Epilogo

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Lasciare la casa nel bosco non fu facile per Louis.
Fu doloroso guardare il piccolo soggiorno spoglio e le mensole della cucina vuote, senza nessuna tazza o erba particolare.
Il caminetto era vuoto e grigio come il buco che sentiva nello stomaco.

In quella casetta aveva pianto, aveva urlato di dolore, si era sentito solo ed abbandonato ma aveva anche sorriso, riso di felicità e, soprattutto, aveva amato.

Aveva amato così tanto, in un modo così profondo che non credeva possibile.

Per questo, nonostante le lacrime che premevano per uscire dai suoi occhi, sorrise mentre chiudeva definitivamente la vecchia porta in legno.

Accarezzò leggermente la serratura in un silenzioso "arrivederci" e si voltò.
Il vuoto che sentiva nel petto si riempì non appena incontrò gli occhi verdi e brillanti di Harry.

Dio, era così bello il suo Harry.

I capelli ormai lunghi fino ad oltre le spalle avevano bisogno di una sistemata ma erano lo stesso meravigliosi, le guance erano di un leggero rosa, le labbra rosse gli rivolgevano un sorriso innamorato.
Anche Harry era commosso, dentro a quelle mura pericolanti aveva scoperto un mondo completamente nuovo, un po' spaventoso ma pieno di sorprese e meraviglie.

-Andiamo, Lou - disse Harry allungando una mano, mentre con l'altra tendeva uno zaino con tutte le sue cose sulla spalla -Andiamo a casa -

Louis tirò leggermente su con il naso e fece una piccola risata scuotendo la testa, gli afferrò la mano e la strinse.
-Sono con te - disse perdendosi nei suoi occhi -Sono già a casa -

 -Sono con te - disse perdendosi nei suoi occhi -Sono già a casa -

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Quattro anni dopo

Harry sbuffò per l'ennesima volta in quella giornata, sbattendo un piede per terra.

Il latte era finito. Non ce ne era più nemmeno una goccia.
E lui aveva troppa voglia di latte e cereali.

Avrebbe ucciso per latte e cereali.

Quasi ringhiò chiudendo, forse con troppa forza, lo sportello del frigo.

-Ma è mai possibile che in questa casa non c'è mai niente?! - sbuffò ancora, portandosi una mano alla testa, frustrato ed infastidito.

Doveva calmarsi, sennò gli sarebbe venuto un forte mal di testa.

-Amore, sono a casa - sentì udire dall'entrata e Harry sospirò di sollievo sentendo la presenza del suo compagno.

La presenza di Louis, per lui, era fondamentale in quell'ultimo periodo.
Il suo odore lo calmava (e lo eccitava) e la sua voce placcava i suoi nervi perennemente tesi.

Stand Still ~ Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora