Scambio una stretta di mano con Alex e lo saluto.
Álvaro fa la stessa cosa.
Ci dirigiamo verso l'uscita.
-"Itziar, lo prendi un caffè?" mi chiede Álvaro mentre cerca delle monetine nel portafogli.
Non si dice mai di no ad un caffè.
-"Si, volentieri".
-"Lo prendi lungo, giusto?"
-"Con due zollette di zucchero!"
Mi porge il mio caffè.
Con la stecchetta di plastica mescola il suo.
-"Allora, come mai non volevi farlo?"
-"Raquel è un capitolo chiuso."
-"La verità."
-"È questa la verità."
-"Credi che lavorando insieme possa riaccadere ciò che è successo in passato tra di noi. No, non riaccadrà. Sono sereno e felice con la mia famiglia, non voglio ricommettere gli stessi errori, quindi, puoi stare tranquilla. Siamo solamente due colleghi che lavorano insieme ancora una volta, nessun contatto se non per ripassare qualche scena."
Dov'è finito l'uomo che mi ha presa per mano 10 minuti fa e mi ha rassicurata?
È agitato, lo avverto da come sta mescolando il caffè e...pensieroso, perché lo sta mescolando da due minuti.
"Si fredda, bevilo."
Sono dispiaciuta.
O forse no.
Forse ho bisogno che lui ponga dei paletti tra noi due perché io non so se riesco a farlo.
Questa freddezza non mi piace.
-"Quando iniziano le riprese?" chiedo per spezzare l'atmosfera tesa e pesante che si sta creando.
-"Ha detto tra una settimana, domani ci invia i copioni."
-"Hai idea di quello che dovremmo fare?"
-"Non lo so, so solo che passeremo molto tempo insieme, spero che riusciremo a trovare un nostro equilibrio."
-"Lo spero anche io Álvaro, anche io.."
-"Roberto? Come sta?"
-"Sta bene, non vedo l'ora di raccontargli di questo spin-off"
Gli ho mentito.
Una volta tornata a casa, non avrei avuto nessuno a cui raccontarlo.
Ma non voglio sappia che mentre lui ha continuato a giocare alla famiglia felice, la mia è andata in pezzi.
-"Vai via adesso o ti fermi a Madrid?"
-"Vado via, non ho portato niente con me. Anzi, devo chiamare un taxi prima che io perda l'aereo."
-"Ti accompagno io all'aereoporto, facciamo prima. Che ne dici se prima ti fermi a mangiare un boccone con me? Come due vecchi amici?"
-"Ma, due minuti fa non hai detto che dovremmo limitare i nostri contatti?"
-"I buoni propositi li lasciamo a domani, andiamo." mi cinge le spalle e mi guarda sorridendo.
Ecco il mio Álvaro.
È tornato.
E sono tornata anche io.
Agito la testa ripetendogli quanto sia sciocco.
La verità è che per quanto tu possa impegnarti ad evitare una persona, alcuni rapporti sono destinati ad esistere e resistere.Mi ha portata in un ristorante dove fanno la migliore paella di tutta Madrid.
-"Non trovi che sia uno scherzo del destino?" mi chiede mentre ingoio l'ultimo boccone di riso.
Deglutisco per bene e mi sciacquo la bocca con un po' d'acqua.
-"Cosa?"
-"Per quanto tu possa allontanarti da me, lui ci riporta sempre vicini. Qualche mese fa mi hai detto che non avresti più voluto sentirmi e adesso guardaci, siamo seduti allo stesso tavolo, condividendo il cestino del pane."
-"Forse ci sta mettendo alla prova. Per una volta, possiamo non commettere errori. Sei d'accordo?"
-"Sono d'accordo, Itzi. Non ti nego che mi fa piacere lavorare di nuovo con te, sei una ventata di aria fresca. Hai presente quando lavori con qualcuno con cui però non hai una grande intesa? Tu sai di casa, di quotidianità, di tranquillità."
Anche io sono tranquilla.
Forse non tanto.
Però sono serena, anche io mi sento a casa con te, mi sento sicura, mi sento libera di lasciarmi cadere quando ne ho bisogno, perché so che ci sei tu ad afferrarmi, perché hai sempre abbracciato ogni mia insicurezza.