"Sei sorda?"
"Tu e Laura siete fratelli?! Ma non vi somigliate e poi i cognomi"
La realtà Mi colpì a pieno volto quando ricollegai i pezzi
"Pensavo che l'avessi capito quando ti sei scontrata, tanto per cambiare, contro di me sulle scale alla villa"
"Allora eri tu, ero così imbarazzata che non ho visto chi fosse"
"Ahahaha tipico di te, purtroppo io ti ho riconosciuta e ti ho visto insegnare a mia sorella con un suo abito!"
"Mi si era rotta la gonna per la caduta del tuo stupido amico"
"Si si tutte scuse per restare un po' sul lusso e aprofittarsene"
A quelle sue parole, andai vicino a lui per tirargli uno schiaffo a pieno volto
"Puoi darmi della pazza e della poveraccia, ma non darmi dell'aprofittatrice! Tua sorella Laura è una bravissima persona, cento volte meglio di un pallone gonfiato come te!"
Finita la ramanzina mi tappai la bocca con tutte e due le mani e mi staccai da quella situazione, il sangue mi era andato alla testa e non ero riuscita a controllarmi
"Scusa Marco io-"
"Prima di tutto non chiamarmi per nome, secondo mi hai fatto male, spera che prima della fine della ricreazione sparisca il segno delle tue stupide dita sulla guancia!"
Ero dispiaciuta, non avevo controllato la mia forza e lo schiaffo, come il rumore provocato dalle due pelli che si scontravano, fu forte
"Cazzo, per essere una stramba dai schiaffi potenti"
"Scusa"
Dissi scendendo le scale il più velocemente possibile.
La giornata non era cominciata bene e non stava continuando nei migliori dei modi
Scrissi un messaggio a Laura, per dirle che avrei voluto incontrarla dopo scuola; nemmeno il tempo di rimettere il cellulare in tasca che lei mi diede il luogo d'incontro.
Finite le lezioni mi precipitai alla fontana dove ci eravamo viste l'ultima volta io e la mia amica; era proprio qui che mi aveva dato appuntamento.
"Valentina!"
Una voce solare e strillante chiamava allegramente il mio nome; mi girai verso il suono e lì notai una bellissima ragazza che sbracciava per richiamare la mia attenzione
"Laura!"
Le risposi facendole spazio vicino a me
"Come mai questo incontro?"
"Bhe oggi ho scoperto chi fosse tuo fratellastro"
Lei sbuffò dicendo:
"Il suo numero non te lo do!"
"E? No non hai capito gli ho dato uno schiaffo a pieno volto!"
Lei restò in silenzio per qualche secondo per poi scoppiare a ridere battendo le mani
"Ahaha no davvero, hai picchiato quel Marco Leaf?!"
"Si, scusa lo so che non dovrei picchiare un membro della tua famiglia ma-"
"Ma hai fatto bene, questo è il karma, hai il mio pieno appoggio!"
"Scusa Laura stai andando troppo velocemente per me"
"Hai ragione scusa, vedi quando gli altri scoprono che lui è un mio famigliare cercano di accolarselo attraverso me, ed io che sono stata molte volte ingenua non ho riflettuto prima di agire, per questo ho sbuffato prima"
"Tranquilla, vi proteggete a vicenda lo trovo dolce"
"Come proteggerci?"
"Vedi oggi quando stavamo pranzando insieme io-"
"Cosa stavate facendo?!"
"Ah okey allora una storia alla volta....dicevo quando mi ha visto alla villa ha pensato che io mi aprofittassi di te, spero che anche tu non pensi questo di me perché non è affatto così "
"Certo che no! Anzi pensavo il contrario mi spiace Valentina"
"Scherzi sono io a scusarmi Laura"
Gli sorrisi per farle capire che pace era stata fatta, anche se più che una disputata era stata un incomprensione reciproca fatta da brutte esperienze passate
Lei mi abbracciò e poi disse:
"Ora raccontami perché eravate insieme!"
"Ah si l'altra parte di storia"
Così gli raccontai del patto che avevamo stretto quando lui mi aveva portato in infermeria
"Strano che Marco si comporti così"
"Pensi che me la farà pagare cara?"
"Ah sicuro, ma tranquilla non ti ucciderà!"
Ha presente di cosa ha appena detto e con chi sta parlando vero?
"Tranquilla nel caso la situazione si dovesse complicare ulteriormente ti aiuterò io, comunque lascia che gli passi, il suo orgoglio da uomo è stato sotterrato momentaneamente"
"Mmm capisco, grazie Laura"
"Quando vuoi amica mia, ora se non ti dispiace ho un corso di pianoforte a casa...ci vediamo domani?"
"Certo"
Mi abbracciò nuovamente per salutarmi e se ne andò
Era tardi, il parco era deserto, quindi una volta controllato tre volte che non ci fosse nessuno, mi trasformai per impugnare la mia fidata spada e allenarmi un po'.
Mi è ancora sconosciuto il potere esercitato l'ultima volta; il possibile che posso fare e allenarmi per cercarlo di contenere.
Mentre facevo un paio di scatti sentì urlare; mi precipitai subito da chi stava chiedendo aiuto.
La giornata non poteva che finire peggio di così; davanti ai miei occhi c'era Serten che teneva in ostaggio Laura.....
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La Ragazza Con L'Armatura
FantasiaAll'apparenza posso sembrare una semplice ragazza umana, tuttavia quando indosso la mia armatura, racconto una storia che mai vi sareste immaginati, per scoprire di cosa si tratta non vi resta che leggere il primo capitolo