♥ Capitolo: 1 ♥

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Sono agitata, stiamo per salire sul palco. Alcune volte mi sento strana, diversa da tutti gli altri vampiri, loro non dimostrano le proprie emozioni, fanno le cose senza preocuparsi di niente perché tanto se gli danno fastidio eliminano il problema alla radice. Con questo mi sto riferendo a Deborah, anche lei a minuti sarà sul palco con me, ma non lascia trasparire niente, è cosi tranquilla.
Dietro le quinte parte il conto alla rovescia, ci andiamo a disporre in un piccolo ascensore sotto il palco che ci porta direttamente di fronte al pubblico. Riesco a sentire il pubblico in delirio e il presentatore che ci presenta. La canzone è partita, noi siamo già sul palco.
Il concerto è finito, usciamo dal palco è mi rifugo il prima possibile dietro la tenda. Sono un vampiro neonato e tutto quell'odore di sangue non sempre lo riesco a mantenere. Dietro al palco gli occhi cominciano a gonfiarsi e diventare rossi, i canini rompono le gengive. Ho fame. Non mangio da 24 h.
"Belle, corri hai troppa fame esci da qui e vai a cacciare o perderai il controllo." Mi sussurra Deborah nelle orecchie, per non farsi sentire dagli sceneggiatori che sono dietro di noi. Lei non è proprio un'amica, ha 2000 anni ed è la mia maestra. Ogni vampiro neonato ne ha una, lei è misteriosa, apatica non mi dice mai niente, ma di una cosa sono certa anche se non lo dimostra mi vuole bene.
Io non la faccio finire neanche di parlare che con il "flash" che caratterizza ogni vampiro mi dirigo fuori dalle gradinate in cui si teneva il concerto, in cerca della mia cena.
Ho appena visto un ragazzo, sarà sicuramente molto buono, mi avvicino verso di lui il più veloce possibile, lo strattono contro il muro. I miei occhi incontrano i suoi marroni, non riesco a morderlo.
"Aiuto!" Urla agitandosi.
È una cosa strana lui è forte quasi quanto me, ma io sono un vampiro è nel mio DNA l'essere forte, lui è umano riesco a sentire l'odore del suo sangue a km. I miei canini erano li per godersi una bellissima cena ma il suo sguardo impaurito era allo stesso tempo il più bello che abbia mai visto così prima di accorgermene, lo guardo negli occhi:
"Tu non ricorderai tutto ciò che è appena successo." Uso il mio potere di far dimenticare le cose contro di lui e nel frattempo mi dirigo velocemente verso un'altra preda.
La pratica è la stessa, ma riesco a morderlo, finalmente mi sento meglio. Mi dirigo verso una fontanella pubblica per lavare la mia faccia dal sangue che sporca il mio mento. Sento Deborah dirigersi verso di me.
"Ehi, com'è andata la caccia?" Mi chiede come se fosse una prova d'esame e non una semplice cena.
"Bene, ma mi è successa anche una cosa molto strana." Le dico cercando di reclamare la sua curiosità.
"Cosa?" Come volevasi dimostrare ce l'ho fatta, ma alla fine anche se è un vampiro, è sempre una donna e di certo il farsi i fatti propri non è da noi.
"Avevo incontrato un ragazzo, sentivo l'odore intenso del suo sangue, mi precipito verso di lui, era così bello che non sono riuscita a morderlo cosi gli ho cancellato il momento con il mio potere e sono scappata velocemente." Le racconto l'accaduto.
"Sei riuscita ad andartene via da lui con tutta la fame che avevi?" Mi chiede stupita.
"Si."
"Beh...stai migliorando!"Mi dice sfoggiando un sorriso malizioso.
"Grazie." Le rispondo ricambiando il sorriso.
Corriamo verso il nostro hotel qui a Hong Kong, una volta arrivate saliamo in camera e ci accomodiamo su un divano esauste.
Alcune volte mi manca quell'esigenza di dormire quando si è stanchi, quel limite che caratterizza ogni umano, ma ormai sono un vampiro e devo farmene una ragione.
"Che facciamo stasera?" Mi chiede Deborah.
"So che mi dirai di no, ma ho una voglia matta di andare ad una festa in discoteca per umani." Le dico con tono supplicante.
"Sei sicura di controllarti?"Mi domanda preocupata.
"Ricorda che volere è potere." Le rispondo con una frase che mi ero preparata essendo sicura della sua domanda.
"Io non gli capisco quegli stupidi proverbi umani." Dice irritata.
"Vabbe, seguimi e basta." Le dico volgendole un grosso sorriso.
Io comincio a correre e lei senza opporre resistenza mi segue.
Siamo arrivati, questa discoteca è rinomata in tutto il mondo, volevo andarci da sempre ora che ho avuto l'occassione non volevo sprecarla.
Entriamo a malapena nell'insidiosa folla di umani ubriachi. Quell'odore di sangue mi riempie le narici, è insopportabile, ma io ce la posso fare a resistere.
Ci dirigiamo il più naturale possibile verso dei divanetti.
"Io vado in bagno a fare uno spuntino." Volgendole un sorriso malizioso.
"Io lo faccio fra un pó." Mi risponde seduta sul divanetto.
Mi dirigo verso il bagno, la mia preda è una ragazza in tacco 12 e vestito corto. La scaravento in un bagnetto, le mordo il collo ed esco dal bagno lasciandola stesa a terra.
Mi lavo la faccia in uno dei lavandini.
"Ehi ti sei fatta male?" Una voce da uomo interrompe il rumore dell'acqua che sbatte contro la ceramica del lavandino. Non so cosa rispondere, di certo il sangue che mi sto ripulendo dalla bocca è molto, ma non posso mica dirli di aver appena morso una ragazza.
"Si, sono caduta fuori, ma adesso va molto meglio." Mi giro verso di lui, è il ragazzo del concerto. È ancora più bello non terrorizzato da un vampiro che cerca di ucciderlo.
"Oh mi dispiace, posso fare qualcosa per te?" Mi chiede senza coprire la sua espressione da esperto corteggiatore, riesco a dire che è esperto perché con me sta facendo un ottimo lavoro.
"No, stai tranquillo." Cerco di rassicurarlo.
"Okay, ma un ballo non me lo puoi
negare."
"Va bene." Rispondo sicuramente con un pizzico di felicità.
Ci dirigiamo verso la sala da ballo, la musica è thinking out loud, giustamente tra tante musiche veloci da "discoteca" giusto adesso ne doveva uscire una lenta.
Mi mette le mani lungo i fianchi e cominciamo a ballare, io mantengo le distanze, ma lui si ostina a tirarmi a lui il più vicino possibile.
Il mio viso è vicino al suo collo, sento il suo cuore battere, l'odore del suo sangue ostruisce le mie narici. Sto impazzendo, devo morderlo. Cerco di controllarmi prima di commetere una sciocchezza.
Quella stupida canzone sembrava durasse un'eternità, appena finisce mi allontano il piu possibile da lui, ma come temevo lui mi blocca per un braccio. Appena mi sfiora quasi sobbalzo al suo tocco.
"Ehi dove vai?" Mi chiede.
"C'è una mia amica che mi aspetta, non vorrei che pensi che l'avessi abbandonata." Cerco di nascondermi per la paura che i canini mi stiano spuntanto.
"Non voglio cercare di trattenerti, ma vorrei chiederti il tuo numero di telefono." Mi chiede indirettamente.
"Certo." Lo rispondo e gli elenco il mio numero.
"Ciao." Mi saluta con i tradizionali baci sulla guancia.
"Ciao." Lo saluto correndo verso Deborah.
La discoteca sembra raddoppiata, la vista è sfocata dalla mia sete di sangue. Finalmente la vedo.
"Aiuto, ho ballato con il ragazzo di prima, ero vicinissima al suo collo, sto impazzendo dalla fame." Le dico quasi esplodendo.
Starò proprio all'ultimo stato della fame perché non cura minimamente la mia domanda e mi porta fuori.
"Sei inguardabile, hai gli occhi rossi e ti sono sbucati i canini." Mi dice con la preocupazione negli occhi.
"Lo so." Rispondo tremando con una voce da cattiva delle favole.
Non aspetto che mi risponda e mi avvento su un ragazzo appena uscito dalla discoteca, lo mordo succhiando il suo sangue fino all'ultima goccia.
Ho ancora fame dopo averne morsi altre 7 a questa maniera. Sto imapazzendo.
"Belle basta, stai decimando la popolazione!" Mi urla contro cercando di placare la mia sete, ma è tutto inutile. Sto malissimo, il sangue mi ribolle nelle vene la pelle sta esplodendo, ho quell'esigenza di bere che non mi da tregua.

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