Il mattino seguente...
A Charles piaceva andare a correre la mattina presto sul lungomare di Monaco.
Era un atleta si, ma riteneva che allenarsi fosse noioso.
Nonostante ciò però, l'allenamento lo faceva sentire bene, libero.Dopo aver concluso la sua corsa mattutina, si recò a casa a piedi, passeggiando per le strade della sua città, che tanto amava.
E in lontananza vide Marie, in procinto di andare a lavoro.
«Marie!» la chiamò a gran voce ricominciando a correre, raggiungendola.
«Ciao Charles, buongiorno. Dimmi» rispose lei andando dritta al sodo.
«Non potrei solamente volerti chiedere come stai? C'è per forza bisogno che ti dica qualcosa?» le chiese il ragazzo.
«No Charles, ti conosco, dopo saresti passato al bar e me l'avresti chiesto lì come stavo .» spiegò Marie.
«Effettivamente una cosa da chiederti ce l'avrei...»
«Ecco appunto» disse Marie sorridendo «dimmi Charles»
«Aurora»
«Eh?» chiese la ragazza confusa.
«Voglio sapere tutto di lei.»
«Ha 23 anni, è un architetto famosa come suo padre, ha vissuto tra New York ed Istanbul e queste cose avresti potuto cercarle anche su internet» disse Marie.
«Dai , non intendo questo Marie!»
«E cosa vuoi sapere?»
«Voglio sapere com'è di carattere, cosa le piace..Insomma siete amiche no?» spiegò il monegasco.Marie arrestò la sua camminata, guardò Charles sorridendo, poi volse lo sguardo verso il cielo prevalentemente sereno e ricominciò a camminare.
«Aurora è la ragazza più gentile che abbia mai conosciuto. È semplice e allo stesso tempo molto elegante, nei modi di vestire e persino nei movimenti. È molto timida, non parla tanto.
Le piacciono le cose formali.
È sempre impeccabile, mai un capello in disordine, mai una parola fuori posto.
È una tipa romantica, il suo colore preferito è il bianco e le piacciono le rose blu.
Questa è Aurora.» spiegò Marie che concluse il tutto sorridendo.Charles rimase affascinato da quelle parole.
Erano caratteristiche semplici, che sarebbero potute appartenere a chiunque. Ma proiettate sulla ragazza che le piaceva da anni, le calzavano a pennello. E soprattutto, è così che Charles l'aveva sempre immaginata.«Grazie Marie. Adesso scusami, torno a casa a farmi una doccia e passo dal bar a chiederti come stai, va bene?» chiese Charles ridendo e facendo ridere anche ma sua amica.
«Ti aspetto, non fare tardi» disse Marie salutandolo e andando via.
Charles stava per riprendere a camminare verso casa, quando gli squillò il telefono.
«Allô?»
«Bonjour, Mr Leclerc, désolé de vous déranger si vite. Je voulais vous informer que les travaux d'architecture intérieure dans le gratte-ciel où il a décidé d'aller vivre ont commencé hier. Je voulais vous présenter l'architecte qui dirige les travaux»
(Buongiorno signor Leclerc, mi scusi se la disturbo così presto. Volevo informarla che i lavori di architettura interna nel grattacielo dove ha deciso di andare a vivere sono cominciati ieri. Volevo presentarle l'architetto che dirige i lavori).
«Oui avec plaisir, une demi-heure et je suis là». (Si con piacere, mezz'ora e sono lì).
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WELCOME BACK | Charles Leclerc
FanficCharles Leclerc , pilota di Formula 1, si troverà a fronteggiare la battaglia più dura della sua vita: non innamorarsi dell'impossibile.