le persone che ti sono vicino , lo sono proprio perché sei così

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Quando la vidi di fronte a me con lo sguardo basso , me la tirai con delicatezza sulle gambe , vedendola un po' sorpresa

S " parliamo prima un po' , dimmi non so qualsiasi cosa , come stai , cosa ti porta ad avere queste reazioni , se c'è qualcosa che ti turba " lei rimase rigida come una pietra , probabilmente imponendosi mentalmente di non crollare

G " mi sono solo rotta il cazzo di essere trattata come una dodicenne " rispose fredda , con un tono di sfida ma non guardandomi

S " beh peccato " con un movimento rapido la girai a pancia in giù sulle mie gambe , lei tentò di alzarmi , ma io sapendo già , ero pronto per tenerla

G " ma cazzo! " sussurrò in un filo di voce , che feci finta di non sentire

Le bloccai le gambe con la mia , sentendola rigida come un pezzo di legno , così decisi di portare una mano a tenere il suo braccio sul lato opposto al mio , con la scusa di doverla tenere

La sentì sciogliersi un po' al contatto con la mia mano , le abbassai i pantaloni con l'intimo fino alle ginocchia

Sfregai un po' la mano sulla sua pelle , dandole modo di riabituarsi a me dopo la mancanza di quasi mezzo anno

Pov's narratore

Le diede qualche pacca leggera , prestando attenzione alle sue espressioni con la coda dell'occhio

Tutto sommato , era tranquilla , un po' scossa ma tranquilla

Fece cadere la mano più forte , vedendola strizzare gli occhi e chiudere le mani in due pugni

Odiava essere punita da lui , come ognuno in quella casa , perché lui sapeva quando toccare i tuoi punti deboli , sapeva prenderti nel momento più delicato , e con il suo tono calmo ed il suo sguardo fermo e serio ti faceva salire tutti i sensi di colpa possibili

Stefano non era come gli altri due , che raramente durante una punizione parlavano , loro o spiegavano le cose prima o dopo , mentre da lui non sapevi mai cosa aspettarti , si comportava in modo diverso ogni volta , cercando di capire di cosa la persona avesse bisogno , era tutto un'incognita

Quel giorno aspettò , per vederle crollare le prime difese e per assicurarsi di non star parlando con la maschera costruita dalla ragazza , ma con la vera lei

Quindi , arrivò al trentesimo colpo , con estrema calma , ma dando colpi netti e fermi , forti e precisi , e non ci volle molto prima che la ragazza scoppiasse a piangere , lasciando dei versi di dolore uscire alle sue labbra

Si fermò , accarezzando la pelle arrossata , sfiorando talvolta la schiena ed i fianchi sapendo quanto alla ragazza piacesse

S " tutto bene? " chiese per accertarsi dello stato emotivo della ragazza

G " s..si , be..bene " biascicò

S " vuoi parlare di quello che è successo? " la ragazza negò con il capo , aveva ancora delle difese e dei pezzi si maschera ancora intatti " okay , abbiamo quasi finito " riprese a colpirla , aumentando gradualmente di colpo in colpo, dando infine due colpi nella stessa zona , più forti , come promemoria

Lei continuò a piangere , anche sentendo la mano del più grande accarezzare e massaggiare la zona dolorante

Quello , quello era il momento

Stefano la sollevò senza troppe difficoltà , facendola sedere sulle use gambe

S " shhh non è successo niente , ora passa tutto " le sussurrò accarezzandole la schiena , la più piccola andò con il viso sulla sua camicia , in cerca di calore , sfregandolo per fargli capire che voleva più contatto " ho parlato con i tuoi fratelli prima , e mi hanno detto che da un po' sei cambiata , me ne potresti parlare? " le chiese gentilmente , stringendola a lui e baciandole i capelli

starò sempre con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora