128.1 🎀 ᴄʜʀɪsᴛᴍᴀs sᴘᴇᴄɪᴀʟ

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avviso importante: ogni storia omegaverse è un modo a sé, quindi è possibile cambiare le regole in tavola modificando abitudini e tradizioni; nella mia versione gli omega puri (ovvero, quelli nati da entrambi i genitori omega) mettono al mondo bambini attraverso una gravidanza semplice, mentre gli omega impuri (ovvero, quelli nati da un solo genitore omega) mettono al mondo bambini attraverso una gravidanza complessa. Per chi non sapesse cos'è un omegaverse, beh, in sostanza anche i maschi possono rimanere gravidi e mettere al mondo bambini

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In particolare questo capitolo è dedicato alla mia cagnolina Gaia, che purtroppo ieri ci ha lasciati dopo tanti anni insieme di gioia, amore ed allegria <3
Riposa in pace mia dolce cagnolina, rincorri le lucertole per me e assaggia le nuvole così poi mi dirai se davvero sanno di zucchero filato <3

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ᴘᴀʀɪɴɢ: ʙᴏᴋᴜᴀᴋᴀ [ʙᴏᴋᴜᴛᴏ x ᴀᴋᴀᴀsʜɪ]
ɪᴡᴀᴏɪ [ɪᴡᴀɪᴢᴜᴍɪ x ᴏɪᴋᴀᴡᴀ]
ʀᴀᴛɪɴɢ: ᴠᴇʀᴅᴇ
ᴛᴀɢs: ᴏᴍᴇɢᴀᴠᴇʀsᴇ!ᴀᴜ
ᴄʜʀɪsᴛᴍᴀs!ᴀᴜ
ᴡᴏʀᴅ ᴄᴏᴜɴᴛ: 4761

iwaoi...✍

❝Iwaizumi aveva sempre pensato di come Oikawa fosse un omega strano (e non strano nell'aspetto, no, per carità!, Oikawa era forse l'omega più bello che avesse mai visto in tutta la sua vita), anzi forse il termine corretto sarebbe stato: omega fuori di testa, perché Oikawa era, sì!, un omega ma era un omega che pensava come un alpha, uno stupido alpha egoista.

Il fatto sostanzialmente era questo.
Oikawa amava la pallavolo più della sua stessa vita, e quando Iwaizumi l'aveva sposato perché <<hai ingravidato mio figlio o te lo sposi o ti taglio le palle>> (che cordiale suo suocero, vero?) di certo non si sarebbe aspettato di vivere letteralmente l'inferno in terra.
Gli omega erano per antonomasia le persone più ordinate del mondo, le più amorevoli e devote alla famiglia... ma Oikawa no, Oikawa non era nulla di tutto questo; Oikawa era la persona più egocentrica del mondo, la più sbruffona ma, soprattutto, Oikawa metteva la pallavolo al primo posto rispetto al loro matrimonio e al loro primo e unico figlio perché Tōru era stato chiaro sul <<Iwa-chan io non lo volevo neanche Tobio, come puoi anche solo pensare che io ne voglia un altro?>>

E così tra un <<domani devo tornare in Argentina>> e un <<non posso tornare a Tokyo per natale perché la pausa che ci hanno concesso quest'anno è davvero troppo poca>> erano già passati sei anni e Tobio era cresciuto e iniziava a fargli tutti i giorni domande scomode ("quando torna papà?", "perché papà non festeggia ma il natale con noi?", " perché papà non mi chiama mai?", "perché papà non mi vuole bene?"), beh, questo fino a quando una mattina si era svegliato per la colazione e aveva iniziato a borbottare tra sé e sé di qualcosa che non riguardasse suo padre.

Iwaizumi lo trovava davvero adorabile.

<<Cosa succede da farti borbottare già di prima mattina, Tobio?>>

<<Il mio amico non verrà più a scuola>>

Iwaizumi inarcò un sopracciglio confuso — da quando quel burbero di suo figlio aveva un amico? —, bloccò lo schermo del suo smartphone prima di poggiarlo sul tavolo e prestare la sua più completa attenzione al figlio. <<Amico? Quale amico?>>

ᴛᴜᴛᴛᴀ ᴄᴏʟᴘᴀ ᴅɪ ɪɴsᴛᴀɢʀᴀᴍ || ʜᴀɪᴋʏᴜᴜ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora