“Anna aspetta!”, “Ahah! Lumaca!!”, rispose la principessa dopo essersi fermata per farsi raggiungere da Elsa, “Uff … era ora …”, “Oh smettila … è da un pezzo che non uscivo a cavallo …”, “Sei fuori forma mia cara …”, “Hey! Parla per te!”, rispose ridendo la regina, seguita da Anna, “Ho anche le mani gelate.”, “Bhé ci credo … ormai non resisti più al freddo, ma conosco la soluzione … seguimi …”, giunsero fino all’emporio di Oaken, “Che posto è questo?”, “Davvero non ci sei mai stata?”, “No … sinceramente …”, “Io ci incappai quando partì per cercarti. Il proprietario è molto simpatico, ma … è meglio se su domanda e offerta, tu non lo faccia arrabbiare o sennò rischi di fare un volo fuori dalla porta …”, “Dobbiamo comprare? Io non ho portato monete …”, “Ma la tua sorellina si!”, scesero, legarono i cavalli alla ringhiera di legno ed entrarono, “Uh uh!”, “Ciao Oaken! Prendo solo un paio di cose.”, “Ma certo!”, Elsa lo squadrò. Non sembrava il tipo che prende la gente per lanciarla fuori dal negozio, “Ecco. Prendo questi.”, appoggiò sul bancone dei guanti blu con le cuciture bianche e un fiocco di neve bianco ricamato, “Perfetto, ma non sembrano tanto il tuo stile …”, “Oh … non sono per me … sono per mia sorella.”, Anna fece cenno verso Elsa che sorrise timidamente, “Ecco a te, tornate presto!”, “Certo, ci vediamo!”, “Arrivederci.”, dissero le due sorelle uscendo. Fuori ripresero i cavalli e, rimontando in sella, continuarono la loro camminata, “Si può sapere che cos’hai preso?”, “Tieni …”, Anna le porse i guanti e Elsa fermò il destriero per ammirarli, “Anna … io …”, “Consideralo un regalo per la nuova Elsa.”, disse sorridendo, “Grazie … davvero … non ho parole!”, disse lei mentre li indossava. Le stavano a pennello, “Continuiamo?”, “Ma fino a dove vuoi arrivare, Anna?”, “Non lo so … sto solo cercando di … di stare un po’ con te.”, “Oh, Anna … non mi dispiace per niente … ma di questo passo arriveremo al regno vicino!”, “Ahah fantastico.”, Elsa rimase un po’ perplessa. In effetti questa risposta non voleva dire niente e Anna lo sapeva. Purtroppo non sapeva di cosa parlare. Se fosse stato per lei, si sarebbero fermate e avrebbero cominciato a giocare con la neve. Già. Con la neve che in quel momento non c’era e non ci sarebbe più stata.
Intanto al castello, “Un’amica d’infanzia? Come mai non mi ricordo di te?”, “Non saprei … si vede che hai un vuoto di memoria …”, “Possibile … e credo di conoscere le cause …”, disse riferendosi a Nevor, “Ehm … tu conoscevi la mia famiglia?”, “Certo, vi conoscevo tutti quanti.”, “Anche mio fratello?”, “Si, Kris … Kristian … “, “Kristoff.”, la corresse lui, “Giusto, si, mi dispiace, ma dopo tutti questi anni …”, “Non fa niente, tranquilla.”, lei sorrise, “Allora … vuoi prendere qualcosa da bere? Così parliamo un po’ … ho tante cose domande ancora in sospeso … potresti rinfrescarmi la memoria …”, “Sarebbe un piacere immenso!”, “Okay … vieni …”, “Nel … palazzo?”, “Si, perché?”, “Non potrei … dovrei avere il permesso dalla regina …”, “Conosco molto bene la regina … fidati di me …”, “Sei sicuro che dopo non si arrabbi e mi congeli?”, “Non c’è il rischio …”, rispose sicuro lui, “Allora va bene …”, detto questo entrarono nel castello, percorsero la sala del trono per poi finire nella stanza del thé, “Certo che è davvero grande questo posto … tu vivi qui?”, “Ehm … in un certo senso si …”, “E che lavoro fai?”, “Sono un minatore ora …”, “Giusto … tu sei quello che l’ha scoperta … all’inizio avevo sentito parlare di questo Neal, scopritore della miniera, ma non credevo fossi … quel Neal …”, fece una piccola pausa, “… la regina dev’essere stata molto fiera di te …”, “Oh certo … lo è stata.”, rispose con un sorriso in ricordo di quel momento sul ponte, mentre lui se ne stava andando per via del matrimonio, “Sono felice che tu sia vivo … sai .. per via della tua scomparsa … sono stata piuttosto male … eri un mio caro amico … ma si può sapere che cosa ti è successo?”, “Uno stregone mi voleva morto … mi ha risparmiato facendomi dimenticare i miei poteri e …”, “Ce li hai ancora?”, lo interruppe lei, “Certo …”, “Wow … sai ho sempre provato un senso di approvazione ammirazione nei confronti della regina … così speciale … ma devo ricredermi … tu lo sei molto di più.”, “Ora esageri …”, “No … dico davvero.”, “Non li merito nemmeno questi poteri …”, “E perché no? Sono bellissimi!”, “Ma non sono …”, si interruppe. Non poteva rivelare quello che ebbe fatto Elsa, “… non sono … sempre sicuri … a volte sono troppo belli e a volte troppo pericolosi …”, “Ah … mi dispiace … si vede che non sei cambiato!”, “Ah si?”, “Si! Pignolo allo stesso modo … convintissimo delle tue idee e irremovibile …”, “Cavolo, allora mi conoscevi proprio bene!”, “Eravamo molto uniti … quasi fratelli …”, Elena si bloccò come se stesse ricordando, “Mi dispiace di non ricordare assolutamente nulla … vorrei avere le idee più chiare …”, “Non fa niente …”, disse avvicinandosi, “… ti di me ti puoi fidare.”, concluse sorridendo.
Le ore passarono velocemente. I due ragazzi avevano molto da dirsi al quanto pare. Poi arrivò il momento dei saluti, “Bene. Allora ci si rivede presto.”, “Si, se tu mi sopporterai ancora.”, “Oh, ma certo che si! Mi piace parlare con te, Elena e spero che possiamo rifarlo presto.”, “Quando vuoi tu. Io sono sempre disponibile.”, lo guardava come si guarda un tesoro. Naturalmente, Neal, non parlò assolutamente di avere una relazione con Elsa, se la cosa si fosse diffusa in paese sarebbe stata la fine. Dopotutto lei era una regina. Cosa avrebbe pensato la gente se venisse a sapere che ha una relazione con un minatore? Di sicuro non sarebbe stato piacevole. Si fidava di Elena. Sapeva che non sarebbe andata spifferarlo, ma preferiva mantenere il segreto, “Okay, ci vediamo Neal!”, disse facendosi sfuggire un bacio sulla guancia del ragazzo. Lei, mentre si allontanava, si rigirò con un gran sorriso stampato sulle labbra. Il ragazzo era felice di aver trovato una sponda del suo passato. Anche se Nevor gli aveva ridato i ricordi, non glieli aveva dati tutti quanti.
Nei boschi, invece, tutto taceva. Nessuna delle due sorelle riusciva a parlare con l’altra per più di cinque minuti. Sembravano disconnesse. In verità, solo Anna lo era. Elsa, invece, cercava sempre un contatto o un qualcosa su cui discutere, in senso buono però. Ma niente, la principessa era irremovibile, “Allora … come stava Thomas stamattina?”, “Oh, molto bene … non ci ha fatto alzare molto stanotte.”, “Meglio così … vi siete riposati.”, “Già … anche se stamattina siamo stati interrotti sul più bello di un bacio. Certe volte tuo nipote ha un pessimo tempismo per svegliarsi.”, “Ahah, e Kristoff si è arrabbiato molto?”, “No … non potrebbe arrabbiarsi con suo figlio … è così buono … e dolce … anche se … senti questa … è geloso del bambino.”, le due scoppiarono a ridere, “Non c’è che dire …”, si fermarono, “Che ne dici? Torniamo?”, “Si, dopotutto anche i cavalli saranno stanche e poi … è quasi ora di pranzo.”, “Di già?”, Anna annuì e quando sentirono le campane della chiesa di Arendelle suonare, non ebbero più dubbi e si incamminarono per il ritorno, “Il tempo è volato … incredibile …”, “Bhè abbiamo fatto una bella passeggiata comunque, come mi avevi promesso.”, “Sai Anna?”, “Cosa?”, “Credo che, in effetti … tu sia troppo buona nei miei confronti …”, “Perché pensi ciò?”, “Ho fatto male a non avvertirti della collana … di Neal … e dei miei poteri … della mia decisione.”, “Oh, Elsa … è la tua vita … scegli tu per essa.”, “All’inizio pensavo che ti saresti arrabbiata … ma non l’hai fatto …”, Anna, a quelle parole, sentì uno strano desiderio. Voleva esternare tutto, ma qualcosa glielo impediva, “Non mi sono arrabbiata per le belle cose che hai detto sull’essere normale … a volte mi sentivo inutile … tu speciale e io no … non era giusto, ma quando hai detto che essere come me è la cosa più speciale del mondo … ho sentito il dovere di non arrabbiarmi.”, Elsa sorrise. Aveva ragione. Troppo buona. Anche Anna la pensava così. Doveva arrabbiarsi. L’ha esclusa per l’ennesima volta, ma a volte ha paura di mettersi contro di lei. Era sua sorella maggiore. Si sarebbe comportata da madre se l’avrebbe sgridata, peccato che lei fosse davvero madre. In quei momenti in cui può dire la sua, non viene nemmeno considerata, però è lieta di vedere Elsa felice come non mai. Anche se prova rimorso, le vuole bene, “Facciamo a chi arriva prima?”, propose Elsa, “Va bene …”, rispose lei senza aver afferrato del tutto la domanda e quando vide la sorella partire al galoppo, sussultò, “Aspetta che?!”, e dato l’incentivo partì anche lei e, finalmente, per un attimo, dimenticò i brutti pensieri per farne di felici.
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Some People Are Worth Melting For [Frozen Hearts sequel]
FanfictionEcco il sequel di "Frozen Hearts"! Questa volta Elsa avrà molte più attenzioni della scorsa storia e molti problemi che, naturalmente, grazie a Neal, il cui amore verrà messo alla prova, e ad Anna che, anche con la corrente preoccupazione (Thomas)...