Fantastico, il mio capo ha praticamente osato minacciarmi via messaggi, obbligandomi a presentarmi alle otto di mattina, e ripeto otto di mattina, davanti al suo locale ad aspettarlo, e sottolineo ad aspettarlo. Non la trovo molto sensata come azione; ha tenuto a precisare che io sono proprio come le altre bariste, e poi che vuole fare? Vuole incontrarmi per discutere sul mio comportamento poco adatto, secondo lui. Già immagino la scena: lui che mi urla contro che se non mi comporto meglio dovrà licenziarmi, o magari mi urla semplicemente che sono una maleducata e che chiudendo la porta in faccia al proprio capo è un'azione poco cordiale e soprattutto, appunto, poco educata.
E io? Cosa farò? Come reagirò alle sue parole? Non potrò di certo ringhiargli contro, insomma, devo iniziare a tenere a mente che comportandomi in questo modo porterò solo me e la mia famiglia nei guai. E purtroppo è vero, sono ad un gradino sotto Jason Holmest.
È lui che comanda, non io.
Rileggo varie volte il messaggio, sbuffando rumorosamente ad ogni parola letta. Non so perché si ostini tanto a trattarmi così, cioè, va bene che è il mio capo e deve dettarmi ciò che devo fare, però potremmo restaurare anche dei bei rapporti, no? Rimane il fatto che comunque faccio ed eseguo tutto ciò che dice lui, non rimango di certo con le mani in mano. Evidentemente è proprio uno sbruffone, e ciò mi porta al sentimento ricambiato.
Le mie dita premono velocemente sul telefono touch screen, digitando dei tasti comparsi sul display, formulando come sempre frasi aventi senso compiuto.
'A domani. xx'
Tutto ciò che riesco a digitare è questo e presa dal nervosismo calcio un sassolino che poco fa era davanti ai miei piedi e dopo averlo colpito va a finire sul ginocchio di un bambino innocente. Alzo velocemente lo sguardo seguendo i movimenti del sassolino per poi soffermarmi sul viso imbronciato del bambino. Sorrido lievemente, mimando un "scusa" per poi correre codardamente verso il portone del mio palazzo.
Seriamente, credo di avere seri problemi. Lancio un sasso sul ginocchio di un bambino, e poi? Che faccio? Scappo.
Oh, wow, ha ragione il mio capo, allora.
Sono solo una stupida ragazzina poco seria e che ha soprattutto poco coraggio nell'affrontare il mondo. E questo l'ho aggiunto io perché è l'orrenda verità.
~
mi scuso per il capitolo cortissimo ma sono a corto di idee😔
poi ho tantissime storie e presto mi dividerò i giorni in cui dovrò aggiornare!!
comunque,come state?
io bene, btw -_-
prometto che il prossimo sarà lunghissimo,ma nel frattempo vorrei avere anche dei commenti che spieghino ciò che pensate di questa storia😌
ora vado, alla prossima b-girl