Le scelte sono sempre difficili da fare e soprattutto quelle che riguardano il proprio futuro. Dopo un anno sabbatico passato a viaggiare per il mondo mi ritrovo a centinaia di km da casa a vivermi la mia nuova vita. Ho scelto di frequentare economia e management a Trento. Ho scelto di investire nel mio futuro e non per niente mi ritrovo in una delle migliori, se non la migliore, università italiana nell'ambito economico.
È sempre difficile partire e lasciare casa, soprattutto quando non hai mai avuto esperienze che ti portavano via da casa per più di un mese. Dovrò autogestirmi e vivere con tre persone completamente sconosciute a me. Ma ormai sono quasi arrivata e non mi voglio tirare indietro, è la mia vita e devo affrontarla di petto. Scendo dalla macchina e vado subito a bussare a quella che sarà la mia casa per il prossimo anno. Mi apre una ragazza sorridente e si presenta come Silvia, la ragazza con cui dividerò la camera. Dopo di lei si presentano anche Andrea e Paolo i nostri due coinquilini. Ci eravamo già sentiti prima per la casa, ma non ci eravamo mai visti prima d'ora.
I due ragazzi gentilmente mi aiutano a svuotare la macchina dalle valigie e a portarle nella mia camera. Una volta svuotata la macchina saluto mia mamma e mio papà che mi hanno accompagnata fin qui e li vedo partire. È quando vedo scomparire la macchina nel traffico che realizzo che è il mio momento, che è il momento di vivere e di crescere. È il momento di prendere in mano le redini della mia vita e di fare dei miei sogni una realtà.
Rientro in casa e scopro che i miei tre coinquilini sono lì ad aspettarmi. Abbiamo tutti la stessa età, però i due ragazzi sono al secondo anno di Ingegneria, mentre Silvia è al primo di giurisprudenza.
Ci mettiamo a parlare ed a conoscerci meglio e, senza che ce ne accorgiamo, si fa ora di cena.
Appena finito di cenare mi sento veramente stanca: il viaggio mi ha distrutta e ho veramente bisogno di riposarmi, così me ne vado in camera e mi metto a dormire.
I primi giorni io e Silvia li usiamo per orientarci, sfruttando i nostri coinquilini che molto spontaneamente si sono offerti di portarci in giro per la città. E fin troppo velocemente arriva anche lunedì e con esso anche il primo giorno di Università.
Niente di eccezionale: tanti ragazzi, tanta confusione e tante informazioni. Mi sento riempita a puntino di informazioni che non riesco a ricordare perché troppo poco chiare ed astratte e così me ne torno a casa con le mie mille domande lasciate in sospeso. Le lascio lì perché non voglio subito assillarmi, ci hanno comunicato che tutta la prima settimana sarà di orientamento e quindi la sfrutterò a dovere, ma a partire da domani.
Passa così una settimana tra indicazioni, chiarimenti vari e visite involontarie dell'intera facoltà: mi sarò persa circa 10 volte al giorno ed ora è una di quelle. Cerco di capire da che parte dell'edificio mi trovo quando intravedo un ragazzo. È un ragazzo alto, castano con i capelli corti e la barba scura: è proprio un bel ragazzo. Appena mi accorgo che lui ha notato la mia presenza disperdo le mie tracce e torno a cercare l'uscita di questo enorme labirinto chiamato università.
Tra una lezione e l'altra passa un mese e arriva il giorno della festa delle matricole a cui, secondo i nostri coinquilini, "è impossibile mancare". Così io e Silvia ci vestiamo e sistemiamo insieme e, appena siamo pronte, chiamiamo anche Andrea e Paolo in modo da uscire tutti insieme.
Ci incamminiamo verso il locale dove è stata organizzata la festa che ormai sono le undici e mezza e questo mi fa capire che la notte sarà ancora lunga, ma per fortuna il nostro appartamento è a neanche cinque minuti a piedi dal locale e al ritorno almeno la strada non sarà lunga. Entriamo nel locale e, per prima cosa, i due ragazzi ci offrono da bere. Successivamente ci portano a fare un giro presentandoci gente a caso: un compagno di corso, un compagno del calcetto, uno dell'aperitivo, uno incontrato alla scorsa festa, un ex coinquilino e così via..
Mentre ci dirigiamo al bancone per il secondo giro, sempre offerto dai ragazzi, intravedo ancora quel ragazzo. L'ho rivisto ancora ed ancora dopo quella prima volta, ma mai da troppo vicino, c'era sempre nel mezzo almeno un vetro a separarci. Purtroppo stavolta non c'è niente e, come se avesse letto nei miei pensieri mi raggiunge e si presenta.
Si chiama Alex ed ha 21 anni, solo un anno in più di me, sta frequentando il terzo anno di economia e commercio. Mi affascina parecchio, ma nel giro di poco lo saluto e me ne vado. Non ci so proprio fare con i ragazzi. La festa continua e io penso solo a divertirmi con i miei coinquilini e i loro amici.
Spazio autrice
Benvenuti a tutti alla mia prima storia reale, che parla di vita quotidiana. Ci tengo parecchio a questa storia, per cui ho lasciato un pezzettino di me nel scriverla. Prometto che sarà entusiasmante e che non vi deluderà.
Buona lettura e un abbraccio a tutti.
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La mia università
RomansaUna figlia di papà che non accetta di esserlo, decide di fare l'università. Cosa le accadrà durante gli anni del triennio? Quante persone incontrerà per la sua strada? Si innamorerà veramente? E i suoi genitori accetteranno le sue scelte alla fine? ...