Lavoro part-time pt.2

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Non sapevo in chi sperare in quel momento, ma il fato, evidentemente, qualche volta mi voleva bene; riconobbi la mia compagna di classe Laura Stone, tirai un sospiro di sollievo e la invitai a sedersi vicino a me, spostandomi leggermente su quel metallo colorato di verde.

"Come mai stavi piangendo Valentina?"

Non so il perché, probabilmente avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e confidarmi; una persona che mi ascoltasse al di fuori di Levi.

Senza pensarci troppo gli raccontai la mia situazione economica, la mia perdita di tempo nel cercare un lavoro e l'incontro fatto con Marco e i suoi amichetti.

La ragazza mi ascoltò tutto il tempo, tenendo sul suo viso un'espressione dolce e compassionevole, mentre mi massaggiava la schiena con la sua piccola mano soffice e delicata.

"Mi spiace Valentina per la perdita dei tuoi genitori, non sapevo dovessi affrontare tutto questo"

Ovviamente dovetti inventarmi delle piccole bugie per non far cadere la mia copertura

"Se potessi aiutarti"

"Stone tu mi stai facendo già un grandissimo favore sia a scuola che adesso, ascoltandomi"

La ragazza non mi rispose subito, si limitò ad annuire mentre pensava ed io non potevo che non notare la sua eleganza e bellezza.

Era una donna bella ed intelligente, i suoi voti a scuola erano impeccabili e la sua grazia, come il suo modo di vestirsi elegante era unico nel suo genere

"Trovato!"

Esultò la mia compagna, alzandosi in piedi e schioccandosi le dita; successivamente si rivolse a me con un sorriso, dicendomi:

"Ti interessa darmi delle ripetizioni?"

"Eh? Ma io non sono brava nelle materie scolastiche"

"Intendo con la spada"

"Non riesco a capirti"

"Vedi la mia famiglia vuole che abbia una buona pagella su ogni casella, questo comprende anche educazione fisica, tuttavia non sono brava nella materia di quest'anno, quindi visto che tu sei portata, potresti darmi delle ripetizioni e ti pagherò per questo"

Restai un attimo a riflettere sulla sua proposta, non potevo guadagnare tantissimo, ma era sempre meglio di rimanere senza niente; inoltre era una cosa che potevo fare tranquillamente e poteva essermi di aiuto, come un buon allenamento per me.

"Ci sto"

"Oh che bello, avere te come insegnante sarà fantastico!"

"Quando vuoi iniziare?"

"Anche subito!"

"Qui?!"

"Ma no sciocchina, vieni a casa mia, così potrò anche rimediare a quella gonna"

"Sicura che non sono di disturbo?"

"Ma figurati vieni!"

Così ci incamminammo per andare nel posto prefissato, tuttavia ancora una volta rimasi sorpresa.

Non mi aspettavo di entrare in una villa lussuosa, con tanto di cancello imponente e piscina.

"Posso farti una domanda Stone?"

"Chiamami pure Laura, ma comunque si"

"Come fa tuo padre a permettersi questo?"

Alla mia domanda lei scoppiò a ridere dolcemente

"Scusa colpa mia, vedi effettivamente il mio vero padre fa il bidello alla nostra scuola, tuttavia mia mamma si è sposata con un uomo di famiglia nobile e vivo qua con suo figlio"

"Capisco, quindi hai mantenuto il cognome del tuo padre biologico"

"Esatto, ora vieni in camera che dobbiamo sistemare quella gonna"

Più mi addentravo in quei corridoi Più mi stupivo del lusso; ovviamente la sua camera non era da meno: letto grande ed ampio al centro della stanza; libreria piena di libri attaccanta alla scrivania; grande bagno con vasca ed infine una lunghissima cabina armadio, dove Laura stava rovistando

"Trovato!"

"Trovato cosa?"

"Indossa questo Valentina"

Mi porse un bel vestitino rosa e nero

"Eh perché?"

"Perché non vorrai andare in giro nuda per casa!"

"Non serve, ti sto chiedendo già troppo"

"Sciocchezze, ora dammi la gonna che la vado a far riparare dalle sarte, mentre tu ti metti il vestito; Sbrigati  che poi scendiamo per l'allenamento!"

"V-va bene, grazie ancora"

Dissi porgendole il pezzo di stoffa rovinato; lei lo prese con un gran sorriso e scese per fare ciò che aveva detto, nel mentre che io indossavo l'abito datomi in prestito

Dissi porgendole il pezzo di stoffa rovinato; lei lo prese con un gran sorriso e scese per fare ciò che aveva detto, nel mentre che io indossavo l'abito datomi in prestito

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(Questo abito)

Toccai la stoffa pregiata che mi accarezzava il tessuto della pelle; si notava proprio che era di una marca costosa.

"Ti sta benissimo Valentina, ora scendiamo in cortile per la lezione!"

"Arrivo"

La seguì senza esitazione, mentre scendevo dalle scale non potevo che sorridere, finalemnte ero felice e potevo dare la mia prima lezione, chissà cosa penserebbe di me Levi.

Mentre scendevo le scale distrattamente, andai a sbattere contro un Busto......

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