fecero l'amore.
E fu bello, bello in modo assurdo, bello come sempre, forse di più.
Manuel non aveva idea che Simone gli stava dicendo addio, a modo suo.
Tornati a casa Simone parlò con il padre dell'ipotesi di studiare in Scozia da sua madre, Dante cercò di dissuaderlo ma non ci riuscì.
Manuel avrebbe potuto fermarlo, ma non lo fece, pensò che Simone meritava di più.. meritava più amore, meritava ciò che non che lui non avrebbe potuto dargli...

E poi così, il tuo ritorno| Simuel (Un professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora