Strappare un Cuore è Facile ... - parte 12

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Le due sorelle uscirono dal maniero, "E adesso come facciamo a passare il lago?", "Vieni ...", disse Elsa avvicinandosi. Mise un piede sopra l'acqua e su questa si formò della brina.

Si appoggiò e fece due passi in avanti. Sotto di lei, il ghiaccio solido, "Wow ...", "Che aspetti?", "Arrivo!", disse Anna raggiungendo la sorella, "Ora andiamo.", la maggiore la prese per mano. Sapeva che Anna non sarebbe rimasta in piedi a lungo. Infatti, non passò molto prima di sentire un tonfo dietro di lei e il braccio tirare, "Ahah! Scusami ...", "Ahah, dai ...ooh ...issa ...", disse Elsa tirandola in piedi.

Altri due scivoloni dopo, arrivarono a destinazione e cominciarono a camminare verso il bosco, dirette verso l'altura. Elsa era soddisfatta di quello che aveva fatto, "Stavolta ...è la volta buona.", disse quasi euforica aiutando Anna a scavalcare un tronco, "Sono decisa più che mai ...", "E ora sei anche potente.", "Si ...avevo torto in un modo incredibile ...mi sono fatta trascinare dalla paura di perderti ...che alla fine ho deciso di farla finita ...ma sbagliavo!", "Oh, Elsa, tu non potrai mai perdermi ...", rispose timida lei, "Lo so, ma ...", disse fermandosi e girandosi verso la sorella, "...sei la cosa più preziosa che ho ...dovevo proteggerti ...anche a costo di farlo da me stessa ...", "Non ti sembra di aver esagerato?", "Adesso me ne sono accorta ...non solo sono stata esagerata, ma anche poco furba e ...stupida ...tremendamente stupida ...", "Non dire così ...", "Ma è vero!", dissero riprendendo a camminare, "Va bene, la tua ultima decisione può esser stata non una delle migliori ...ma non è abbastanza da definirti stupida ...insomma ...sei la persona più intelligente che conosca ...e sei umana ...sei stata creata per commettere anche degli errori ...", "Hai ragione ...il problema è che ho sempre vissuto con la paura di ...", "...di farmi del male ... solo perché, una sera mi hai colpita alla testa ...lo so ...ma ...", prese una mano della sorella che si fermò, "...hai vissuto così tanto, con la paura di commettere altri errori, invece di preoccuparti del vero errore che è stato proprio questo!", Elsa sorrise. Aveva ragione. Assolutamente, "Si ...ora che ci penso ...", "Hai rimediato però ...proprio cinque minuti fa ...hai riparato il tuo errore e ora ...concludiamo questa storia una volta per tutte!", "Si ...andiamo!", disse guardando la sorella con decisione che ricambiò lo sguardo.

Intanto al castello, Elena non faceva che sorridere soddisfatta. Neal, al contrario, non si divertiva affatto. Era ancora incatenato alla parete. Ripensava a Elsa. Era stato così cieco da non vedere veramente quello che lei aveva già visto in precedenza, "Una strega ...", la ragazza lo sentì e anche se ne soffriva, cercava di non darci peso, "Neal non pensarla così ...", "E come la dovrei pensare? Hai praticamente rovinato la mia vita!", "Ti prego ...quando riuscirò a schiarire le tue idee allora mi ascolterai.", "Ma io non voglio ascoltarti mai più!", "Che parolona ...mai ...esagerato come al solito! E pensare che ho anche risparmiato la tua reginetta rimandandola indietro ...", "Indietro?", "L'ho ricacciata a casa insieme alla sorellina ...", "Ma a casa non può tornare ...", un lampo di speranza apparve negli occhi del ragazzo, "Certo che lo può fare ...", "L'unico e solo modo di lasciare questo mondo ...è avere un cristallo bianco che può essere forgiato solo dai Troll delle Rocce ...", un dubbio atroce si formò sul volto della ragazza. Se quello che Neal ha detto è vero, allora vuol dire che non può starsene ancora in pace e se Elsa recuperasse i suoi poteri sarebbe in grado di sconfiggerla, "Dove hai messo la mappa che ti ha dato il troll ...", "Quale?", "Quella per trovare le sfere dei poteri del mondo ...", "Oh, quella mappa? Deve averla presa Anna.", "No!", "Ahah al quanto pare non hai ancora vinto ...conosco Elsa e te la farà pagare.", "Oh! Non sia mai detta l'ultima parola ...", detto questo lasciò la stanza irritata. Neal cercò un'altra disperata volta di ghiacciare le catene per liberarsi a strattone, ma niente. Però di una cosa era sicuro. Elsa era ancora lì.

Arendelle.

Era notte fonda, ma Kristoff non dormiva. Non ci sarebbe riuscito. Il bambino esigeva sempre attenzioni. Si vede che sente anche lui la mancanza della mamma. Di solito era Anna ad alzarsi per cullarlo. Lo lasciava dormire e riposare dato che il lavoro lo aspettava all'alba. Si strofinò la faccia con la mano e poi allungò il braccio alla sua destra. Il letto era ancora vuoto. Sbuffò e silenziosamente si alzò. Si avvicinò alla culla per controllare che tutto stesse andando bene. Il piccolo Thomas dormiva beatamente, baciato dalla luce della luna. Kristoff si diresse verso la finestra e si sedette sul divanetto posto sotto. Mancava un giorno al grande evento. Se non sarebbero tornati in tempo si sarebbe scatenato un finimondo. I funzionari lo avrebbe tartassato di domande su domande. Non li avrebbe proprio sopportati, "Elsa torna presto ...", disse. Lei era bravissima a occuparsene. Riusciva a liberarsene in mezzo secondo. E poi Anna. Lei li evitava come il topo evita un gatto. Lei. Con i suoi bellissimi occhi verdi acqua, il suo viso paffuto e le lentiggini che erano la fine del mondo. Pazza, sfrontata, che agisce prima di pensare. Non poteva resistere ancora per molto con lei lontano. Quello che voleva fare adesso era poterla abbracciare forte.

Some People Are Worth Melting For [Frozen Hearts sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora