Capitolo 12

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Non so che fare. Accettare o rifiutare?
Sicuramente sarebbe un' occasione imperdibile: avrei un lavoro e portrei finalmente avere risposte a tutte le domande che mi faccio su me e le mie stranezze.
Ormai ero arrivata al punto di pensare di essere un mostro, un essere diverso dagli altri, ma ora non so, mi sento più sollevata.
Se qualcuno sa di me e é venuto a scoprirlo in qualche modo vuol dire che c'e qualcun altro come me, qualcun altro a cui posso chiedere consigli, chiedere cosa hanno passato, qualcuno a cui so somigliare.
Allo stesso tempo non voglio che sfruttino le mie capacita e mi vedano come uno strumento o un oggetto.
Inoltre quelle stupide lenti mi hanno fatti venire un mal di testa indescrivibile.
Bhe penso che questa notte ci penserò un po' e poi ti faro sapere domattina

PS: dato che su questo stupido diario sto scrivendo cose che nessuno può sapere e che il lucchetto non é dei migliori ho deciso di nasconderlo e non lasciarlo più dentro il comodino dove la mamma potrebbe trovarlo facilmente.

Mercoledì 31 Ottobre
Eccomi. Questa notte é stato un inferno. Ho avuto un mal di testa impressionante e ho fatto sogni stranissimi sono arrivata pero a una conclusione: ho deciso di chiamare quell' uomo per saperne di più. Non potevo accettare un lavoro cosi su due piedi sapendo solo che "mi sarei divertita" stando alle sue parole.
Perciò l'ho chiamato prendendo il numero da un piccolo foglietto che aveva volontariamente lasciato sul divano.
"Ehi piccola? Allora hai deciso! Ti passo a prendere alle 10! Mi raccomando vestita bene e ben pettinata! Devi incontrare i tuoi nuovi capi! Sarò puntuale"
"NONONO FRENA! Primo non ho deciso nulla. Secondo alle 10 ho scuola e non posso non andare perche devo incontrare 'i mie capi' terzo ti ho chiamato perché non posso prendere decisioni cosi su due piedi senza sapere a cosa sto andando incontro"
La velocità con cui sputavo le parole ha sorpreso anche me: ho detto tutto d'un fiato senza una pausa tendo il tono di voce abbastanza alto, infatti a quanto pare il mio interlocutore non mi ha preso sul serio
"Ehi ehi ehi piccola respira! Non hai dormito stanotte vero? Hai pensato tutta notte a cosa fare. Oh a proposito per caso hai avuto mal di occhi? testa?
"Testa"
"Oh ecco sono le mie lenti, vedrai col tempo ti ci abituerai. Comunque se vuoi maggiori spiegazioni fatto trovare a 7.30 fuori da casa tua ti accompagno a scuola.
E ha riattaccato.
Sono arrabbiatissima. Non si può permettere di parlarmi così! In fondo io gli servo no? Devo farmi desiderare! E invece no! Con quello li é impossibile.
Va bhe ora vado a scuola. Appena torno ti faccio sapere.

#spazio autrice
Ciao ragazzi
So che questo capitolo é un po' corto ma stasera arriverà il prossimo
Scusate se aggiorno così lentamente ma questo periodo non é dei migliori
Grazie mille
~ely

sono pazza?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora