Mala Mujer, C. Tangana

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Mala Mujer, C. Tangana

Il suono fastidioso della sveglia permette a Giulia di abbandonare quello stato di torpore nel quale era caduta durante notte precedente. Tutto sembra normale, eppure questa volta non riesce proprio ad evitare di sorridere non appena apre gli occhi.
Ciò che si trova davanti è assolutamente troppo per non poter essere felice. Il volto di quel ragazzo così sorprendente, che in poco tempo sembra essere riuscito a scavalcare con estrema dolcezza la sua muraglia di ghiaccio, eretta nel tempo con non poca fatica, giace a pochi centimetri dal suo viso.
Ha gli occhi chiusi Sangiovanni, ed appare assolutamente rilassato malgrado le palpebre che si strizzano appena, probabilmente infastidite dal rumore di quell'oggetto infernale che si staglia sul comodino, e che Giulia provvede a spegnere in un battito di ciglia.
Gli lascia un lieve bacio sulla palpebra chiusa, per poi procedere verso la tempia, accarezzandogli con le ciglia la pelle del viso.
Lui le cinge la vita con un braccio avvicinandola a sé, e Giulia non può fare a meno di sorridere sentendo corpo nudo del ragazzo a contatto con il suo, altrettanto spoglio, ricordando le ore appena trascorse.

"Che ore sono?", mugugna lui. Gli occhi ancora serrati, la voce impastata dal sonno.

"È presto, tu continua pure a dormire, io devo andare in accademia"

Un verso sommesso gli esce dalle labbra mentre la stringe più forte. E lei ride, particolarmente divertita dalla situazione.

"Non posso far tardi Sangio, oggi le lezioni iniziano davvero presto", gli spiega con un sorriso sul volto che non sembra avere la minima intenzione di scomparire, non dopo quel tempo passato insieme.

Si abbassa nuovamente su di lui per lasciarli vari baci sul volto, scendeno poi verso l'orecchio, per arrivare a percorrere il collo con piccoli schiocchi che lo coccolano dolcemente.
Lo sente mentre si lascia andare al contatto rilassando le palpebre senza aprirle completamente, per poi conivolgerla nel primo vero bacio effettivo del giorno.
Si assaporano così, appena svegli, scompigliati, grazie alle labbra e alle lingue che si accarezzano languide, che scorrono le une sulle altre mantenendo un ritmo lento e trascinato che serve soltanto a far sì che la voglia di Giulia di alzarsi da quel letto diventi completamente nulla.

È solo quando separano le bocche umide che lei si rande effettivamente conto di quanto sia tardi.

"Urca, devo proprio andare!", esclama con rinnovata enfasi.

"Ti lascio le chiavi Gio', riesci a portarmele lì prima di stasera?", si blocca per un secondo nel momento in cui si rende conto di come lo ha chiamato, ma vedendo come lui non ne sembra essere turbato, né tantomeno infastidito, forse anche a causa dello stato catatonico in cui si trova, si rilassa e attende una risposta da parte sua.
Risposta che non tarda ad arrivare, malgrado si manifesti sotto forma di mugolio basso. Suono che la fa particolarmente ridere, e che la spinge a lasciargli l'ennesimo bacio, questa volta sulla tempia.
Passa appena un secondo prima che, ancora completamente nuda, possa scappare dalle lenzuola per dirigersi velocemente verso il bagno.
Si fa una doccia veloce, vestendosi e truccandosi appena, con altrettanta fretta.
Una volta in cucina si prepara il consueto caffè e, mentre lo sorseggia, si concede un momento per pensare agli ultimi avvenimenti accaduti nella sua vita. Sorride spontaneamente nel pensare al cantante conosciuto durante quel magico periodo natalizio, che giace ora nel suo letto, tra le lenzuola che ora sanno un po' di loro, addormentato.
Fissa l'isola della cucina, e gli occhi le si fanno sognanti quando nella sua mente i ricordi di lui che la vezzeggiava con cura la sera precedente, proprio mentre lei era lì seduta le ritornano a galla.

Il suo cervello la spinge a riflettere su cosa significa ciò che hanno vissuto, al fatto che magari per lui non sia stato granché importante, o ancora al fatto che lei potrebbe essere stata una delle tante conquiste da una notta di un cantante famoso. Gli strascichi di quella mancata autostima, di quel pensare di non potersi mai considerare in qualche modo speciale, torna a galla per tentare di rovinare, come tutte le volte, qualcosa di incredibilmente bello che le è accaduto.
Ma questa volta Giulia non glielo permette. No. Questa volta non ha intenzione di ascoltare quella voce che le dice di non valere abbastanza, di non essere abbastanza, né per uno come lui, né tantomeno per sé stessa.
E non vuole permetterglielo soprattutto perché si sente così felice, e perchè Giovanni è così bello steso nudo rilassato nel suo letto mentre dorme, che lei vuole lasciare quella casa con quella sola immagine in mente a farla sorridere come una bambina il giorno di Natale. Come lei stessa da bambina sorrideva il giorno di Natale.

Come nel più classico dei film nataliziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora