Fai finta di dormire e copriti

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Pov's Nic
Mi sveglio per colpa di diverse notifiche provenienti dal mio telefono e subito mi maledico per non averlo spento o almeno per non aver azionato il silenzioso ieri sera. Cerco in diversi modi di allungarmi verso il comodino ma un peso sopra il mio corpo me lo impedisce e subito giro di poco il capo, sorridendo timidamente alla vista di Irene con gli occhi chiusi sul mio petto mentre le sue braccia sono intrecciate al mio corpo. Mi metto poi una mano in viso, come se mi dovessi riprendere da questo risveglio improvvisamente e sbuffo quando le notifiche continuano ad arrivare. Cerco di scostare il corpo di Irene senza farlo svegliare per prendere il telefono e metterlo in silenzioso, non sono ancora pronto ad alzarmi dal letto soprattutto ora che posso vedere Irene dormire senza pensieri e senza preoccupazioni in volto. Non posso però non notare i nostri corpi ancora nudi sotto la coperta che ci copre e ripensando all'intera notte nel quale il mio corpo si è unito a quello della ragazza, automaticamente sorrido avvicinandomi di poco a lei per accarezzarle dolcemente il viso angelico e i capelli biondi. Avrei il bisogno di baciarla nuovamente, di assaggiare quelle labbra che all'apparenza possono sembrare deboli e indifese ma che in realtà ti cercano e che ti fanno quasi male quando ti toccano ma non posso, non posso perché non voglio interrompere il sonno che le sta donando la serenità che merita e so che, dopo quello che diversi giorni fa ho scoperto, Irene potrebbe cedere da un momento all'altro per la notizia che le si potrebbe dare ma come le ho fatto capire in qualche modo ieri, non sarò io a dirle la verità sulla sua vita, non merito di rovinarle quei sogni che lei ha dentro e pensando a ciò, sospiro.
Ricordo quella risata di ieri sera anzi, ricordo ogni carezza, ogni sorriso e addirittura ogni sguardo che lei mi donava come se fosse consapevole di non poter fare a meno di quello che stavamo facendo e probabilmente era così perché anche prima che si concedesse a me, il suo corpo in ogni movimento cercava il mio e questa volta sono io a rilassarmi, pensando che per la prima volta dopo Noemi mi sono sentito bene con una ragazza, mi sono sentito come se con un solo sospiro potessi toccare il cielo e le stelle e mi sembra assurdo che tutte queste sensazioni io le abbia provate solo ed esclusivamente con la ragazza che è stata cresciuta dall'uomo che mi ha abbandonato e a cui devo la maggior parte dell'odio che ho dentro...
A proposito di Fabrizio, il solo pensieri di riaverlo qua a casa oggi mi fa mettere una mano in viso e le belle sensazioni create alla vista di Irene accanto al mio corpo nudo subito svaniscono, facendo alimentare il fastidio per riaverlo qui. Nonostante questi tre giorni non siano stati granché, ciò non significa che io non mi sia sentito in pace con me stesso nonostante l'immensa sensazione di disagio alla scoperta dell'immenso segreto della famiglia di Irene.
Pensando a tutte queste cose, prendo definita il telefono notando diversi messaggi da parte dei Miserabili, alcuni da parte di Noemi ma soprattutto una caterva di messaggi di Adriano. Solitamente lo chiamo sempre a fine giornata e ieri, dato che mi sono concentrato su tutt'altro, mi sono completamente dimenticato ma prima di chiamarlo decido di lasciare un ultimo sguardo alla piccola ragazza che ho nel letto, prendere i residui dei diversi panni di ieri buttati in giro per la camera e poi avviarmi nel bagno privato della stanza per farmi una doccia fredda.
Ho bisogno di levarmi i mille pensieri che ho nella testa, soprattutto ora dato che tra diverse ora in questa casa saremo 3 e non più due.
Non parlerò con Fabrizio chiedendogli conferma di quello che ho scoperto perché so che sarebbe capire di dirmi un'altra delle sue bugie ma soprattutto ho paura che mi possa allontanare da Irene e in questo momento l'ultima cosa che voglio e vederla lontano a seguito di una persona totalmente estranea.
L'acqua mi scrolla tutte queste brutte sensazioni di dosso ed esco dall'enorme box doccia per poi infilarmi un'asciugamano di dosso, asciugarmi un po' dappertutto e poi uscire per controllare Irene ma quest'ultima è ancora nel mondo dei sogni ed è meglio così, amo vederla dormire ma so che ora la priorità è tranquillizzare il mio migliore amico e quindi, mentre mi dirigo verso la sedia sulla quale c'è sopra una mia felpa, prendo il telefono per chiamarlo e nemmeno al quarto squillo lui mi risponde.

Proteggerti mi viene naturaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora