Piano piano le mie palpebre si aprirono; la vista, precedentemente annebbiata e confusa, ritornò chiara.
Mi alzai in posizione semiseria, appoggiando la mia schiena sul cuscino dell'infermeria, che come al solito era sottile e per niente confortevole.
Mi guardai intorno e stavolta, sfortuna o meno, non c'era una chioma rossa che aspettava il mio risveglio.
"Ahi ahi che dolore"
Dissi mentre portavo le mie mani sulla parte dolorante del mio fianco destro.
"Hai un bel livido a forma di spada"
Saltai in piedi dalla paura; bisognava sempre essere pronti a combattere, non abbassando mai la guardia nei momenti deboli, specialmente in questi ultimi.
"Hey calmati Valentina sono Levi"
Mi girai verso la sua voce per constatare ciò che mi era stato detto.
"Mi hai spaventato"
Gli risposi ritornando "comoda", per modo di dire, sul materasso infermieristico.
"Non quanto tu a me o alla tua amica; insomma non è da te tossire sangue per un colpo del genere!"
"Colpa tua che gli hai insegnato bene! È brutto ammetterlo ma impara velocemente ed è anche predisposto al combattimento"
"Oh ora saresti tu la maestra? Comunque si hai ragione, il ragazzo a talento, ma non quanto te"
"Era per caso un complimento?"
"Non fare così, ogni tanto fa piacere, comunque ho visto che stamattina ti sei impegnata con l'allenamento, continua così e tornerai a correre quei kilometri in poco tempo come una volta"
"Grazie Levi, avevi ragione tu sul fatto di allenarsi"
"Lo so, ma ora devo andare, un per non destare troppi sospetti e per secondo hai un'altra visita, mi raccomando se hai bisogno chiama, ti lascio alla tua amica"
"Oh va bene falla pure entrare"
Dissi sorridendo, ero felice delle parole di occhi di ghiaccio e sarei stata ancora più felice dopo aver visto lo splendido sorriso della mia amica.
Lo scambio avvenne, tuttavia non entrò la ragazza solare ma Leaf.
"C-che ci fai tu qua?"
Gli risposi freddamente per la poca preparazione psicologica alla quale non mi sono sottoposta prima di rincontrarlo.
"Posso entrare?"
"Dopo tutto mi chiedi ancora il permesso?"
"Sono serio!"
"Va bene entra"
"Grazie"
Concluse il primo discorso il teppista, prendendo successivamente una sedia per stare vicino a me.
"Dimmi semplicemente che cosa vuoi Leaf e facciamo prima"
"Volevo che tu rispondessi alla domanda che ti ho fatto prima che tu svenissi"
Pensai agli ultimi frammenti che ricordavo, quando mi ero fatta colpire il ragazzo aveva uno sguardo smarrito e chiedendomi il perché di quel gesto, fece scivolare la sua impugnatura dal palmo fino a farle toccare terra.
"Perché mi sono lasciata colpire?"
"Esatto!"
"Bhe perché sei più forte di me, una sfigata non potrebbe mai batterti"
"Non dire bugie!"
Alzò il suo tono, prendendo posizione sui miei occhi, continuando il suo discorso:
"Ti ho vista fare da allenatrice a mia sorella, ti ho osservato mentre facevi da sola il riscaldamento prima delle lezioni, tu sei ad un livello superiore se non più alto del nostro insegnante, allora perché ti nascondi? Perché vuoi sembrare veramente la sfigata di turno?"
"Sei sicuro di sentirti bene? Perché tutto ad un tratto mi parli così? Ti faccio pena solo perché mi hai ferito ed ora ti senti in colpa?"
"Ti tirerei uno schiaffo per quello che hai dett-"
Marco si fermò, non finì la frase e si chiuse in se a ragionare.
"Devo chiederti scusa anche per quell'episodio, ho insinuato che tu ti stavi avvicinando a mia sorella per i soldi ma non è così, vuoi solo essere gentile e quando ti ho detto quello che pensavo ti è venuto d'istinto tirarmi uno schiaffo vero?"
"Incredibile ci sei arrivato? Ma devo chiederti scusa anche io, il mio corpo ha agito prima di pensare, non ho riflettuto sul fatto che tu vuoi bene a Laura e sai che molte persone volevano diventare sie amiche per i soldi"
"S-di ma non dirlo ad alta voce ed in giro altrimenti saranno guai per te"
Mi rispose il ragazzo diventando rosso in viso come i suoi capelli.
"Ti fa tanto male?"
"NO ho passato di peggio guarda non è niente!"
Dissi mentre sollevavo la parte di maglia che copriva l'ematoma.
"Incredibile ha la forma dell'Arma di legno!"
Dissi Leaf mentre con le dita tracciava il contorno; tuttavia una volta realizzato dove stava toccando ritrasse la mano velocemente e tossì rumorosamente per far sparire il suo imbarazzo.
"Riposati ci sentiamo dopo"
Dopo di che scappò letteralmente dalla stanza.
Ripensando alle sue dita sulla mia pelle le guancie divennero anch'esse rosse, mentre con le mani cercavo di raffreddare il mio viso in fiamme.
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La Ragazza Con L'Armatura
FantasyAll'apparenza posso sembrare una semplice ragazza umana, tuttavia quando indosso la mia armatura, racconto una storia che mai vi sareste immaginati, per scoprire di cosa si tratta non vi resta che leggere il primo capitolo