35.||𝑈𝑛 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑜||

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T/n ormai dormiva da molte ore, al contrario di Peter che invece era sveglio già da diversi minuti.
I suoi amici e zia May gli avevano consigliato di andare a casa e di risposarsi un po', ma lui invece desiderava solo restare con lei.
Non voleva che, una volta sveglia, si trovasse da sola.
Ma sotto sotto aveva bisogno almeno di fare una passeggiata e di sgranchirsi le gambe, e magari ne avrebbe approfittato per andare a comprarle qualcosa di buono da mangiare.
"Torno tra poco." sussurrò lui dandole un bacio sulla fronte, e poco dopo uscì dalla stanza.

Peter camminò in città per diversi minuti e poi, proprio come aveva pensato di fare pochi minuti prima, si fermò in un bar per comprare un cornetto al cioccolato alla sua ragazza.
In ospedale il cibo che le davano era terribile e, dopo tutto quello che le era successo, si meritava qualcosa di veramente buono.

Nel frattempo t/n si risvegliò dalla sua lunga dormita.
Si sentiva ancora abbastanza debole e indolenzita, e a tratti anche dolorante, ma non poteva lamentarsi.
Tutto quello che voleva in quel momento era alzarsi e correre via da quel posto terribile solo per poter respirare un po' di aria fresca.
Fuori dalla finestra riusciva a vedere il cielo sereno e il sole che illuminava i grattacieli di New York.

Inoltre, il materasso del letto dell'ospedale era scomodo, e questo contribuiva ad aumentare il mal di schiena di t/n. Aveva solo diciotto anni, ma i dolori erano pari a quelli di un ottantenne.
A volte invidiava Peter. Lui aveva quel fisico così perfetto, con quei muscoli possenti, mentre t/n faceva fatica anche solo ad alzarsi dal divano.

Ad interrompere i suoi pensieri fu la dottoressa che entrò nella stanza.
"Buongiorno, t/n." le sorrise gentilmente.

T/n ricambiò il sorriso.
"Buongiorno."

"Come ti senti?"

"Mi sento bene, ma.." non riuscì a terminare la frase che stava per dire, perché la sua attenzione cadde su Peter che era appena tornato dalla sua passeggiata.
In mano aveva una busta bianca, e t/n capì subito che era per lei.
"Ciao." sorrise.

"Ciao anche a te." sussurrò lui  dandole un bacio a stampo sulle labbra.

"Hai fatto bene a comprarle del cibo." disse la dottoressa, interrompendo il momento "romantico" tra Peter e t/n.

"Perché?" chiese lui.

"Perché ha bisogno di mangiare qualcosa di sostanzioso e dolce dato che ha perso molto sangue. Farà bene ad entrambi." rispose lei, gentilmente.

T/n e Peter si guardarono per un attimo, poi lei spostò lo sguardo sulla dottoressa.
"Entrambi?" chiese in un sussurro.

La dottoressa sospirò, capendo immediatamente quello che stava succedendo. I soliti adolescenti.
"Dalle analisi che ti abbiamo fatto è risultato che tu sei incinta di due settimane e mezzo."

T/n riuscì a sentire il battito del suo cuore accelerare smisuratamente, e poi guardò Peter.
"Vi lascio soli per un po'. Tornerò più tardi." disse la donna, uscendo dalla stanza dopo pochi secondi.

"Io non abortisco." fu l'unica cosa che lei riuscì a dire.
Dentro di sè, però, sapeva che Peter stava per lasciarla, e lo aveva capito dal suo silenzio che non finiva più.

Lui intanto pensò a cosa dire. T/n aveva perso sua madre da pochissimo tempo, e non sarebbe mai riuscito a trovare il coraggio di farle perdere anche il suo bambino.
"T/n.."

"Mi vuoi lasciare?" chiese lei, interrompendo le sue parole.

"No." rispose.
"Voglio solo sapere se ne sei sicura."

"Sì."

"Devi pensare a tutti i rischi e ai problemi che dovremo affrontare."

Dovremo.

"Tu vuoi tenerlo?" chiese speranzosa e felice allo stesso tempo.

"Sì, t/n."

A quelle parole, lei non potè fare a meno di lasciarsi andare alle lacrime e di abbracciare il suo ragazzo.
"Ti amo anche io, Peter."

Lui si lasciò sfuggire un sorriso.
"Allora mi hai sentito."

"In quel momento non ero ancora del tutto morta." rispose lei, ridendo divertita.

"E così...diventeremo genitori."

"E pensare che fino a pochi mesi fa ti odiavo più di ogni altra cosa."

Peter scoppiò a ridere a quelle parole.
"Sono curioso di sapere che cosa diranno Mj e Ned."

"Non voglio neanche immaginarlo." ammise, senza smettere di ridere.

"Sei proprio bella quando ridi."

"Peter, non osare fare questi commenti anche quando mi crescerà il pancione perché giuro che ti lascio." lo minacciò, scherzosamente.

"Voglio proprio vedere se hai il coraggio." ghignò lui.

"Non sfidarmi, Parker."

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Buonasera!
Come va?
Domani devo andare a fare il tampone e ho un'ansia terribile, è la prima volta che lo faccio rip. :(

Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto!

Ciao! ♥️






𝐈'𝐦 𝐏𝐞𝐭𝐞𝐫, 𝐁𝐲 𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐚𝐲||𝐏𝐄𝐓𝐄𝐑 𝐏𝐀𝐑𝐊𝐄𝐑 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora