Arrivati nella camera da letto, Cristina fece sedere Andrea sul letto e iniziò ad accarezzargli la nuca.
«Ti va di spogliarmi?»
Andrea cercava di sembrare calmo e rilassato, ma non lo era affatto. Stava per fare sesso, continuava a pensarci in quei termini, con una donna di quaranta anni, che adesso gli chiedeva di spogliarla. Faticava a credere fosse tutto vero e stesse capitando proprio a lui.
Lui, che veniva sempre respinto da quelle della sua età, lui che veniva considerato un "tipo" se, chi parlava, era abbastanza gentile da non usare termini meno lusinghieri. Invece, c'era proprio lui in quella camera da letto, e stava per avere un rapporto sessuale con Cristina.
Stava per dire che avrebbe preferito si spogliasse da sola, aveva paura di apparirle impacciato, ma temeva anche, dopo le insicurezze espresse poco prima, che Cristina potesse scocciarsi di tutte le sue incertezze. Prima che aprisse bocca, come se la donna avesse letto nella sua testa, in realtà le era bastato soffermarsi sull'espressione di lui, che lasciava trasparire con grande chiarezza che tipo di pensieri avesse in quel momento, fu Cristina a parlare.
«Stai tranquillo. Hai voglia di scoprire il mio corpo?»
«Certo.»
«Allora fallo, senza pensare a niente altro. Come ti viene, nessuno ti giudicherà.»
Andrea si sforzò di mettere dubbi e insicurezze da parte. Si alzò e strinse Cristina a se, accarezzandole la schiena. Poi iniziò a sbottonare lentamente i bottoni della camicetta. Un reggiseno bianco si intravide dopo aver aperto i primi. Quando arrivò all'ultimo le sfilò la camicetta.
Rimase fermo a guardarla, quasi in estatica contemplazione. Lei aveva un seno piccolo, ma sodo e piacevole. Il classico seno che si dice possa stare in una coppa da champagne.
«Ti piace? O speravi fosse più abbondante?»
«Va benissimo.»
Cristina prese le mani di Andrea e se le portò sui piccoli seni ancora avvolti nelle coppe del reggiseno. Poi fu lui a portare le mani dietro la schiena della donna per slacciare il reggiseno. Glielo tolse con delicatezza. I seni di Cristina rimasero immobili, piccoli e sodi come erano. Prese ad accarezzarli, sentendo nel palmo delle mani i capezzoli turgidi.
La pelle della donna era liscia e morbida, quando accompagnò il viso di lui sul suo seno, questi avvertì un piacevole profumo di bagnoschiuma. Il profumo era delicato, ed anche il sapore di lei lo era. Andrea baciò entrambi i capezzoli, stringendoli con delicatezza tra le labbra, baciò l'incavo tra i seni ed accostò la guancia su questi.
Iniziò a scendere, baciando il ventre piatto e liscio di Cristina sino ad arrivare all'altezza dei jeans. Si sedette sul bordo del letto.
Mentre baciava il corpo della donna, Andrea aveva l'impressione di tremare, ma si sforzava di apparire padrone della situazione. Dentro se, però, sapeva che Cristina sentisse le sua mani incerte, il suo cuore battere un po' troppo forte, però non sembrava che ciò le desse fastidio. Anzi, quando le aveva baciato i capezzoli la donna aveva chiuso gli occhi e stretto le labbra, con il viso che esprimeva piacere.
Con la faccia a pochi centimetri dal pube della donna, Andrea afferrò con le mani entrambe le natiche, trovando il sedere di lei piccolo ma molto sodo. Strinse di più, spingendo il ventre della donna verso la sua faccia, appoggiò la guancia all'altezza dell'inguine come aveva fatto poco prima con i seni.
Iniziò a sbottonare i bottoni metallici dei jeans. Quando aprì il primo, intravide il cotone bianco degli slip. Arrivato all'ultimo, vide che la donna indossava un intimo bianco senza disegni o altro, ebbe subito la curiosità di scoprire se fosse un perizoma o meno. Abbassò i jeans e strinse di nuovo le natiche della donna, stavolta toccando il tessuto sottile delle mutandine. Non era un perizoma, ma il triangolo posteriore lasciava comunque scoperto una parte dei glutei.
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VENT'ANNI
Short StoryVent'anni di differenza possono essere tanti tra un uomo e una donna, ma se i due volessero solo colmare le rispettive solitudini?