Quella sera in discoteca..

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"Irene mi raccomando" Sussurrò Angelica all'orecchio di Irene mentre le due insieme al loro gruppo d'amici si trovavano in fila per entrare in uno dei locale notturni più famosi della città. "Hai 18 anni, non 17 e se ti chiedono il documento fai il broncio e ricordata di chi sei figlia" Continuò la sua migliore amica e Irene subito annuì, consapevole già di quello che avrebbe dovuto fare davanti ai due scagnozzi che controllavano l'entrate del locale.
Il suo gruppo d'amici, a parte Elene che quella sera non andò con loro, era tutto maggiorenne tranne proprio Angelica e Irene, quest'ultime che si intrufolarono tra Ludovica, Lorenzo, Giacomo e Alessio pur di non farsi vedere dai due bodyguard.

"Ehi voi due" Disse proprio uno dei due scagnozzi e subito Irene e Angelica guardarono con gli occhi in alto sbuffando. "I documenti" Continuò.

"Abbiamo 18 anni" Disse Irene, incrociando le braccia al petto e subito lo scagnozzo fece lo stesso.

"Mio padre è uno dei finanzieri di questo luogo, vuole ancora vedere i documenti?" Chiese Angelica, mettendo le mani lunghi i fianchi e lo scagnozzo subito drizzò la schiena.

"Suo padre sarebbe?" Chiese lui.

"Mattia Moretti" Rispose Angelica e subito lo scagnozzo si irrigidì.
Mattia Moretti, non che papà di Angelica Moretti migliore amica di Irene, era uno dei più importanti architetti di Roma.

"Prego ragazze entrate" Disse poi lo scagnozzo e subito Irene e Angelica sorrisero, andando verso l'entrata mano nella mano per poi essere seguiti da tutto il loro gruppo d'amici, quest'ultimi dando il documento avendo 18 anni.

"Ire ci vediamo fuori alle 3:00" Disse poi Angelica all'orecchio di Irene e subito quest'ultima annuì, baciando sulla guancia la sua migliore amica per poi entrare nel privè e posare il cappotto che le ricopriva il corpo, quest'ultimo fasciato da un vestito nero, scoperto sulla schiena e con gli spacchi sui fianchi.

Uscì fuori dal privè insieme a Ludovica che però poi perse velocemente a causa della calca di gente che si stava dirigendo in pista e senza volerlo Irene andò contro un petto.

"Scusa" Disse subito la ragazza, alzando il capo per scusarsi con il ragazzo che aveva davanti.

"Menomale che tenevo il bicchiere in alto, sennò si che erano risate per entrambi" Disse il ragazzo e subito Irene rise divertita, soffermandosi sul ciuffo castano del ragazzo.

"Hai 18 anni?" Gli chiese poi Irene mordendosi il labbro e il ragazzo la guardò confuso per poi annuire ma Irene dentro di lei già aveva il suo piano
"Io ne ho 17 e al bar ti chiedono il documento, non è che..." Continuò lei, appoggiando le mani sul petto del ragazzo e quest'ultimo subito alzò gli occhi al cielo sorrido

"Dovresti entrare con il documento lo sai?" Chiese il ragazzo, abbassando di poco la testa verso Irene per sovrastare la musica alta che stava risuonando sempre più forte nel locale.

"Si può entrare anche con un nome prestigioso" Disse Irene sorridendo e il ragazzo subito rimase sorpreso da questa sua risposta.
Forse per il ragazzo era la prima volta che si trovava in un locale notturno come quello pensò Irene dato che tutti sapevano che se si possedeva un nome importante, si poteva fare qualunque cosa.

"Tanto non si deve nemmeno pagare dai" Esclamò poi Irene, questa volta mettendo il broncio.
Nel locale notturno in cui si trovavano bisognava solo pagare un biglietto di 20 euro per accedere al locale ma al bar dovevi per forza dare il documento perché per gli alcolici erano molto duri. Potevi anche avere un privè come Irene ed essere privilegiato ma al bar, nessuno ne voleva sapere.
18 anni o niente.

"Eh va bene" Rispose dopo diverse titubanze il ragazzo, prendendo per mano Irene così da non perderla per dirigersi insieme davanti al bar.
"Cosa desidera signorina?" Chiese il ragazzo all'orecchio di Irene, mettendo la sua mano dietro la schiena e al contatto subito la ragazza sentì i brividi sul suo corpo.

Proteggerti mi viene naturaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora