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Harry infatti quando la vide, si alzò di scatto, uscì da dietro il bancone e se ne andò verso delle librerie. Louis si mise davanti alla donna, guardandola in viso. Lei lo guardò perplessa e anche abbastanza scocciata.

« Mi deve lasciar passare, ho bisogno di parlare con Harry.»

« E' ancora troppo arrabbiato. Non è il momento, lo dico per lei, signora»

« Questi non sono affari che la riguardano»

« Oh, si invece.»

La donna lo guardò con un cipiglio e lo sorpassò lo stesso, andando davanti ad Harry.

« Dobbiamo parlare» esordì.

« Se non deve prendere un libro, se ne può pure andare»

« Devi ascoltarmi. Io ti posso spiegare-»

Harry gli si parò davanti. Louis, a debita distanza si irrigidì, pronto a intervenire qualora ci fosse stato il bisogno. Niall, che aveva sentito chiaramente il vociare alto di Harry, lo raggiunse e si appoggiò con la spalla a una  libreria. Guardò preoccupato tutta la scena.

« Non mi devi spiegare proprio niente. Ho vissuto più di vent'anni senza sapere niente. Hai avuto tanto tempo per spiegarmi tutto. Tutti qui sanno che ho vissuto nel bosco da piccolo. Avevo bisogno di te? Ogni bambino ne ha bisogno, ma ora... Tu non sei niente di più che la madre del mio nemico, che, come scherzo del destino, è il mio fratellino. Nessuno ti ha puntato una pistola alla testa per farti restare lontana da me. A un certo punto una persona sceglie di fare qualcosa. Tu hai scelto di abbandonare a nessuno un bambino. Molte persone lo fanno, io rientro in quei casi» disse a voce bassa, calma, anche se dentro stava fremendo. Gli occhi della donna si fecero lucidi.

« Perchè ora? Dopo ventitrè fottuti anni? Potevi continuare benissimo con il tuo menefreghismo.  »

« Non è come credi»

Harry perse per un attimo la calma. Niall fece un passo avanti per paura che Harry non riuscisse più a controllarsi.

« No, infatti, tu hai fatto peggio. Perchè tu mi hai visto crescere, ogni giorno, per ventitre anni. E mi hai visto anche quando prendevo a calci il tuo adorato, perfetto e desiderato figlio. E ora che ci penso, tu avrestri anche continuato con il tuo silenzio, se io non avessi sentito Louis dire una cosa del genere. Ma non mi interessa. Ora, ti voglio fuori di qui, e quanto è vero Dio, se non te ne vai, ti sbatto fuori.»

Lei prese un lungo e profondo respiro.

« Tu non puoi insultarmi senza sapere ogni cosa.»

« Non hai capito un cazzo! Non voglio sapere niente!» sbottò facendola sussultare.

« Ma-»

Harry guardò Louis.

« Louis, portala fuori da qui, perchè ti giuro che non mi controllerò ancora per molto, e non mi sporcherò le mani per lei»

Niall gli mise una mano sulla spalla in segno di conforto. Harry lo guardò.

Louis mise una mano intorno al braccio della donna, che lo guardò furiosa.

« Non toccarmi»

Tornò a guardare Harry.

« Avevo sedici anni, e fidati, che se avessi saputo che fossi tu, quel bambino, non ci avrei messo così tanto tempo a cercare di riaverti nella mia vita. Pensavo fossi nato morto!»

Louis ed Harry si guardarono di scatto, così come Niall. Poi Harry guardò la donna.

« Cosa?»

« Mi avevano detto che eri nato morto. Non ti ho neanche potuto tenere fra le braccia o guardarti, neanche una volta!»

Harry, sconvolto, non riuscì neanche a formulare una frase di senso compiuto. Lei sospirò.

« I miei genitori mi hanno tenuto nascosto per anni tutto. Non avevano mai accettato la mia relazione con il mio ragazzo dell'epoca, tuo padre. Solo quando tu avevi circa tre anni ho scoperto che eri quel bambino.»

« Non è una metropoli questa, è una cittadina montana. Non puoi non averlo capito...»

Si passò entrambe le mani fra i capelli, tirandoli indietro, chiuse gli occhi e prese un respiro profondo. La guardò.

«... Lo hai scoperto quando avevo tre anni.  Che cosa hai fatto? Perchè non ti sei fatta avanti?»

« Quando sei nato, e mi avevano detto tutto quello, sono andata in depressione, sono andata via da qui, mi sono allontanata da tutti. »

« E poi?»

Lei sospirò.

« Ho avuto dei problemi di salute, e sono dovuta tornare qui. Poi ho conosciuto Dan, che all'epoca era lui il sindaco. Certo che ti avevo visto, ma mi avevano detto che avevi due anni, e che tua madre era morta. E non ti avevo mai visto! Come potevo riconoscerti!?...»

Harry spostò lo sguardo su Niall. Solo dopo qualche secondo abbondante, ritornò a guardare la donna, sua madre.

«... Solo quando avevi circa sedici anni ho capito tu chi fossi veramente. Sei uguale a tuo padre... Tranne per gli occhi, quelli sono miei»

Harry guardò di nuovo Louis, lo pregò di far cessare tutto quello, ne aveva abbastanza.

***

Harry guardò verso l'orizzonte il tramonto, mentre se ne stava seduto sull'apice di una cascata, con i piedi a penzoloni. Poi sentì arrivare qualcuno, e quando vide Louis sedersi al suo fianco, in silenzio, sospirò stanco e appoggiò la fronte sulla sua spalla. Louis gli lasciò un bacio fra i ricci, prima di baciarlo sulla fronte. Harry chiuse gli occhi e non riuscì a trattenere una lacrima. Louis sospirò e se lo prese direttamente in braccio, Harry lo abbracciò e nascose il viso nell'incavo del suo collo e il mento.

Louis sorrise e gli lasciò un bacio sul suo mento.

« Sei un gigante» gli sussurrò cercando di farlo ridere, cosa che riuscì a fare, infatti ridacchiò e alzò lo sguardo nei suoi occhi. Louis adorava le sue fossette. Le baciò entrambe.

Si guardarono un attimo negli occhi prima che Harry abbassasse il viso e lo baciasse delicatamente.

Destiny 2 - il sequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora