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Le riprese sulla back story di Raquel sono concluse.
Credo anche quelle di Sergio Marquina.
Adesso bisognerà costruire qualche ricordo insieme a Palawan, ciò vuol dire che molto probabilmente andremo di nuovo in Thailandia.
A questo però ci penseremo tra qualche settimana.
Adesso bisogna registrare il presente.

Raquel e Sergio hanno una nuova identità, ma Álvaro non smetterà di chiamarmi Inspectora Murillo e io non smetterò di chiamarlo Sergio.
Raquel ha i capelli più corti, appena sotto le spalle.
Sergio ha i capelli più lunghi e la barba più folta.
Non riescono più a stringersi in un forte abbraccio, il pancione di Raquel li divide e la bambina non fa altro che scalciare.
Fa male.
O almeno credo.
A Raquel però fa male, molto male.

-"Lo sai, ti dona." mi dice osservando la pancia di gomma.
Accenno un sorriso di cortesia.
La maternità, in realtà, è un argomento un po' delicato per me.
Ho dedicato tutta la mia vita al lavoro e alle mie passioni, non ho mai cercato un figlio, ma non mi sono mai preclusa la possibilità di averlo, in poche parole, non sono mai stata attenta.
Ho sempre pensato "Se è destino, accadrà" e non è accaduto.
Non era destino.
Forse non sono portata per fare la mamma, forse è meglio così.
Il non avere un figlio non mi rende meno donna, meno completa.
Qualche volta, però, ho pensato a come potesse essere un pargoletto tutto mio ma la vita evidentemente non lo aveva in progetto per me e l'istinto materno è arrivato troppo tardi.
Ma sto bene, ho imparato a convivere con questa realtà, anzi, forse mi sarei sentita anche egoista a dare la vita ad un bambino a cui sarebbe stato consegnato un mondo del genere, sempre più al collasso.

Iniziamo le riprese.

Raquel è al termine.
Mentre Sergio e Raquel giocano ad indovinare a chi somiglierà la bambina, le acque si rompono.
Raquel abbassa lo sguardo, il pavimento è bagnato.
Lo rialza.
Sergio è paralizzato, sembra aver visto un fantasma.
Ritorna coi piedi per terra quando vede Raquel piegarsi a causa delle spinte della bambina, che non vede l'ora di conoscere i suoi genitori.
Sente le contrazioni, che diventano di minuto in minuto sempre più forti.
Sergio è commosso, fermo, con gli occhi sognanti perché sta per incontrare una delle donne più importanti della sua vita.

Dopo 5 ore di travaglio, nasce Lucía.
Sergio la prende tra le sue braccia, le bacia il nasino, la bambina ride per il solletico dei suoi baffi e Sergio si commuove perché la forma della boccuccia è identica a quella di sua madre.
Il suo nome fuoriesce dolcemente dalle sue labbra:"Lucía, Lucía".
L'appoggia delicatamente sul petto di Raquel.. ha paura di farle del male.
Raquel la porta verso il suo viso, chiude gli occhi e delle lacrime le rigano il viso.
Non si sa se sono lacrime di felicità o di stanchezza.
Sergio le stampa un bacio sulle fronte e le dice:"Sei la mamma più bella del mondo, riposati adesso."
Le riprese finiscono con questa scena.

Saluto Álvaro con un abbraccio, è stato molto difficile girare queste scene, ma non è la prima volta che interpreto una donna incinta, ma la sua vicinanza mi agita parecchio.
Devo farmi assolutamente una doccia perché sono piena di olio.
Il mio camerino è subito dopo quello di Álvaro: passo davanti alla sua porta, socchiusa, e prima di entrare nel mio, mi fermo, anche se non dovrei, rapita dal tono dolce della sua voce:
-"Amore, abbiamo registrato la scena del parto, è stata molto emozionante. Lo so che non dovrei dirtelo in questo modo, ma voglio che tu sappia che mi farebbe molto piacere avere un altro figlio."
Álvaro vuole un figlio, il terzo.
Dovrei essere tranquilla, questo vuol dire che si sta impegnando davvero per far sì che il nostro rapporto sia esclusivamente professionale, ma la realtà è che queste parole pesano come un macigno perché, forse, in realtà, non ho mai smesso di credere in un Noi.

Tú otra vez | ALVITZ - SERQUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora