capitolo 11

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Martedì 30 ottobre
Caro diario oggi é successa una cosa stranissima.
Uscita di casa, andando a scuola ho notato che un'auto nera mi seguiva e anche quando soni uscita la stessa auto lentamente a pochi metri di distanza dalla mia schiena avanzava dietro me.
Appena arrivata a casa sono corsa dentro e ho chiuso a chiave la porta. Avevo paura anche perché ero sola.
Dopo circa dieci minuti di silenzio assoluto ho sentito bussare alla porta.
"Chi é?" la mia voce tremava
"Mi chiamo Andrew White, devo parlarti"
"Mmm..i dispiace mia madre non é in casa"
"Lo so. Io devo parlare con te"
Ero nel panico. Cosa dovevo fare? Come faceva a sapere che la mamma non era in casa?
"Non posso aprire agli sconosciuti, mi dispiace"
"Io credo che dovresti aprire, cara, altrimenti sarò costretto a abbattere la porta"
Non poteva rompere la porta
"Non posso, davvero"
Appena ho sentito i due potenti calci che ha dato alla porta subito ho capito che non stava scherzando quando ha parlato di abbatimento perciò girai la chiave e aprii la porta.
L' uomo che mi si presento davanti era altissimo e robusto. Avrà avuto quarant' anni, aveva capelli castani e occhi neri completamente neri. Mi tese la mano "Ciao Eve, non devi aver paura di me, tra qualche seconto capirai tutto; é meglio se ti siedi pero".
Lentamente é entrato in casa e si é sdraiato sul divano con le braccia sotto il capo e io incerta mi sono seduta su una sedia. Annoiato ha spiegato:
"Faccio parte di una branca speciale dell' esercito. Ci occupiamo di argomenti molto delicati di cui le normali forze dell'ordine non potrebbero occuparsi. Ci serve il tuo aiuto."
Io ero nel panico. Non riuscivo a leggerlo. I suoi occhi completamente neri mi impedivano di capire i suoi pensieri.
"Queste?" chiese indicandosi gli occhi "piccola, queste sono delle lenti studiate apposta per te e da come stai sbiancando sembra che funzionino! Sei confusa? Ti capisco piccola, troppe cose tutte in una volta...ora ti spiego meglio: un criminale sta girando a piede libero nella città facendo cose orribile. Suo figlio vienre nella tua scuola. Devi rendertelo amico e uscirci spesso. Iniziare a frequentare casa sua e con in tuoi "fantastici poteri" capire cos'ha in mente quel pazzo di suo padre"
Il sarcasmo dell' ultima frase era palpabile.
Come faceva a sapere dei miei "poteri" se cosi si possono chiamare. Non poteva saperlo!
"Scusi..che poteri?" la mia voce era più fievole di quanto avessi voluto.
Lui scoppio in una fragorosa risata
"Piccola non scherzare, sono da anni che seguiamo i tuoi movimenti, é inutile che fai l'ingenua!"
"cosa avrei in cambio?"
"Un lavoro ben retribuito, piccola! Ci stai?"
Decido di ignorare temporaneamente la domanda
"Chi é il ragazzo?"
"Piccola non posso dirtelo se non mi dai la conferma di accettare la mia offerta! Ti do tutto il tempo chi vuoi fino alla fine della settimana. Non devi farne parola con nessuno, però" il suo viso é diventato serio "a nessuno, familiari, o amichetti che siano"
Detto questo con un balzo si é alzato dal divano e é uscito di casa con un "grazie per la chiacchierata piccola, vedrai che sara divertente"

#spiazio autrice
Eccomi ragazzi con un nuovo capitolo! Scusate la brevità ma in questo periodo ho veramente pochissimo tempo!
Spero vi piaccia
~ely

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