𝑺𝒂𝒓ò 𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒎𝒂𝒍𝒆𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆.

126 12 10
                                    

Riuscii a tornare a casa trascinando la mia gamba ferita.
Non mi importava niente nemmeno di lasciare tracce di sangue entrando, mi sentivo così devastata, così sconfitta.
Non mi sentivo in questo modo, così disperata da quel giorno.
Quello stesso giorno in cui avevo perso mia sorella ed ero stata presa da Silco.
Giusto, Silco... Ora che ero a casa era davvero arrivato il momento di fare due chiacchiere anche con lui.

Ignorai chiunque osasse chiedermi qualcosa, ero fuori di me dalla rabbia, mi sentivo così amareggiata da tutto ed avrei preso subito la mia vendetta almeno per quello...
Non mi era andava bene con Vi, l'unica cosa nella quale speravo ancora, almeno mi sarei sfogata come si deve con chi mi aveva mentito per tutta la mia vita.
Non ebbi nemmeno la voglia di passare dalla mia camera e fasciarmi la gamba, e a dirla tutta, con l'adrenalina che ormai aveva preso spazio nel mio corpo mi sembrava quasi di non sentire nemmeno più il dolore.
Sembrava che il mio stesso sangue avesse lasciato posto all'ira, alla gelosia, e al tradimento.

Arrivata davanti alla stanza dove stava rintanato ogni giorno Silco, feci un sorriso disperato che probabilmente occupò quasi tutta la mia faccia, non vedevo l'ora di dirgli ciò che pensavo...
Oh si mi sarei fatta davvero una bella risata nel vederlo mentre cerca di mentire e rinnegare tutte le bugie che mi aveva rifilato.
Spalancai la porta facendola sbattere contro al muro, e rimasi lì immobile a fissarlo, senza battere ciglio.
Silco si voltò tranquillamente verso di me, quasi come se fosse una cosa normale ma subito notai la sua agitazione prendere forma sul suo viso nel vedere il sangue che continuava a scorrere e finiva sul pavimento.
Si alzò velocemente dalla sua poltrona e mi venne subito incontro

« Jinx..! Cosa ti è successo?  »

« Ooh questa si che è una storia divertente, paparino.
Che ne dici di cominciare a raccontare tu? »

« Di cosa stai parlando Jinx. Chi ti ha fatto questo? »

Mentre mi parlava sembrava davvero preoccupato, e lo vidi accigliarsi nel non avere una mia risposta diretta, ma no non ci sarei cascata di nuovo, non dopo ciò che mi ha fatto.
Provò a venirmi vicino per aiutarmi ma lo bloccai subito tenendolo lontano puntandogli l'arma contro.

« Non provare ad avvicinarti!
Questo.. tutto questo è solo colpa tua.
Tu lo sapevi.

Tu.
Sapevi.
Tutto. »

« Jinx... »

Cominciai ad agitare l'arma mentre presi a girargli intorno, quasi come fossi un'avvoltoio, non gli avrei di certo lasciato tempo di scappare da quella discussione.

« E non provare a negarlo, tu sapevi benissimo che mia sorella era viva.
Tu sapevi benissimo tutto quanto e me lo hai sempre nascosto..
Mi hai detto che era morta, mi hai mentito e ti sei divertito a prenderti gioco di me.
Di ME.
DELLA TUA JINX! »

Silco per qualche attimo non disse niente e l'unica cosa che fece fu guardarmi.
Nei suoi occhi notai un qualcosa di amaro, come qualcosa di rotto, di triste.. o forse per meglio dire di arreso, mentre si lasciò scappare un sospiro sommesso.
Sussurrò solo un « hai ragione » e prese ad avvicinarsi a me, fu allora che gli puntai l'arma dritta alla testa.

«Oh io non mi azzarderei fossi in te! »

« Non ho paura di te, Jinx. »

Lui poggiò una mano sulla mia, quella che reggeva la pistola e se la spostò dritta al cuore, senza mai interrompere  il contatto visivo con me.
Perché... Perchè devi fare in questo modo.
Perché devi destabilizzarmi così.
Questa volta fui io a rimanere in silenzio, a non sapere cosa dire e non riuscivo a far altro che abbassare lo sguardo e guardare la pistola attaccata al suo cuore.

« So che ti ho mentito... E non so se potrai perdonarmi. »

Deglutii nel sentire quelle parole, non ero lì per parlare, e tanto meno per ascoltarlo ma... non potevo fare altrimenti.
Aveva una voce così calma e dolce che dopo quel gesto, mi aveva completamente lasciata quasi imbambolata ad ascoltare le sue parole.

« È lei che ti ha fatto questo, vero?
Era per evitare questo che non te lo volevo dire.
Per evitare che ti facesse di nuovo male.
Volevo proteggerti. »

Non riuscivo ad alzare il mio sguardo, mi limitai solo a lasciar andare pian piano la mia arma, e lasciarla cadere a terra.

« Proteggermi da chi... Da mia sorella? Non mi avrebbe mai fatto niente! »

«Ah si? E allora perché sei tornata in queste condizioni se non è colpa sua? »

Notò subito il mio esitare ed il mio rabbuiarmi a quella domanda, ero di nuovo rimasta in silenzio e intuendo la risposta l'unica cosa che riuscì a dire fu quella.

«....Mi spiace. »

Si distaccò da me e si diresse verso la poltrona, mettendosi a sedere, quasi come se fosse stanco.
Si passò pesantemente una mano sul volto e poi sui capelli tirandoli indietro, con un'espressione che somigliava ad un misto perfetto di rammarico e remissione.

« Sapevo che non ci avrebbe messo molto a sostituirti e ad abbandonarti, esattamente come ha fatto quando ti ho trovata.
Quel che faccio lo faccio per il tuo bene.
E tu lo sai Jinx... Tu sai che non ti farei mai del male. »

Sentii il mio corpo riprendere a tremare, e mi sentivo piccola e persa esattamente come quel giorno...
Era vero, Vi mi aveva abbandonata di nuovo, era mia sorella ma non mi poteva voler bene se mi aveva lasciata lì in quel modo per la seconda volta.
"Sei una maledizione" Era l'unica cosa che mi rimbombava in testa da quel giorno.
Mi sono sempre detta che forse non lo pensava davvero, che forse era solo arrabbiata o che almeno avrei potuto farle cambiare idea ma... ma io lo ero. Ero una maledizione.
Io stessa lo sapevo, ed era ovvio che anche lei lo pensava.

Silco notò subito come tutto il mio corpo cercava di trattenersi dal rivivere quella situazione e quel turbinio di emozioni, non aggiunse altro se non un « Vieni. » detto con una voce così morbida che sembrava quasi l'unico rifugio sicuro.
Corsi verso di lui ed esattamente come la prima volta mi buttai a terra e poi su di lui.
Gli strinsi con forza i fianchi circondandogli per quel che riuscivo con le braccia, come per paura che anche lui se ne potesse andare, strillando via tutto il dolore che provavo in quel momento.
Poggiai poi la testa sulle sue gambe e al suo tocco che mi accarezzava la testa ed i capelli lasciai andare quelle lacrime così tanto trattenute che anche uscendo sembravano bruciare come lava sulle mie guance, mentre cercavo di trattenere qualche singhiozzo.

« Va tutto bene... Tu sei perfetta così Jinx.
Non hai bisogno di lei.  »

No... Quello non era vero.
Io avevo bisogno di lei.
Era per lei che ero diventata Jinx.
Ne avevo così disperatamente bisogno...
Ma se non potevo essere più la sua Powder, e non potevo essere la sua amata sorellina perchè ero solo una maledizione... Allora sarei diventata la sua maledizione.

{D}

𝑰'𝒍𝒍 𝒃𝒆 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝑱𝒊𝒏𝒙 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora