Aurora continuò a guardare verso la porta, non riuscendo a togliere lo sguardo da lui.
Per molti anni si era chiesta che fine avesse fatto quel ragazzo che sognava di diventare un pilota professionista.Dato il suo trasferimento in America, dove il motorsport non era molto seguito, non aveva avuto l'opportunità di vivere a pieno l'interesse mediatico che si creò attorno alla figura del monegasco, ma era ben consapevole che per avere qualche informazione su di lui le sarebbe bastato digitare il suo nome su internet.
Marie le raccontò che era diventato un famoso pilota di F1, e guidava per la scuderia più famosa di tutte: la Scuderia Ferrari.
Essendo italiana Aurora sapeva bene cosa significasse la Ferrari nel suo Paese, e avendo visto qualche Gran Premio già immaginava la folla rossa acclamare il suo "vecchio amico".
Charles dal canto suo, appena entrato salutò due ragazzi seduti ad un tavolino e poi si diresse a passo spedito verso il bancone, sedendosi a due sgabelli di distanza da Aurora.
«Buongiorno Marie» disse accomodandosi.
«Ciao Charles, solito?» chiese la ragazza sorridendogli.
«Si» rispose il monegasco.Aurora non si era mossa dalla sua posizione, e non si era voltata. Era rimasta semplicemente a fissare il suo cappuccino.
Marie porse a Charles un caffè con una bustina di zucchero e un pasticcino appena fatto.
Aurora pensò che Charles era cambiato si, ma neanche troppo.
I suoi lineamenti erano diventati quelli di un uomo, ma a tratti le sue espressioni ricordavano quelle di un bambino.Le riflessioni di Aurora si fermarono con la suoneria del suo cellulare.
Si affrettò a rispondere.
«Hello?»
«Bonjour, Mlle Frosini, je suis le directeur du projet d'architecture intérieure du nouveau gratte-ciel de Monaco. Mon équipe et moi sommes prêts à lancer le projet. Son père est déjà là, mais nous voulons attendre pour elle aussi.» (Buongiorno signorina Frosini, sono il direttore del progetto di architettura interna per il nuovo grattacielo di Monaco. Io e il mio Team siamo pronti a far partire il progetto. Suo padre è già qui, ma vogliamo aspettare anche per lei.)
«Oh excuse-moi. Oui me voilà, merci» (Oh mi scusi. Si arrivo, grazie). Rispose Aurora.«Marie scusami, devo andare. Quanto ti devo?» chiese poi all'amica.
«Non mi devi niente. Ha pagato Charles per te» rispose.Aurora si voltò verso Charles.
Il ragazzo fece lo stesso, e incatenò i suoi occhi verdi a quelli della ragazza, del medesimo colore.
Aurora gli sorrise.«Grazie» gli sussurrò poi lievemente.
Il ragazzo all'inizio non rispose, ma si limitò a sorridere, poi volse lo sguardo verso Marie e alzò le sopracciglia.«Va bene, ho capito, me ne vado » disse sorridendo maliziosamente e andando via.
Charles si voltò di nuovo verso Aurora.
«Non si salutano più i vecchi amici?» le chiese poi, facendola ridere.
«Ciao Charles» disse lei ironicamente, sorridendo.Dopodiché si voltò, e a passo svelto uscì dal bar, lasciando alle sue spalle uno Charles sorridente, felice di aver ritrovato colei che aveva cercato per così tanto tempo.
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WELCOME BACK | Charles Leclerc
FanfictionCharles Leclerc , pilota di Formula 1, si troverà a fronteggiare la battaglia più dura della sua vita: non innamorarsi dell'impossibile.