Duncan, il co***ne

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{Courtney}

Dopo aver passato la nottata dormendo rannicchiata vicino alle casse di vino, mi svegliai mal volentieri con un leggero mal di schiena. Avevo passato la nottata a piangere, non mi ero nemmeno resa conto di essermi addormentata, mi limitavo a pensare a tutto quello che mi era successo in questi ultimi giorni, di come abbia perso i miei amici, Duncan e soprattutto di come in realtà mia madre mi odiasse, al punto di rinchiudermi in una cantina come questa senza contatti con il mondo come se io fossi svanita nel nulla, come se io per lei non fossi mai valsa niente. Era questa la vera natura di Eloise Wallace, eppure Duncan mi aveva messo in guardia, ma come potevo io fidarmi di lui quando si trattava della mia famiglia? Evidentemente ero l'unica a cui importava e che aveva quel piccolo barlume di speranza che diventassimo una famiglia come tutti. “Smettila! Ora non devi abbatterti! Devi trovare il modo di uscire da qui e dimostrare che anche tu sei forte! Non devi pendere da loro adesso! Usa la tua materia grigia ed esci subito da qui!”. La mia vocina interiore aveva ragione, dovevo uscire immediatamente da quella cantina, se era davvero la casa di zia Kelly sapevo come muovermi e come sarei scappata via dato che non era la prima volta che le facevo visita, anche se questo era il più insolito. La cosa che mi preoccupava di più era il rischio di trovare qualcuno che non dovevo. Non dovevo pensarci, finché non fossi uscita da lì era l'ultimo dei miei problemi. Mi guardai attorno in cerca di qualcosa, qualunque cosa che mi permettesse di sfondare la porta perché ovviamente un rapitore come si deve non può lasciare la chiave in un piatto d'argento! Anzi non me l'avrebbe lasciata affatto! Alla fine trovai un piede di porco e ruppi la porta in fretta e furia e uscii dalla stanza...

{Duncan}

Non avevo chiuso occhio da quando ero tornato a casa, avevo la testa altrove e non ero dell'umore adatto per dormire bene. Courtney, la mia principessa...qualcosa non andava, ne ero certo, ma non ne avevo le prove e la madre di Courtney non aveva molta voglia di collaborare...che potevo fare? Chiamare Gwen e Scott come la sera prima? No, col cazzo! Mi erano solo d'intralcio! Ci avrei pensato io da solo! Al diavolo loro due, l'avrei salvata io! Ma come potevo iniziare? Ma certo! Sarei andato di nuovo a casa di Courtney, magari avrei scoperto qualche nuova informazione. “Certo, coglione! Perché magari riesci ad intrufolarti come se niente fosse! Oppure bussi e ne parlate davanti a una tazzina di caffè e biscottini?!”. Beh, in effetti il mio piano non era il massimo, ma non avevo altre piste al momento. Così decisi di prendere la mia moto, mettermi il casco (così non mi avrebbero riconosciuto nel caso avessero sentito il rumore della moto) e mi diressi verso casa di Court. Nascosi la moto in un parcheggio vicino per non insospettirli, ma continuai a tenere il casco per un breve tratto e lo tolsi perché in effetti non passavo molto inosservato. Notai che c'era una finestra aperta che quasi mi incitava ad entrare di nascosto, così mi avvicinai di soppiatto alla casa, ma sentii delle voci familiari, quelle dei genitori di Courtney e decisi quindi di nascondermi in un punto abbastanza vicino per origliare quello che dicevano:

-Tesoro, ma non hai avuto una reazione un po' troppo...esagerata?

-Stai scherzando?- rispose la madre espirando il fumo di sigaretta.- quella stronzetta se lo meritava così magari mette la testa a posto nel frattempo. Quando avrà rimesso la sua zucca a posto la farò uscire non ti preoccupare troppo per lei.

-Ma non sei un po' troppo...cinica nei suoi confronti?

-Io? Cinica? Ma come puoi dire una cosa del genere?! Io sono solo una mamma molto autoritaria che fa tutto questo per il bene di sua figlia e per aiutarla a crescere nel migliore dei modi. Osi affermare il contrario?

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