Pan per focaccia

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Arrivato all'Arcobaleno, Manuel scese dalla moto e vide subito Veronica andargli incontro.
"Finalmente sei arrivato. Ti stavo aspettando."
"Ciao." disse Manuel "che c'hai dormito su 'sto cancello?"
"Cretino" disse lei "Damiano è lì, vieni ti accompagno."

Manuel fece vedere a Damiano un po' di pezzi sul suo smartphone. Il ragazzo gli disse che loro non li avevano, poi aggiunse "Ti do gli indirizzi di un paio di sfasci dove potresti trovarli. Uno è qui accanto al nostro, l'altro invece è più lontano, ma ha un settore specializzato in Harley. Questi sono sfasci con la garanzia di legalità. Se compri i pezzi qui, li paghiamo noi, se li compri altrove, sono a carico tuo."
"Capito." disse Manuel "Ti ringrazio."

Manuel si incamminò verso l'uscita per recarsi subito allo sfascio vicino.
"Vengo con te." disse Veronica.
"Che vieni a fare?" chiese Manuel.
"Sono i nostri vicini. Li conosco. Ti presento, così ti trattano bene."disse lei.
"Ma guarda che li conosco pure io." rispose Manuel.
"Vabbè, vengo lo stesso." disse lei.
Manuel scosse la testa, divertito.

Non aveva né la voglia né la forza di opporsi. Era stanchissimo.
Aveva trascorso una nottata in bianco, ripensando a quello che si erano detti lui e Simone.
Era sconvolto per il fatto che Anita e Dante sapessero tutto, conoscessero il suo gigantesco segreto. Fino a quel momento per lui questa cosa era rimasta come chiusa in una scatola, quasi fosse irreale. Un segreto ingombrante, che lo stava schiacciando, perché metteva in discussione tutte le sue certezze. Ed ora, che qualcun altro sapeva, era spaventato all'idea di mostrare una parte di sé che lui stesso non aveva ancora capito. Ma, allo stesso tempo, era quasi un sollievo. Qualcuno, oltre a lui e Simone,  sapeva, eppure il mondo era rimasto lo stesso. Nulla era cambiato. Quel fardello in qualche modo gli sembrava anche meno pesante da sostenere.
Comunque, per lui era ancora impensabile riuscire a parlarne con Dante e Anita. Parlarne apertamente era per lui era fantascienza.

E poi c'erano state le parole di Simone che lo avevano steso.
Quando Simone aveva parlato delle sue sensazioni, gli era sembrato che descrivesse ciò che aveva provato lui stesso. Quella sensazione che tutto intorno scomparisse, quel sentirsi a casa... era esattamente quello che sentiva anche lui.
Ma come poteva essere? Come poteva sentirsi così con un ragazzo?
Questa domanda non smetteva di tormentarlo.
Simone era gay. Ma lui no. Ne era certo. Le donne gli erano sempre piaciute e tanto. Gli piaceva guardare le loro gambe, i fianchi, il seno. Toccare il seno di una donna lo aveva sempre mandato in visibilio. Ma con Simone era successo qualcosa di nuovo, che non riusciva a spiegarsi o che, semplicemente, aveva paura di definire.
A spaventarlo non era solo l'attrazione fisica per Simone, ma le sensazioni, le emozioni, e, temeva di dirlo anche a se stesso, i sentimenti.
Adesso poi sapevano di provare esattamente le stesse cose l'uno per l'altro.
Quindi era questo? Si era innamorato di Simone?Quando era successo? Simone era un amico. Eppure qui non si parlava più di amicizia. Forse lo aveva capito la sera dell'incidente, quando aveva temuto di perderlo.
Anzi, no, non poteva più mentire a sè stesso, già la sera della festa di Simone, quando lo aveva baciato, quell'istante prima, quel maledetto istante prima, era stato invaso da un'onda di emozioni. La sua parte razionale si era dissolta. Manuel aveva afferrato Simone e lo aveva baciato. Tutto quello che era seguito era stato emozione pura.
Anche Simone lo aveva avvertito. Il giorno dopo era andato a parlare con lui. Simone sapeva che ci sarebbe stato tanto da dire. Simone aveva sentito quella forza che li aveva presi, appiccicati e fusi insieme.
Manuel, invece, aveva negato. Aveva negato che fosse stato intenso ed emozionante anche per lui. Aveva negato che Simone fosse importante per lui! Quante volte aveva ripensato a quella notte e alle parole che aveva gridato contro Simone. Ci aveva pensato tutta l'estate. Poi aveva ceduto al desiderio. Si era convinto di avere solo un'attrazione inspiegabile per Simone. Ma adesso doveva fare i conti col suo cuore.
Quelle emozioni lo avevano sconvolto. Lui non le aveva mai provate nemmeno con una ragazza. E Quindi era questo l'amore? Era sicuro di non averlo mai provato prima.
L'unica certezza che aveva è che non ce l'avrebbe fatta a viverlo nel modo in cui Simone lo viveva con Marco.

Sotto lo stesso tetto (Simuel) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora