Aspettavo che Deborah tornasse, erano 10 minuti che era fuori con quell'uomo cominciavo a preoccuparmi per lei.
Dopo un pó eccola che sbuca dalla porta.
"Non ci darà più problemi." Mi dice con tono distaccato come se avesse risolto un problema e non ucciso un vampiro.
"Okay." Gli dico rivolgendole un'occhiata stranita.
"Andiamo, mi sono scocciata a stare qui."
La seguo senza dire neanche una parola, corriamo verso il nostro albergo, è ancora mezzanotte, si prospetta una notte veramente scocciante.
Arriviamo nella stanza e io mi metto comoda sul divano a perder tempo sul computer.
"Cosa fai, perdi tempo? Devi fare le valige fra minimo 2 ore dobbiamo partire per New York, ci aspetta una lunga corsa..." Mi dice quasi con aria da rimprovero.
Mi alzo senza proferire parola, odio questa situazione di dipendenza, non posso più esprimermi.
Faccio le valige, come al solito sono lentissima. Poi entro in bagno e mi cambio mettendomi comoda per la corsa verso New York. Alcune volte mi chiedo, perché non possiamo prendere l'aereo come le persone normali?
Di certo non oserei mai fare una domanda del genere a Deborah, mi risponderebbe di sicuro male, ma io le voglio bene comunque anche se mi tratta con aria da superiore. So che è solo una corazza.
"Belle, hai finito? Dobbiamo partire o arriveremo in ritardo." Mi urla dall'altra stanza.
"Ho fatto." La raggiungo.
Usciamo dal nostro, ormai, vecchio hotel e cominciamo a correre verso New York. È molto lontano.
Arriviamo alle 19:00 anche se le ore di viaggio sono soltanto 5 a causa del fuso orario arriviamo di pomeriggio.
"Corri Belle, disfa le valige che dobbiamo fare un pó di caccia prima che cominci il concerto. È alle 21:00."
"Okay." Rispondo infastidita, non ce la faccio più ormai la mia vita è un << corri, corri>>.
Disfatto le valige, usciamo per un pó di caccia.
Ho bevuto del sangue buonissimo, sazia mi dirigo verso il luogo in cui si terrà il concerto. Spero che lei sia già la.
Arrivo, è li. Siamo in ritardo, ce ne accorgiamo dal conto alla rovescia cosi ci posizioniamo velocemente dietro le tende e la musica parte. Il posto è gremito di gente, umani. Il loro odore è delizioso, apre le narici.
Belle smettila. Devi pensare solo alla canzone. Mi ricorda il mio subconscio, seguo il suo consiglio e cerco di evitare ulteriori figure.
Una volta finito il concerto ci ritiriamo in hotel.
Mi accomodo sul mio letto, sento il telefono squillare, è un numero che non ho memorizzato.
*Pronto* Rispondo alla chiamata.
*Ehi, sono il ragazzo dell'altra volta in discoteca, ricordi mi hai lasciato il tuo numero.*
Adesso ricordo era quel ragazzo che mi aveva incantata. Ricordo vagamente il suo viso bellissimo.
*Ah si, ricordo. Cosa c'è?* Cerco di risultare il più carina possibile.
* Sai volevo chiederti, se ti piacerebbe uscire con me stasera?* Una parte di me sa che è una pessima idea in quanto non sempre riesco a controllarmi, ma l'altra parte vuole vederlo ad ogni costo.
* Okay, facciamo alle 23:00?* chiedo. So che è molto tardi, ma io sono un vampiro, non ho orari.
* Per me va bene, a dopo allora*
*Aspetta, non ci siamo presentati, io sono Belle.*
*Io sono Vincenzo* Scoppiamo a ridere.
*A dopo allora* Lo saluto ripetendo le sue parole.
* A dopo Belle.* Mi saluta, la sua voce è così bella, mi fa letteralmente incantare.
"Ma cosa hai fatto?" Mi urla nell'orecchio Deborah. Non mi ero accorta che fosse venuta nella mia stanza.
"Niente." Non capisco di cosa stia parlando.
"Sai di non poter stare vicino a quello lì, impazzirai." Mi dice con tono autoritario. Odio quando fa cosi, perché non può comportarsi come mia amica, si vuole sentire sempre superiore.
"Io so quello che faccio." Le rispondo strafottente dal momento che a lei sembra non interessare ciò che voglio veramente.
"Anche l'altra volta lo sapevi e il resto lo sappiamo entambe. Ma sai una cosa, non mi interessa fai quello che vuoi, ma io non ci sarò ad aiutarti." Mi dice. So che lo fa apposta, me lo dice cosi tante volte che so ormai che sta mentendo.
La tensione sale tra di noi, il silenzio occupa in pieno la stanza; tutto quello stato di cose viene abbattuto dalla suoneria del telefono di Deborah.
POV'S DEBORAH.
*Pronto.* Non ho il numero, chissa chi è.
*Ehi sono il ragazzo dell'altra volta in discoteca.* Ah ho capito, era quell'umano che mi ha scocciato l'altra volta.
*Ah si.* Rispondo.
*Volevo chiederti se ti piacerebbe uscire stasera.*
*No grazie ho gia un impegno.* Rispondo fredda, vedo Belle che da dietro mi incita a dirgli di si, ma non posso come maestra devo dare il buon esempio dato che lei non lo vuole capire, anche se vorrei tanto.
*Oh, ok* Mi dice deluso, spero di non averlo ferito.
*Beh, kmq io mi chiamo Deborah, tu?* Gli chiedo per intrattenere un pó di conversazione.
*Io mi chiamo Luke.*
*Adesso vado, ciao!* Mi saluta e io ricambio.
POV'S BELLE
"Ma sei scema? Poverino ci sarà rimasto male." La rimprovero.
"Non mi interessa." Mi dice. Non posso credere che sia così fredda, così spenta.
"Sai non avrei mai immaginato che tu avessi spento tutti i tuoi sentimenti, sapevo che esternarli non era da te ma fino a questo punto? È il colmo." Continuo con la ramazina, mi piace farlo per una volta sento di avere il controllo della situazione.
"Adesso lo sai." Chiude la conversazione, come sempre chiudendomi le parole in gola.
"Io vado in bagno a prepararmi per uscire." Le dico intensificando di più la frase sulla parola <<uscire>>.
Mi vesto velocemente e alle 22:55 sono pronta.
Dopo un pó suona il campanello. È lui.
"Ciao, sei stupenda." Mi dice. Indosso un abito rosso che arriva sopra al ginocchio.
"Grazie, non esagerare." Comincio ad arrossire, ma perché non sono uguale a tutti gli altri vampiri, essere sempre sfacciata e infischiarsela di tutti.
Usciamo dalla mia camera nell'hotel e ci dirigiamo alla sua macchina.
"Scusa, c'era un mio amico che era solo a casa e mi dispiaceva lasciarlo, così...beh...è con noi." Mi sorprende, pensavo fossimo soli.
"Non fa niente anche se preferivo fossimo soli." Gli dico sinceramente, so che gli fa piacere. "Sai c'è una mia amica, sola, in camere. La faccio scendere cosi noi possiamo stare soli." Continuo. Sono contenta che ci sia quel ragazzo, così posso far riaccendere i sentimenti di Deborah, anche se non ho la più pallida idea di come si faccia.
"Perfetto." Mi dice facendomi l'occhiolino. Salgo i camera, per prenderla.
"Deborah tu mi devi fare un favore." Gli dico facendole gli occhi dolci.
"Oddio, cosa?" È spaventata, sa che io combino solo guai.
"Devi venire con me, c'è un amico di Vincenzo...io voglio stare sola con lui, così tu vieni e ti stai con quello." Gli spiego.
Dopo un pó di pratiche per convincerla si decide a venire.
Scendiamo giù, Vincenzo e quel ragazzo sono poggiati alla macchina ad aspettarci.
"Ciao, lei è Deborah." La presento io.
"Io sono Vincenzo." Si presenta a lei.
Deborah e quel ragazzo si guardano...
"Ciao Luke!" Dice Deborah a quel ragazzo.
"Ciao Deborah non eri impegnata oggi?" Dice. Era il ragazzo della chiamata, adesso l'ho messa in una brutta situazione.
"Eh si, ma mi sono liberata." Dice sbrigativa, conoscendola non si sta preoccupando per niente.
Il ragazzo allunga la mano verso di me per presentarsi, vedo i suoi occhi che mi scrutano dalla testa ai piedi.
"Isabella?" Mi chiede.
"No, mi chiamo Belle." Gli dico, cosa vuole questo da me.
"Sai, somigli molto ad una persona, comunque io sono Luke." Si presenta finalmente.
Ci salutiamo ed entriamo in macchina.

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The Vampire Girl.
WampiryQuando riesci a vedere il mare in un paio di occhi marroni...è la fine. -Anonimo Questa è una storia al limite del fantastico caratterizzata da scene romantiche e scene d'azione. L'Amore è al centro della storia, pronto ad aiutare Belle nella sua di...