Distanze e novità

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Dalla sera della cena con Marco, Simone e Manuel si erano parlati pochissimo, giusto il minimo indispensabile alla convivenza civile.
Soprattutto, non avevano più fatto l'amore.

Quella sera stessa, appena Marco era andato via, Simone era corso su, avrebbe voluto continuare la discussione. Come sempre con Manuel non c'era niente di facile. Si passava dal paradiso all'inferno in un attimo.
Lo aveva mandato a quel paese e non voleva lasciare le cose così. Bussò alla sua porta e abbassò la maniglia chiedendosi se già dormisse. Ma Manuel aveva chiuso a chiave. Un segnale netto, pensò Simone.
Forse Manuel aveva preso la decisione che lui non riusciva a prendere: farla finita tra loro. Sentì il suo cuore stringersi, ma sapeva che era la decisione giusta.
Se ne andò in camera sua e si buttò sul letto. Ma cosa era diventato? Un vero stronzo opportunista. Forse anche peggio di suo padre! Lo aveva tanto criticato e ora anche lui si ritrovava ad aver fatto del male alla persona che amava di più al mondo.
Si girò sulla schiena, gli occhi spalancati a guardare il soffitto.
Sì, era la soluzione migliore. Doveva liberare Manuel da quel limbo in cui lo aveva fatto cadere e lasciarlo vivere sereno la sua vita. All'inizio forse ci sarebbe stato male, ma poi, era convinto, lo avrebbe ringraziato.
Magari Manuel si sarebbe trovato una bella ragazza, si sarebbe innamorato ancora. Al solo pensiero lo stomaco gli si chiuse in una morsa. Però, lui avrebbe sopportato il dolore, sì, per il bene di Manuel.
Lo amava così tanto... Averlo avuto fra le braccia era stato il regalo più grande, più inaspettato. Non avrebbe mai creduto di poterlo avere. Era grato per ogni attimo vissuto con lui.
Simone sapeva che da lì in poi sarebbero seguiti giorni durissimi, perché Manuel era lì, sotto lo stesso tetto. Lo avrebbe incontrato ogni giorno, e insieme a lui avrebbe incontrato le sue labbra, i suoi occhi, il suo odore. Una vera tortura. Ma doveva tenere duro, magari cercare di limitare gli incontri al minimo.
Sperava solo che Manuel stesse bene. Era preoccupato per lui, per come si sentiva adesso e per come si sarebbe sentito nei giorni seguenti.
Chiuse gli occhi e con un fil di voce disse "Mi spiace amore. Perdonami, lo faccio per te."

La mattina capitava che Simone e Manuel si incrociassero in cucina per fare colazione, ma sempre al volo. Il primo ad alzarsi era Simone, più mattiniero. Spesso quando Manuel scendeva, Simone faceva in modo di uscire e di rimanere fuori tutto il giorno.
Al massimo un "Ciao, io vado. Ci vediamo a scuola".
La scuola era ricominciata. Là tutto era più o meno uguale. Due cose solamente erano cambiate: il professore di latino e il fatto che tutti ormai sapessero che Simone era gay.
Quest'anno i loro banchi erano più lontani e Simone a ricreazione cercava di sparire.
Spesso Marco lo veniva a prendere fuori scuola e le compagne di classe sospiravano ogni volta che li vedevano, accompagnandoli con un "Quanto sono carini!".

Simone viveva la sua nuova vita. Gli si era aperto un mondo. Soprattutto, dopo aver conosciuto gli amici di Marco. Aveva scoperto che poteva passare una serata seduto su una poltrona in casa di amici in braccio al suo ragazzo, scambiarsi effusioni con lui. C'erano contesti in cui gli era possibile farlo e sperava di poterlo fare presto anche in mezzo ai suoi di amici.
Gli erano capitati un paio di episodi spiacevoli per strada, mentre camminava mano nella mano con Marco. Una volta solo un po' di risatine da un gruppetto di ragazzini. Un'altra volta era stato più pesante: avevano ricevuto insulti da un gruppo di ragazzi dall'aria poco raccomandabile. In entrambi i casi c'era stato male. Cosa aveva fatto di così terribile per essere così deriso e disprezzato? Lui stava solo amando qualcuno. Può essere così ributtante l'amore fra due persone?
Comunque, erano molte di più le cose positive. Marco lo adorava. È meraviglioso sentirsi amati da qualcuno che ti mette al centro del suo mondo. Lo ricopriva di regali e regalini, sorprese, bigliettini sdolcinati.
Marco lo aveva anche iniziato al sesso. Esclusa l'esperienza della notte della festa con Manuel, Simone non aveva mai sperimentato prima il sesso con un'altro ragazzo. Non sapeva nulla.
Con Manuel aveva seguito i sensi e basta.
Invece Marco era molto esperto. Aveva avuto parecchi ragazzi prima di lui.  A letto era sicuro di sè, ma sapeva anche prenderlo con dolcezza e stuzzicarlo nel modo giusto. Scoprì che due uomini potevano fare l'amore guardandosi negli occhi e che quando fai l'amore con uno che è fatto come te, è molto più facile sapere cosa gli piacerà. Aveva temuto tantissimo il momento in cui un altro uomo gli avrebbe chiesto di penetrarlo. E invece con Marco anche questa parte era stata superata con facilità, senza imbarazzo e con tantissimo desiderio e piacere anche da da parte sua.
Marco era una specie di terra promessa, dove Simone era approdato e di sentiva finalmente libero.

Sotto lo stesso tetto (Simuel) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora