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Di Alex, sinceramente me ne ero completamente dimenticata, fino a che, la mia vescica, di nuovo, mi implorò di essere svuotata.

Una volta uscita dal bagno, vengo come richiamata dalla porta in cui prima il ragazzo è scomparso. Lentamente mi avvicino e la apro. Faccio il più piano possibile e mi tolgo i jeans e la maglietta che, in quel momento, sembravano ostacolarmi. Lui, a causa della musica ancora alta nell'altra stanza, non mi sente finché non sposto le coperte e mi ci infilo sotto.

Preso dallo spavento si gira e appena vede che sono io mi fa un sorrisetto strano.

<non dovresti essere qui Giorgia e soprattutto non dovresti essere quasi nuda nel mio letto>

Non ci penso due volte e inizio a baciarlo con foga. Lui si lascia andare e risponde ai miei baci. Spinta da non so quale coraggio mi metto a cavalcioni su di lui e inizio a baciargli il collo scendendo al torace. Proprio in quel momento però lui mi allontana.

<ferma, sei ubriaca..>

<si e anche vergine> e detto questo riprendo a baciarlo. Stavolta però lui non risponde e mi stacca una seconda volta da sé.

<Giorgia. Tu sei ubriaca ed io completamente sobrio. Non farei mai niente con una ragazza che non ha controllo sulle sue decisioni>

Scendo da lui ed esco dal letto, iniziando a cercare i vestiti per andarmene.

<tu non vuoi perché io non l'ho mai fatto e ti faccio schifo, non inventare scuse>

Detto questo lo sento avvicinarsi a me e, prendendomi dai fianchi, mi fa girare verso di lui per farsi guardare negli occhi.

<non dirlo neanche per scherzo, senti – mi dice avvicinando la sua erezione a me – questa è tutta opera tua> e mi bacia.

Mi passa una sua maglia e poi mi invita a distendermi con lui per dormire.

È giorno perché entra il sole dalla finestra e si fissa sui miei occhi. Appena la mia testa inizia a connettere, noto che non sono in camera mia. Sento anche un braccio circondarmi i fianchi e un respiro sul mio collo. Mi giro e vedo Alex.

Mi agito perché io ho indosso solo una maglia non mia e lui solo un paio di boxer. Lo sveglio e penso che i miei occhi esprimano solo terrore perché lui si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte.

<tranquilla, non è successo nulla. Abbiamo solo dormito>

Sento le sue mani che iniziano a scorrere su e giù sulla schiena. I suoi gesti hanno un effetto calmante in me e così riprendo a respirare tranquillamente.

Improvvisamente la mia pancia inizia a brontolare e mi trovo a proporre di fare colazione.

Lui prepara il caffè e mette a scaldare il latte. Io nel frattempo mi sento inutile e quindi mi siedo al tavolo a fissarlo.

<mi piace vedere che apprezzi quello che vedi>

Divento immediatamente rossa. Lo stavo fissando e davvero stavo apprezzando tutto quel ben di dio. Non avrei pensato che avesse un fisico del genere. Certo che era un ragazzo atletico lo avevo capito, ma non mi aspettavo di vedere solo muscoli e, cosa più importante, non erano esagerati.

< e mi piace anche vedere che diventi rossa facilmente>

<fanculo>

<oh nervosetta?>

<non sfidarmi, Alex>

<wow la cosa si fa interessante. E se io ti sfidassi? Cosa faresti?>

Non posso farlo vincere, così mi armo di coraggio e mi alzo. Mi avvicino e mi siedo sulle sue gambe mentre finiamo di fare colazione.

Mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro <attento, potresti perdere a questo gioco> e stavolta sono io ad istigarlo. Gli lascio un piccolo morso al limite tra la mascella ed il collo e, come se niente fosse, mi rimetto a bere il mio caffè, pensando di aver vinto, visto che il ragazzo non risponde.

Purtroppo, poco dopo, mi tocca realizzare che avevo vinto solo il primo round.

<scherzi col fuoco, piccoletta> e, mentre con una mano continua a bere il suo caffè, con l'altra inizia a salire sulle mie cosce, soffermandosi soprattutto sull'interno coscia.

Mi sento improvvisamente avvampare e per non cadere nelle sue trappole e lasciarlo vincere, mi alzo e lentamente mi tolgo la maglietta.

<fa caldo qui, non trovi?> detto questo mi risiedo su di lui, ma stavolta a cavalcioni.

Lo sento irrigidirsi e, come se non riuscisse più a resistere si avvicina alle mie labbra e mi bacia.

Sono baci voraci che portano ancora di più le nostre intimità a contatto.

La sento, la sua erezione contro di me e questa volta sono io ad irrigidirmi.

<pensavi di aver vinto, eh? Sei stata brava, devo ammetterlo.>

Avvicinando ancora una volta i miei fianchi ai suoi lo faccio sussultare.

<qualcosa mi fa capire, però, che ho vinto lo stesso.>

Così mi prende in braccio e mi porta in camera sua dove mi lascia andare sul letto e mi bacia.

Ad un certo punto, mentre le sue mani stanno scorrendo verso l'elastico delle mie mutandine, gliele blocco istintivamente e cercando di evitare i suoi occhi, glielo dico. Lo ammetto.

<i-io no-non l'ho mai fatto. S-se per te è u-un problema, non fa niente. È tutto ok>

<ehi Gio, guardami. -mi dice alzandomi il mento in modo che i nostri sguardi si incrocino - a me non interessa. L'unica cosa importante è che tu ne sia sicura, se vuoi fermarti lo capisco>

Lo bacio e <scusa> dico coprendomi subito la faccia dalla vergogna.

Lui capendo, si distende di fianco a me e mi lascia un bacio dolce sulla guancia.

<ora però devo andarci io in bagno> dice accennando una risata.

Lo fermo afferrandogli un polso.

<aspetta, ci penso io a quello. Non serve che tu vada in bagno>

Detto questo lo faccio sdraiare e mi occupo della sua erezione con la mia bocca, lasciando che lui si rilassi.

La mia universitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora