𝓒𝓐𝓟𝓘𝓣𝓞𝓛𝓞 4

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ATTENZIONE <Questo capitolo contiene scese sessuali a discrezione del lettore>


MANIERO DELLA FAMIGLIA BRUNO, NEW YORK

TANCREDI'S POV

Sono nella stanza al piano interrato della villa dove di solito avvengono le punizioni che mio padre riserva a tutti noi.

Queste stanze sono ben diverse da quelle che vengono usate per le torture dei nostri nemici, quelle si che sono spaventose, fanno davvero schifo, sono sporche, putride e hanno quell'odore di stantio, di marcio mischiato al sangue.

Un odore che ogni volta mi fa rabbrividire perché so quello che succederà dopo poco. Torturare le persone. Mi piace farlo, sono un cazzo di malato mentale, sono un sadico, ma sono un fottuto mafioso, sono un sicario e tutto questo fa parte della mia vita.

Davanti a me c'è Ottavia che sta tremando, la vedo farsi sempre più piccola ad ogni passo che faccio verso di lei.

È molto raro per lei arrivare qui giù perché di solito è la più coscienziosa tra tutti noi, io si ok ho il sangue freddo, ma anche la mia buona dose di menefreghismo che mi porta spesso a fare cose di testa mia, facendomi provare la furia di mio padre e di tutti i suoi strumenti, dalla cintura alle catene.

Fortunatamente questo è un trattamento "speciale" che ha sempre riservato per me e Riccardo, e mai per le nostre sorelle. Sinceramente non so quanto potrebbero reggere tutto quel dolore, e non perché non le reputi abbastanza forti, anzi, però mio padre quando ha in mano quelle cose, diventa un pazzo, non sa regolarsi, ed è per questo che ringrazio che non ne abbia mai fatto uso su di loro.

Più mi avvicino più lei trema, posso intravedere già i suoi occhi lucidi...cazzo non devo farmi intenerire, ma non voglio nemmeno farle del male.

L'altro giorno con Riccardo abbiamo deciso che ormai toccare le nostre sorelle è fuori discussione perché loro sono parte di noi e che piuttosto di punirle abbiamo il dovere di difenderle a qualunque costo.

Loro per me sono fondamentali, ma io essendo il futuro erede di questa famiglia non posso mostrarmi debole agli occhi di mio padre o chissà cosa potrebbe combinare.

Sono sicuro che se scoprisse di questa conversazione tra me e mio fratello, non solo ci punirebbe facendoci pentire di essere nati, ma sicuramente se la prenderebbe anche con Rosa, Ottavia ed Elvira, dando loro la colpa di averci ammorbidito.

No impossibile, lui non dovrà mai scoprirlo.

"Tancredi ti prego cosa vuoi fare?" La sento quasi bisbigliare.

Mi avvicino ancora di più, cazzo penso stia quasi per avere un attacco di panico.

Devo fare qualcosa.

"Tanc, per favore, ti supplico, non farmi del male"

Ha davvero così tanta paura di me. Sono un mostro...

Mi avvicino e la stringo forte al petto.

"Shh, ti prego Ottavia non piangere. Non voglio farti del male. Lo giuro"

Si stacca da me e mi guarda allibita.

"D-dici sul serio?"

Io annuisco e in risposta mi si butta addosso ancora un po' singhiozzante.

"Basta piangere, il tempo delle punizioni è finito, sweet Ottavia"

Così dicendo le do un bacio in fronte e restiamo abbracciati fin quando un urlo straziante non rompe il nostro silenzio. Capisco subito che si tratta di Rosa...a lei è andata peggio perché è sotto le grinfie di nostro padre.

𝒟𝐸𝒮𝒯𝐼𝒩𝒜𝒯𝒜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora